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Libri di Arjun Appadurai

Biografia e opere di Arjun Appadurai

La vita sociale delle cose. Una prospettiva culturale sulle merci di scambio

Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2021
pagine: 478
Il significato che le persone attribuiscono agli oggetti deriva necessariamente dalle transazioni e dalle motivazioni umane, specialmente dal modo in cui gli oggetti stessi sono usati e fatti circolare. Concentrandosi sugli aspetti dello scambio che sono definiti culturalmente e sui processi di circolazione che vengono regolati socialmente, il volume illustra i modi in cui le persone trovano valore negli oggetti e come questi a loro volta diano valore alle relazioni sociali. Partendo dalla considerazione che anche le cose conducono una vita sociale, gli antropologi e gli storici che hanno contribuito alla stesura di quest’opera hanno esaminato le modalità in cui le cose sono vendute e commerciate in una molteplicità di ambienti sociali e culturali, passati e presenti. I loro saggi fanno così da ponte tra diverse discipline – dalla storia sociale all’antropologia culturale e all’economia – segnando una tappa fondamentale nella comprensione della vita economica e della sociologia della cultura.
25,00 23,75

Fallimento

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 140
Wall Street e la Silicon Valley – i due mondi paralleli al centro di questo studio – propagano l’illusione che nell’era di un “flusso” ininterrotto la scarsità possa venire eliminata. Appadurai e Alexander rispondono con una teoria del fallimento abituale e strategico, prendendo in esame temi come il debito, la crisi, i divari digitali e la (dis)connettività. Muovendosi a cavallo tra l’obsolescenza programmata e la precarietà deliberata delle tecnologie digitali da un lato e, dall’altro, la logica di una Grande Recessione nella quale alcuni erano “troppo grandi per fallire”, obiettano che il senso di fallimento è una dimensione reale, e produce sofferenze concrete. Eppure il fallimento non è una qualità autoevidente di progetti, istituzioni, tecnologie o vite, per cui è urgente procedere a un riesame innovativo delle condizioni che ci inducono a dimenticare una successione ininterrotta di crolli e avarie. Interrogando quei momenti di oblio, il libro propone un’originale teoria pluristratificata del fallimento, accompagnata da una teoria generale della mancata presa di coscienza, della memoria e dei nuovi sistemi di controllo in gestazione.
16,00 15,20

Sicuri da morire. La violenza nell'epoca della globalizzazione

Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2017
pagine: 189
Come mai il processo di globalizzazione non ha spalancato le porte a un mondo più giusto e pacifico, ma sembra piuttosto aver liberato forze oscure che in Iugoslavia, in Iraq, nelle repubbliche dell'Asia centrale, in India, in Ruanda hanno portato gli uomini a parossismi di violenza quasi inimmaginabili? Perché questa spirale invece di attenuarsi si è intensificata, fino alla catastrofe dell'n settembre, e di lì alle guerre contro l'Afghanistan e l'Iraq? Superando gli evidenti limiti degli approcci realisti, che vedono nella violenza etnica, religiosa, nazionale null'altro che una maschera per conflitti di natura "materiale" ed economica, Arjun Appadurai individua l'estrema novità della violenza odierna nella sua specificità "culturale". Attraverso una puntuale riflessione sul rapporto tra maggioranze e minoranze nei moderni stati nazionali, l'antropologo indiano ci mostra come la violenza "etnica" sia la conseguenza di un'incertezza identitaria dovuta alla condizione postmoderna, in cui le appartenenze sembrano molteplici e instabili, e l'esercizio della violenza fisica sul corpo dell'altro si configura quindi da un lato come un atto "scientifico" di verifica del diverso, e dall'altro come un'azione politica di necessario ripristino delle differenze. Nell'elaborare una teoria sistematica - peraltro densa di riferimenti a casi concreti - delle ragioni e delle forme della violenza nell'epoca attuale, Appadurai mescola teoria sociologica, antropologia, scienza politica, psicoanalisi e passione etnografica per l'"inessenziale". E confrontandosi con la nuova tensione morale che punta a purificare il mondo dal Male passando fisicamente attraverso il corpo del nemico, arriva dunque alla conclusione che l'unico modo per fare i conti con la violenza di cui il mondo sembra oggi preda sia rifiutarne l'istanza essenzializzante e purificatrice, sia in quanto portatori di identità, sia in quanto studiosi dell'identità.
14,00 13,30

