Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Andrea Gritti

Biografia e opere di Andrea Gritti

120,00 114,00

Architetture del lavoro. Città e paesaggi del patrimonio industriale

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2021
pagine: 384
Pubblicato con il contributo del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, il volume rappresenta un'importante novità nel panorama internazionale degli studi urbani e territoriali per tre motivi essenziali. Il primo riguarda la convergenza delle competenze di un architetto e di uno storico dell'economia, che, dopo aver interpretato nelle rispettive introduzioni l'evoluzione del patrimonio industriale dal punto di vista delle loro discipline, hanno selezionato, classificato e analizzato nella loro evoluzione sul lungo periodo quasi 200 casi studio di tutti i continenti. Il secondo riguarda la comparazione sistematica tra le diversificate tipologie insediative che hanno costituito le "opere sociali" dell'industria, identificate in molti modi (mill towns, mining towns, cité ouvrières, bruk städer, colonias industriales, villaggi operai, città sociali, villes usines, company towns, corporate cities). Il terzo riguarda l'ampliamento della scala spaziale e temporale adottata per l'osservazione del patrimonio industriale. Il volume è strutturato su quattro sequenze temporali (origini, espansione, modernizzazione, ripresa) inquadrate da altrettante "aperture" scritte dagli autori, per favorire l'approccio ai 65 casi studio maggiori, costituiti da singoli episodi insediativi o raggruppati in base alla classificazione tipologica (ad es. le città del rame scandinave, i siti minerari della Vallonia, le manifatture reali francesi, le città del Lowell System, le colonie tessili catalane, le colonie Krupp, le città giardino, le città dell'orologeria svizzere, quelle di Bata, della Ford Motor Company o quelle siderurgiche russe). Le schede sono state redatte dagli stessi autori e da specialisti di università italiane e straniere, invitati come corrispondenti. Il libro è completato da un repertorio di 120 ulteriori casi di studio, redatto dagli autori, per offrire l'immediata percezione di quale sia la consistenza tipologica di altri rilevanti esempi di città e paesaggi industriali presenti in tutti i continenti. Il volume conta su un ricco apparato iconografico costituito da immagini e disegni d'archivio e da riprese satellitari e fotografie delle condizioni attuali dei luoghi indagati. Il comitato scientifico internazionale che ha monitorato il progetto di ricerca comprende figure prestigiose come Federico Bucci, Konstantin Dmitrievich Bugrov, Margaret Crawford, Pierre-Yves Donzé, Sara Marini, Cristina Meneguello, Lucie k. Morisset, Valérie Nègre, Massimo Preite, Julion Sobrino Simal, Horacio Torrent, Mark Watson. Tra loro Lucie K. Morrisset ha firmato la prefazione e Massimo Preite la postfazione del volume: la prima identifica la ricerca sul patrimonio industriale come "un'opera aperta", la seconda analizza i criteri adottati dall'UNESCO per includere alcuni dei siti indagati nella Lista del Patrimonio dell'Umanità.
120,00 114,00

Modulazioni

Libro
anno edizione: 2018
pagine: 296
Tra le parole che costituiscono il vocabolario dell’architettura moderna, “scala” è una di quelle che si sono affermate solo alle soglie del novecento, emancipandosi dopo un lungo percorso dai concetti di “misura” e “proporzione”. Interrogando i trattati di Vitruvio, Alberti e Palladio, i dizionari di Quatrémere de Quincy e Viollet-le-duc e il Modulor di Le Corbusier, questo libro riflette su come il concetto di “scala” possa offrire all’architettura gli strumenti, teorici e pratici, per raccogliere le sfide che riguardano la trasformazione degli insediamenti umani, oggi. «Porre a oggetto dello studio uno strumento, seppure assunto a paradigma, comporta una attesa di esito. Se la ricerca è tale, qualcosa dovrà pure trovare. Come costruire una conoscenza progressiva sul progetto di architettura? Come individuarne una consistenza che permetta di cumulare risultati? A dispetto delle tante teorie normative dell’architettura che si propongono come teorie del dover essere del mondo, questa ricerca sulla scala è innanzi tutto una descrizione di un modo di operare. In questo senso il libro presuppone una epistemologia e dunque una teoria del progetto». Giovanni (Durbiano). “Si fecero costruire dei pali di otto metri di altezza, dipinti alternativamente di nero e di bianco e ciascuno coronato da una bandiera bianca. Si tentava una prima occupazione del terreno. Gli angoli dei palazzi furono indicati con pali bianchi e neri. Ci si accorse che gli intervalli tra gli edifici erano troppo larghi. Con grande ansietà e angoscia si dovette prendere una decisione su quel terreno illimitato […] Si avvicinarono i pali per tentativi. Era una battaglia di spazi scatenata dentro la testa. Aritmetica, texturique, geometrica: tutto si sistemerà quando tutto sarà ultimato! Per il momento i buoi, le vacche e le capre passano attraverso i campi bruciati dal sole, guidati dai contadini.” le Corbusier, Modulor 2, 1954, (trad. it. il Saggiatore, Milano, 1974, p. 226-27)
18,00 17,10

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.