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Libri di Carlo Nordio

Biografia e opere di Carlo Nordio

Giustizia

Libro: Libro in brossura
editore: Liberilibri
anno edizione: 2022
pagine: 62
Carlo Nordio guida il lettore in un viaggio storico-filosofico attraverso l'idea di Giustizia, dalle sue radici nelle diverse tradizioni giudaico-cristiana e greco-romana, mostrandoci con esemplare chiarezza l'evoluzione di questo concetto che riveste un ruolo cardinale per la convivenza degli uomini. Nella seconda parte del testo, Nordio si cala nella contemporaneità, e precisamente nella realtà del nostro Paese, per poi tratteggiare una riforma radicale dei codici penale e processuale penale richiamandoci ai principî informatori dei sistemi anglosassoni e illuministico-liberali. In armonia con tali direttrici, auspica l'adozione di un sistema autenticamente accusatorio, la separazione delle carriere dei magistrati inquirenti da quelle dei magistrati giudicanti, l'abolizione della obbligatorietà dell'azione penale, l'eliminazione degli sconci della carcerazione preventiva, la reale applicazione del principio di presunzione di innocenza, e conseguentemente la cancellazione della Giustizia etica che si propone di perseguire i "peccatori" invece che limitarsi al rispetto delle regole di legge. Un'impresa riformatrice difficile, indilazionabile e coraggiosa che sicuramente incontrerà mille ostacoli e opposizioni da parte dei pronipoti dell'Ancien régime.
13,00 12,35

Non diamoci del tu. La separazione delle carriere

Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2022
pagine: 136
«Tutto il libro dovrebbe essere attentamente studiato alla scuola della Magistratura, perché smentisce definitivamente le apocalittiche obiezioni che l’Anm ci propina in occasione anche delle più moderate proposte riformatrici, come l’ultima della Ministra Cartabia». (dalla prefazione di Carlo Nordio). Che il giudice e l’accusatore siano colleghi è una singolarità tutta italiana. Un’anomalia politica e sociale che si perpetua da decenni. Questo libro evidenzia tale stortura ed auspica un cambiamento radicale del sistema giustizia, illustrando l’urgente necessità della separazione delle carriere affinché si possa raggiungere realmente l’autonomia della giurisdizione. Un rigoroso lavoro di approfondimento scientifico, una minuziosa cura della ricostruzione storica, uno scrigno di passione civile che emerge da ogni pagina, questo e tanto altro è "Non diamoci del tu".
16,00 15,20

Giustizia. Ultimo atto. Da Tangentopoli al crollo della magistratura

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 192
«Tangentopoli era la malattia, e Mani Pulite la cura. Anche se quest'ultima, come spesso capita, si è rivelata più dannosa della prima». A trent'anni da Tangentopoli, siamo ben lontani dal progetto di ripristinare la legalità nelle istituzioni. I rimedi messi in atto coi processi di Mani Pulite si sono rivelati peggiori del male che dovevano curare: la corruzione non è diminuita, come dimostra il caso del Mose, anzi ha aumentato i suoi introiti. Ma l'effetto collaterale più pernicioso è stato portare la magistratura al controllo dei partiti e alla tutela del Paese, fino al punto di sovvertire il responso delle urne e modificare gli equilibri parlamentari. Un'investitura permessa dalla subordinazione codarda della politica, che ha voluto assegnare alle toghe un ruolo salvifico e dirimente. In questo modo alla divisione dei poteri, invocata dalla Costituzione, è subentrata invece la loro confusione pressoché totale. Quindici anni fa l'ottanta per cento degli italiani confidava ancora nei magistrati. Oggi, dopo gli ultimi scandali emersi nella Procura di Milano, le faide tra le correnti interne e gli innumerevoli episodi di protagonismo dei Pm, non solo la percentuale è crollata, ma a documentare la sfiducia dei cittadini è anche un mezzo milione di firme raccolte per il referendum «Giustizia giusta». Indipendentemente dalla formulazione dei quesiti, imperfetta e spesso incomprensibile, il messaggio sottostante è chiarissimo: occorre una rivoluzione copernicana del sistema giudiziario, perché il tempo sta per scadere. Siamo ormai all'ultimo atto.
19,50 18,53