Scommettere sulle parole. Il cedimento del linguaggio nell'epoca della finanza derivata

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2016
pagine: XXXII-197
Per il celebre studioso Arjun Appadurai il collasso del sistema finanziario nel biennio 2007-2008 ha costituito innanzitutto un cedimento linguistico. Non si nega che l'avidità e un trattamento irresponsabile del rischio siano stati fattori decisivi, ma la condizione di possibilità di quei vizi strutturali va ricercata nel ruolo nuovo che il linguaggio ha assunto nei mercati. I prodotti derivati, che sono la principale tra le innovazioni tecniche di cui vive la finanza contemporanea, sono una catena di promesse riferite a un futuro incerto: inquadrare i derivati da questo punto di vista consente di far emergere l'importanza del linguaggio e del concetto di rischio negli attuali mercati finanziari. Appadurai affronta il tema cercando di far dialogare con originalità economia, sociologia e antropologia e desume un'importante conclusione che si imponeva da tempo: l'idea che esista un nesso inscindibile tra la forza numerica del denaro e la forza linguistica di quello che diciamo di volerne fare.
21,00 19,95

Il futuro come fatto culturale. Saggi sulla condizione globale

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2014
pagine: 444
Brillante teorico della modernità diffusa e della democrazia profonda, la democrazia situata e praticata nella vita quotidiana, Arjun Appadurai è considerato uno dei massimi studiosi di globalizzazione, mass media e processi migratori. Il suo libro più conosciuto, "Modernità in polvere", analizzava alcuni fatti culturali con l'obiettivo di portare alla luce la relazione tra modernizzazione come evento e modernizzazione come teoria. "Il futuro come fatto culturale" si inserisce in quel processo di ridefinizione delle categorie di lettura del mondo attuale con un'esplicita apertura al modo di far luce, nella prospettiva dell'antropologia, sulla dimensione dell'avvenire. Ma un avvenire inteso non come possibile scenario prossimo venturo, bensì come elemento dell'immaginario sociale mediante il quale le collettività elaborano strategie di adattamento e di sopravvivenza in una realtà dominata dalle forze "impersonali" della finanza, delle strategie mediatiche, del bricolage ideologico e religioso. Al cuore di questo lavoro, l'India, in particolare i movimenti per il diritto alla casa e ai servizi urbani nati negli slum di Mumbai. Appadurai analizza le lotte dei poveri della città per ottenere riconoscimento, equità e autonomia politica in condizioni di estrema ineguaglianza, prospettando in questo modo una "politica della speranza" e gettando le fondamenta di una solida e imprescindibile antropologia del futuro.
29,00 27,55

Modernità in polvere

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2011
pagine: XLI-287
Ci sono più modi di nominare la globalizzazione - mondializzazione, interconnessione planetaria, interdipendenza universale - ma il senso è uno: il mondo è divenuto più complesso e se da un lato si sono ridotte le distanze fisiche, dall'altro si sono create fratture profonde, politiche e culturali, tra e dentro gli stati nazionali. Questo squilibrio ha aperto una crisi di legittimità che mina alla base le democrazie nuove e antiche. "Modernità in polvere", che è già un classico delle scienze sociali, risponde alle sfide teoriche e metodologiche della globalizzazione guardando al mondo non più come a un insieme di oggetti culturali statici (nazioni, economie, demografie, istituzioni), ma come a un sistema di flussi in movimento che trasportano attraverso il pianeta persone, denaro, immagini, tecnologie e ideologie. Quando trovano spazi locali in cui assestarsi, questi flussi subiscono un processo di indigenizzazione, ovvero un processo in cui devono necessariamente ricostruire la propria specificità. In tal modo si genera nuova differenza anziché omologazione, ed è nell'osservazione minuziosa di questo progressivo differenziarsi che la ricerca etnografica recupera il proprio senso originario e il proprio valore.
26,00 24,70

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