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LED Edizioni Universitarie: Palinsesti

Tutte le nostre collane

Scienziati e pastori. Poesia didascalica fra Sette e Ottocento

Libro
anno edizione: 2013
pagine: 108
I contributi qui raccolti propongono quattro sondaggi su differenti forme di poesia sette-ottocentesca, fra una predominante dimensione didascalica e valenze encomiastico-celebrative. Attraverso la lettura del carteggio fra Carlo Castone Della Torre di Rezzonico e Paolo Maria Paciaudi, il primo ricostruisce le vicende redazionali del poemetto Mnemosine (1775), destinato dall'autore a celebrare i fasti del ducato di Parma e del Piemonte sabaudo, allora uniti da vincoli di collaborazione e scambi culturali. La raccolta torinese dei Poemetti italiani (1797), oggetto del secondo contributo, fu allestita da Vincenzo Marenco per riunire il meglio della produzione poematica d'ogni epoca; l'alternanza di testi didascalici, pastorali, sacri e giocosi restituisce il profilo di una tipologia compositiva di successo plurisecolare e ancora largamente praticata, nonostante la poesia si fosse allora avviata in altre direzioni. Il terzo prende in esame i Frammenti postumi del piacentino Giuseppe Poggi, dati alle stampe a Parigi nel 1843; un attardato poema epico-scientifico che, pur con inserti mitologici e pastorali, si fonda sulle ragioni di un concreto materialismo lucreziano. L'ultimo contributo passa in rassegna alcune delle modalità di rappresentazione del Messico nella letteratura italiana, nel quadro del gusto corrente per l'esotico e del dibattito sulla conquista del Nuovo Mondo, dalla stagione dei Lumi all'età romantica.
24,00 22,80

Le rime di un editore-letterato milanese: Gio. Pietro Ramellati (alis Piotigero Laltimera)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2013
pagine: 132
Fino al 1646, la tipografia milanese di Gio. Pietro Ramellati non si era discostata di molto dalle consuetudini editoriali dell'epoca. Ai manualetti di consumo religioso e di più sicuro guadagno, Ramellati aveva accompagnato pubblicazioni di eruditi di alto profilo, distinguendosi per l'uso di rari caratteri ebraici ed arabi e per le rilevanti committenze dell'Accademia Ambrosiana e della burocrazia spagnola. Per gli avantesti di molte di queste pubblicazioni Ramellati aveva elaborato ampollose dedicatorie e divertiti versi d'encomio. Nel 1646, ricorrendo ai tipi della propria stessa bottega, Gio. Pietro decise di ripubblicare queste sue composizioni in un libro tutto suo, intitolandolo Rime. Si tratta di una raccolta di poesie e prose epistolari che diventano un corpus di componimenti incaricato di esibire le velleità letterarie e le conoscenze accademiche del typographus che vuol farsi auctor. Lo pseudonimo dietro il quale Ramellati cela se stesso fin dal frontespizio non è che un espediente per ostentare la propria autopromozione accademico-letteraria, e per accompagnare l'informato lettore in una serie di cortocircuiti d'identità che ne rivelano l'innovazione.
26,00 24,70

Il monopolio del patriottismo. Lettere sulla questione meridionale (1863)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2012
pagine: 74
Al culmine di una prestigiosa carriera in Inghilterra, che lo aveva portato nel 1856 alla direzione del British Museum, l'esule emiliano Antonio Panizzi componeva nel 1863 un dettagliato resoconto sulla difficile situazione dei territori già borbonici, verificata direttamente in occasione di un lungo soggiorno a Napoli. Nei due memoriali inviati a Emanuele d'Azeglio, ambasciatore del Regno d'Italia a Londra, e a Marco Minghetti, presidente del Consiglio, il "terribile Panizzi" (così lo aveva definito il "re Bomba", Ferdinando II di Borbone, nel 1851) affrontava, col consueto piglio spregiudicato e polemico, molti aspetti della questione meridionale (brigantaggio, sistema carcerario, amministrazione della giustizia, assetto istituzionale, rapporti col clero e con i funzionari del passato regime), nel momento decisivo dell'affermazione e del consolidamento della nuova autorità politica e civile. Uno dei pochi che apprezzò in maniera convinta quelle pagine fu d'Azeglio; molti altri protagonisti dell'epopea risorgimentale guardarono invece con fastidio alle recriminazioni di Panizzi, che con questo atto concludeva una lunga battaglia per la causa dell'indipendenza e dell'Unità.
21,50 20,43

24,00 22,80

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