La stagione dell'indulgenza e i suoi frutti avvelenati. Il cittadino tra sfiducia e paura

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 183
La stagione dell'indulgenza è quella del pressapochismo, dell'incompetenza, dell'indifferenza. I suoi frutti avvelenati: sfiducia, insicurezza, corruzione, illegalità diffusa. Dell'una e degli altri sono state ugualmente responsabili (o irresponsabili) destra e sinistra, con l'assecondare gli umori popolari per conquistare elettori, con la proliferazione di leggi dettate dalla cronaca, con l'incapacità di riformare la giustizia. Le conseguenze sono uno Stato che si delegittima da sé, non assumendosi le sue responsabilità o contestandole, un crescente allarme sociale che va oltre i dati statistici della criminalità, una paralisi difensiva che coinvolge chiunque svolga un lavoro pubblico (dal medico al funzionario). Scrive l'autore: «Essendo uscito — per limiti di età — dalla magistratura, sono più libero di esprimere giudizi che un tempo sarebbero stati impropri. Non ho nessun vincolo se non i miei pregiudizi». Fuori dal coro, pungente e sarcastico secondo il suo stile, Carlo Nordio tratteggia un quadro dei problemi vecchi e nuovi del Paese: dalle politiche sull'immigrazione ai diritti del cittadino, dai temi sulla sicurezza a quelli legati a libertà e giustizia. Ma soprattutto ci invita a ragionare con la testa e non con l'emozione, senza cedere al pessimismo.
18,50 17,58

In attesa di giustizia. Dialogo sulle riforme possibili

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2010
pagine: 191
"I due autori fanno mestieri diversi. Il primo è procuratore aggiunto a Venezia. Il secondo è avvocato, ma è stato eletto alla Camera come indipendente nelle liste di Rifondazione comunista ed è stato per due anni presidente della Commissione giustizia di Montecitorio. Il primo è un liberale voltairiano, scettico e realista; il secondo appartiene a una sinistra idealista e generosa. [...] A un certo punto della loro vita, tuttavia, hanno avuto uno stesso incarico: la presidenza della Commissione per la riforma del Codice penale, il primo all'epoca del guardasigilli Castelli, durante il governo Berlusconi, e il secondo all'epoca del guardasigilli Mastella durante il governo Prodi. Ma nel processo alla giustizia penale il procuratore e l'avvocato hanno pronunciato la stessa arringa e sono giunti alle stesse conclusioni: che 'le pene, per quanto possa sembrare strano, non devono essere aumentate, semmai diminuite' (Nordio), che 'bisogna smetterla con il panpenalismo' e che l'idea di potere risolvere tutto, anche i problemi sociali, con il Codice penale, 'è solo propaganda, pericolosa demagogia' (Pisapia). Anche se con animo diverso (realista il primo, idealista il secondo) hanno scritto relazioni che dicono in buona parte le stesse cose e che sono rimaste egualmente sepolte sotto gli incartamenti che si accumulano sullo scrittoio dei ministri di Grazia e giustizia." (Dalla prefazione di Sergio Romano)
18,50 17,58

Emergenza giustizia

Libro
anno edizione: 2005
pagine: 158
L'autore, un magistrato che ha attraversato i fenomeni del terrorismo, dei sequestri di persona e di tangentopoli, è impietoso nei confronti dell'attuale processo penale. Entrato in vigore nel 1989, nonostante alla sua creazione abbiano contribuito decine di giuristi, avvocati e magistrati, il processo accusatorio è andato incontro a un fallimento per la sua incongruità nei confonti della Costituzione. Per comprendere questo contrasto, l'autore esamina emergenze vicine alle apprensioni dei cittadini, come il pentitismo, i sequestri di persona e la microcriminalità.
12,91 12,26

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