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Libri di Anna Mastromarino

Biografia e opere di Anna Mastromarino

La Costituzione a pezzi. Come cambiare la nostra Carta restando antifascisti

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 160
Le riforme costituzionali attualmente in discussione in Italia sono al cuore del dibattito politico, in vista di possibili referendum costituzionali ai quali tutti noi cittadini saremo chiamati a rispondere. Per capire quello che sta succedendo bisogna conoscere le vicende degli ultimi anni. Attraverso la storia italiana e l'analisi di esperienze straniere, Anna Mastromarino fornisce in questo libro gli strumenti per comprendere a cosa serva una costituzione, come sia corretto «usarla» e quali spinte inducano una società a darsi delle regole condivise. Perché una costituzione non è un testo immutabile ed eterno, è un patto condiviso tra tutti i cittadini e le cittadine per operare all'interno di regole certe e impedire soprusi da parte del potere. E la Costituzione italiana è un'opera certo mirabile, ma è un po' retorico definirla «la più bella del mondo» e difenderne la lettera se poi non sappiamo cogliere sino in fondo le sue sfide quotidiane. Un paese democratico può cambiare la propria costituzione al mutare dei tempi, ma solo se c'è un progetto chiaro e condiviso e un obiettivo da raggiungere che migliori la vita di tutti. È dunque necessario passare dalla sacralità alla ritualità quotidiana della Costituzione, anche nel caso la si voglia cambiare: perché modificarla è possibile, a patto di sapere dove vogliamo andare e da dove siamo partiti.
14,00 13,30

La lingua della Costituzione, la lingua nella Costituzione

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2018
pagine: 112
10,00 9,50

Stato e memoria. Studio di diritto comparato

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 230
A volte sono le memorie a farsi “luogo”, a volte è il luogo stesso a costituire di per sé una “memoria”. Capita, infatti, che vi siano paesaggi profondamente modificati dalla mano dell’uomo, desideroso di fossilizzare, tra le pieghe del terreno, il ricordo di un evento o di un personaggio, sino a trasformare lo spazio in luogo; a volte, invece, è la forza evocativa di un luogo a essere talmente incontrastabile da imporre una memoria, al di là di ogni resistenza. Fare memoria, in particolare a livello istituzionale, presuppone uno sguardo al passato che sia teso al futuro in ottica integrativa. Ne consegue che non ogni semplice azione di recupero rappresenta di per sé un atto idoneo a “fare memoria”. Un conto è limitarsi a rilevare il mero dato di fatto dello scorrere del tempo; altro è assegnare a eventi del passato un significato avendo la pretesa di una progettualità sociale. Le pratiche memoriali in ambito pubblico rappresentano prima di tutto un’equa alleanza delle istituzioni tra il ricordo e l’oblio e costituiscono di per sé un atto politico. In questo senso il dovere di memoria, le scelte relative al se, cosa e come ricordare non preesistono alle decisioni politiche vincolandole; vincolano le scelte politiche perché sono esse stesse il frutto di una decisione rispetto al futuro identitario di una comunità che non può prescindere da un progetto di pacificazione con il passato.
30,00 28,50

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