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Libri di Emanuela Mancino

Biografia e opere di Emanuela Mancino

Il filo nascosto. Gli abiti come parole del nostro discorso col mondo

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
pagine: 144
Esiste un profondo rapporto fra abito, corpo e memoria. Tale legame si intreccia al gesto di abitare lo spazio, di lasciar segni, di scrivere e comunicare, di dire e scomparire, tacere. L’abito è una traccia trasversale, raccontabile, cui dar parola e parole poetiche. Il testo riannoda, percorrendo il filo nascosto della poetica del quotidiano, i segni linguistici profondi delle cose ad una fenomenologia sensibile e condivisibile dell’abito come pratica dell’abitare e del vestire di e con valore d’intimità lo stare al mondo. Il filo nascosto che ci lega alla terra, ai nostri legami, permette di esplicitare e confermare una pratica di riflessione atta a svolgersi all’interno del concetto e nelle forme della trama, che diviene un’esperienza di apprendimento, di espressione estetica, ma soprattutto una possibilità di visione e di ri-significazione. Il filo nascosto tra gli abiti ci conduce attraverso trame di pensiero ed esperienza di un territorio del pedagogico che possiede la vocazione dell’orlo, la possibilità di dare voce, dimora e corpo ad un invisibile eppure sensibile (ed educabile) “senso del dar senso”. Apparentemente muti, i tessuti del nostro vestire e svestirci, gli abiti e le abitudini dei nostri pensieri e delle nostre emozioni rivelano, ad un ascolto poetico e narrativo, lo sconfinato valore memoriale, progettuale e relazionale della materialità e dell’immaterialità pedagogica. Il libro parla a chi sia interessato a dare parole sensibili al visibile e all’invisibile pedagogico e permette, a chi voglia ascoltare la voce delle cose, di esperire, attraverso fili, trame e nessi, tutta la consistenza materica del fare, l’artigianalità di un’operatività pedagogico-riflessiva che dia sostanza ad una filosofia dell’educazione come pratica di vita pensata.
19,00 18,05

Andiamo ai frati. Il convento dei cappuccini di Monterosso attraverso le memorie dei suoi abitanti. Una ricerca narrativa

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 168
Con l’idea di rendere omaggio a un convento che si è offerto a una comunità come luogo di custodia, protezione e pace e che chiama alla responsabilità della bellezza, si è deciso di rispondere a un appello e di raccontare la sua storia. Si è così prestato ascolto agli abitanti di Monterosso, in particolare ai protagonisti del suo passato, che hanno avuto la voglia di raccontare ciascuno il proprio passo verso il convento, il proprio sguardo verso un luogo che da sempre è stato un punto di riferimento per le vite spirituali e concrete del paese. È stata dunque progettata e realizzata una ricerca di tipo narrativo, volta a raccogliere le voci e i ricordi di una collettività che da sempre si è confrontata con la presenza del convento. Ne emerge, in un quadro polifonico e plurale, l’immagine di un luogo che ha protetto il senso stesso dell’appartenere e che è in grado di chiamare a raccolta tutti, anche chi non è di Monterosso. Il testo è corredato dalle immagini della fotografa Barbara Di Donato. Questo lavoro di ricerca, insieme ai progetti di valorizzazione e celebrazione dei 400 anni della storia del convento, ha ottenuto il riconoscimento ed il conferimento della medaglia del presidente della Repubblica. La medaglia è stata consegnata alla presenza del padre provinciale dei cappuccini Francesco Rossi, del sindaco di Monterosso Emanuele Moggia, di padre Renato Brenz Verca, rettore del convento e di Emanuela Mancino, autrice del libro e responsabile scientifica della ricerca, il 25 aprile 2019.
16,00 15,20

Sovranità del silenzio

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 58
Attraverso un itinerario che ha per guida domande di volta in volta diverse sul silenzio, il testo si muove percorrendo piste di indagine, costruendo soste e spazi per poter abitare nuovi aspetti dell'esperienza del silenzio. Il cammino che ne deriva presenta spazi, abissi, enigmi che consentono al lettore di mettersi in risonanza con le vibrazioni sempre diverse del silenzio, fino ad arrivare ad intercettarne gli elementi più intimi, i luoghi di più profonda interiorizzazione, prestando attenzione, insieme, alle più vaste aperture del cosmo, così come ai più infiniti anfratti dell'umano.
6,00 5,70

