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Libri di Agata Piromallo Gambardella

Biografia e opere di Agata Piromallo Gambardella

Sogni di carta

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2018
pagine: 196
Il vero protagonista di queste pagine è il libro che ha accompagnato il percorso di formazione di un'intera generazione che su di esso ha costruito quel lungo ponte che l'ha traghettata dalle speranze del '68 fino all'inizio del III millennio, quando la deflagrazione delle Twin Towers ha lasciato a terra detriti di sogni che nessuno si è curato più di raccogliere. I libri sono stati l'impalpabile droga che ha spinto la nostra generazione a «sognare se stessa» e a trascurare le parole con cui poter incidere a fondo sul mondo circostante. Abbiamo inseguito, invece, solo narrazioni che si snodano infinite sul teatro della vita; perché intuivamo oscuramente che cambiare il mondo non era inscritto nel nostro destino.
18,00 17,10

Donne. Quotidianità senza luce

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2017
pagine: 116
Piccole storie di donne che vivono la loro quotidianità nell'attesa di un destino che sembra aprirsi su squarci di luce per poi richiudersi bruscamente su una realtà grigia, che talvolta slitta verso spazi surreali. Semplici vite di donne che non sono ancora protagoniste sulla scena del mondo, ma rappresentano comunque un anello di passaggio tra la sudditanza ai valori di una società tardo-ottocentesca e la rivendicazione della propria libertà.
11,00 10,45

Profeti della software culture: Joyce, Rilke, Calvino

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 96
La cultura del software sta riplasmando profondamente gli aspetti materiali e immateriali dell'ambiente in cui abbiamo vissuto fino a meno di vent'anni fa. A ben riflettere, ci si accorge che i concetti-chiave con cui oggi siamo chiamati a confrontarci - disintegrazione dell'ordine del discorso, dominio della cultura digitale, sconfinamento dello spazio nel tempo e viceversa sono già presenti in alcuni momenti alti dell'esperienza letteraria novecentesca, rappresentati dalle opere di autori come Joyce, Rilke e Calvino. Joyce, già nell'Ulisse, spezza la parola fino al limite del dicibile per cui la partecipazione del lettore è legata in prevalenza alla sua capacità d'immersione totale nel testo. Rilke, nelle Elegie duinesi, porta l'uomo a misurarsi con l'Angelo attraverso l'immaterialità della parola poetica. Calvino, infine, pone Le città invisibili in un'alterazione continua delle coordinate spazio-temporali dove la posta in gioco è il gioco stesso. Lo sguardo privilegiato sulla letteratura è dovuto al fatto che essa si configura come lo spazio in cui si originano nuovi mondi, inedite relazioni tra gli uomini, squarci anticipatori del futuro. È la scrittura che apre la porta al possibile e quindi al virtuale. E nell'attuale software culture è il virtuale che impone la sua logica e la sua legge sulla "pesantezza" del reale, rendendolo sempre più permeabile agli esiti imprevisti delle nuove forme di scrittura.
15,50 14,73

La comunicazione fra incanto e disincanto

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 128
L'esplosione comunicativa che ha invaso il nostro universo ha origini lontane, ma oggi, soprattutto a opera delle nuove tecnologie, ha subìto una crescita esponenziale che ha profondamente mutato lo spazio di vita e le aspettative dell'uomo contemporaneo. La ricerca della felicità, anche se "paradossale", spinge a un consumo mediatico sempre più esteso, mentre la cultura è diventata lo specchio estatico dove si riflettono le icone del nostro tempo, potenti "marcatori semiotici" in grado di creare senso di appartenenza, condivisione d'intenti, espansione del desiderio. Tuttavia, ci si domanda se sia possibile porre un limite a questa emanazione ininterrotta di immagini, suoni, parole che sono alla base di quel "reincanto" del mondo, teorizzato da Maffesoli. Se l'informazione è soprattutto messa-in-forma, essa non potrà sfuggire al "disincanto" di una regola, in grado di ridisegnare lo spazio comunicativo all'interno del quale gli uomini possano più facilmente oltrepassare l'esistente, senza, però, scivolare nella deriva dell'insignificanza, dell'informe, in una parola dell'entropia.
17,50 16,63

Violenza televisiva e subculture dei minori nel meridione

Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2005
pagine: 192
Questa ricerca si è proposta di analizzare il consumo di programmi televisivi violenti da parte di minori tra gli otto e i quattordici anni attraverso un tipo di metodologia (focus group incentrati sul racconto, la drammatizzazione e interviste in profondità) che ha permesso di definire una linea di lettura del fenomeno maggiormente legata ai vissuti esperienziali dei minori e alle loro etiche locali. Questa ricerca propone un modo diverso, e soprattutto più articolato, di considerare il rapporto violenza televisiva e minori, senza alcun intento di demonizzare il medium, ma sottolineandone il forte ruolo di "mediazione", in quanto offre molto spesso ai minori i codici affettivi e cognitivi per "comunicare" con il mondo.
19,00 18,05

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