Dietro le quinte. Pratica e teorie tra educazione e teatro

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 200
L'incontro fecondo tra educazione e teatro assume forme che ne amplificano le rispettive potenzialità: quando il teatro entra nello spazio educativo può esprimersi come strumento formativo o didattico, ma anche come modalità espressiva specifica e come linguaggio trasversale, o ancora come oggetto di studio e di approfondimento culturale, come metafora dell'apprendimento o come dispositivo esperienziale. Il volume attraversa la relazione tra le forme del teatro e quelle dell'educare grazie al contributo di molteplici sguardi disciplinari, dalla pedagogia alla didattica, dalla sociologia alle scienze dell'organizzazione, dall'arte alle poetiche del teatro. Con i contributi di Jurij Alschitz, Francesca Antonacci, Antonio Attisani, Pierangelo Barone, Claudio Bernardi, Barbara Bisetto, Marco Bricco, Maria Buccolo, Francesco Cappa, Jiorgos Christakis, Maddalena Colombo, Maia Cornacchia, Vincenza Costantino, Marco Dallari, Ilaria De Lorenzo, Silvia Demozzi, Emanuele Ferrari, Ivano Gamelli, Monica Guerra, Emanuela Mancino, Raffaele Mantegazza, Andrea Maurizi, Silvia Mongili, Raoul C.D. Nacamulli, Matteo Ripamonti, Gabriella Seveso, Alessandro Tolomelli, Sergio Tramma, Gian Maria Zapelli, Franca Zuccoli.
29,00 27,55

Farsi tramite. Tracce e intrighi delle relazioni educative

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 312
È possibile conciliare la costruzione e l'educazione di sé con le ragioni o le regioni dell'altro? Come e dove si incontrano i desideri di progetto, di costruzione, di messa al mondo del proprio esserci e del proprio mondo con un'alterità che si impone come precedenza o contesto, come condizione o confine, come inconquistabile imprendibilità o territorio da cui fuggire? Lo spazio dell'altro suggerisce esilio o inclusione, separazione o convivenza, contatto, conflitto, scambievolezza e meraviglia. Ma anche e ancora silenzio, negazione, solitudine, reciprocità e confronto. L'alterità è spesso quell'entroterra che non conosciamo finché non lo vediamo trasformarsi nella nostra voce, nelle nostre parole. È così che si entra nei labirinti del senso. Entroterra a loro volta del nostro essere non solo perduti, ma del nostro esserci inoltrati, del nostro esserci confusi. "Farsi tramite" è un testo che si inoltra nello spazio del nesso tra educazione, relazione e narrazione. La relazione si intende sia come un legame sociale, sia come un rapporto tra concetti, sia un resoconto o un racconto di un evento. In una prospettiva educativa, le relazioni vengono in queste pagine messe-in-relazione, ovvero rivissute, narrate, esperite e ricercate a partire da alcune dimensioni filosofiche ed esistenziali centrali, come la libertà, il limite, il desiderio, il tradimento, il dialogo, l'ascolto, lo sguardo. .
26,00 24,70

A perdita d'occhio. Riposare lo sguardo. Per una pedagogia del senso sospeso

Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2014
pagine: 274
Lo sguardo ha vissuto numerosi "tormenti" di pensiero: la relazione tra visione, sguardi, cose ha mosso filosofi e artisti a ricercare ontologie ed epistemologie del guardare. La sfida che lo sguardo lancia a chi voglia rivolgere attenzione a questo gesto che coglie insieme il mondo e chi lo osserva è quella di connettere la visione alla varietà, alla mutevolezza e alla sensibilità dell'atto stesso di guardare. Il libro invita a muoversi verso lo sguardo a partire dalla sua radice invisibile, per cogliere la possibilità di vedere come esperienza, responsabilità, incontro, interrogazione. Imparare a guardare è difficile ed è la sfida dell'educazione di un gesto di cui è necessario recuperare il riguardo e la meraviglia. Lo sguardo che vorrà muoversi dovrà allora rischiare di perdersi, di giungere in spazi insondabili e cavi che non saranno vuoti ma pieni di futuro, abitati da quegli istanti del cominciamento delle cose che sono le infanzie del guardare.
16,00 15,20

Il segreto all'opera. Pratiche di riguardo per un'educazione del silenzio

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 60
Il silenzio, se accade ed è evento di cui è possibile parlare (ovvero se si esclude dal panorama del nostro ragionamento il silenzio assoluto), è luogo di margine e di possibilità. È territorio inquieto di un crinale di scambio tra ciò che si dice e non si dice, tra il pensabile, l'eventuale e la libertà di ogni altrimenti. Imparare ad educare sguardo ed ascolto al silenzio sviluppa pratiche di conversazione con la retorica segreta dell'altro, in quello spazio che il tacere ci insegna ad abitare. Il silenzio, infatti, dischiude la dimensione difficile del segreto, creando occasioni di dialogo con l'imprendibilità propria e altrui e come pratica delicata e attenta di ospitalità per il mistero. Attraverso parole e immagini - artistiche, cinematografiche e fotografiche - il testo percorre le tentazioni della traduzione del silenzio, proponendo di bonificare il terreno di visione e ascolto dalle urgenze della definizione, mediante i gesti e le cure di una "pedagogia del senso sospeso".
5,00 4,75

17,00 16,15

15,00 14,25

24,00 22,80

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