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Franco Angeli: Storia internazionale dell'età contemporanea

Tutte le nostre collane

Dall'impero asburgico alla grande Romania. Il nazionalismo romeno di Transilvania fra Ottocento e Novecento

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2014
pagine: 304
Il volume segue l'evoluzione del nazionalismo romeno di Transilvania dalla fine dell'Ottocento agli anni Trenta del Novecento, esaminando il pensiero e l'azione di politici e intellettuali che prima tentarono di preservare l'identità nazionale romena nel contesto dell'Impero asburgico e poi, con la costituzione della Grande Romania nel 1918, adeguarono il loro nazionalismo alla nuova situazione istituzionale, venendo allo stesso tempo influenzati dagli eventi che si stavano sviluppando nel resto d'Europa: la rivoluzione bolscevica, le contraddizioni socio-economiche postbelliche, la nascita dei movimenti fascisti. Lo studio del caso transilvano permette di approfondire le dinamiche proprie del nazionalismo moderno, capace di modificare anche in modo drastico i propri punti di riferimento ideologici, pur nel permanere di un nucleo forte centrato sull'idea del primato della nazione, e in grado quindi di aderire alle più diverse espressioni politiche della modernità: dal liberalismo alla democrazia, dal radicalismo etnico al totalitarismo etnocratico.
35,00 33,25

La diplomazia della lira. L'Italia e la crisi del sistema di Bretton Woods (1958-1973)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 288
All'inizio degli anni Sessanta la classe dirigente italiana maturò definitivamente la convinzione che il sistema economico internazionale, basato sugli accordi di Bretton Woods, costituiva uno dei cardini su cui poggiava la solidità del blocco transatlantico che aveva garantito la sicurezza delle frontiere e lo sviluppo del paese. In questa cornice, le relazioni monetarie rappresentavano uno dei perni attorno al quale ruotava l'intero sistema degli scambi commerciali del mondo occidentale e su cui si misurava la capacità dei principali paesi industrializzati di applicare i principi del multilateralismo e della cooperazione. La diplomazia italiana, grazie anche al vasto credito internazionale di cui godevano i vertici della Banca d'Italia, fino alla seconda metà degli anni Sessanta si distinse per l'impegno diretto al consolidamento del sistema monetario, per l'originalità delle proposte avanzate e per il continuo sforzo di mediazione tra gli Stati Uniti e i principali paesi europei. A partire però dalla fine del decennio, l'inarrestabile disintegrazione del sistema di Bretton Woods e l'apertura di una stagione di instabilità interna proiettarono l'Italia in una fase di crescente debolezza economica e istituzionale dalla quale sarebbe uscita solo dopo un lungo e travagliato percorso.
36,00 34,20

Tra diritti umani e distensione. L'amministrazione Carter e il dissenso in URSS

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 256
Il presidente Carter non definì mai una politica specifica per i dissidenti sovietici. Eppure, questi si ritrovarono al centro della sua azione diplomatica. Questa prominenza dipendeva dagli impegni assunti in campagna elettorale, dall'attenzione del pubblico americano e del Congresso verso la questione dei diritti umani in Urss, e soprattutto dal fatto che, sul problema dei dissidenti, si intrecciavano le due principali iniziative della Casa Bianca: la politica dei diritti umani e quella di distensione. Per Carter, la campagna per i diritti umani e il dialogo bipolare non erano in antitesi, bensì complementari e interdipendenti. Da una parte, infatti, la critica rivolta ai sovietici per le violazioni dei diritti umani avrebbe permesso alla Casa Bianca di legittimare la distensione e la politica per il controllo degli armamenti agli occhi dei tanti critici conservatori che denunciavano la distensione come una nuova forma di "appeasement". Dall'altra, la distensione fu immaginata come la cornice necessaria per il reale avanzamento dei diritti umani in Unione Sovietica: senza il dialogo bipolare, gli Stati Uniti non avrebbero potuto fare nulla per favorire la diffusione delle libertà fondamentali in Urss. Proprio per questo, Carter sembrò seguire una strategia all'insegna della fermezza e dell'"open diplomacy" nei confronti delle violazioni sovietiche.
32,00 30,40

Uniti dal voto? Storia delle elezioni europee 1948-2009

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 368
"Fare l'Europa" è stato, e rimane, un obiettivo tanto ambizioso quanto complicato. La storia delle elezioni europee ne è una dimostrazione. I vari progetti di suffragio diretto di un'assemblea europea, susseguitisi dal 1948, implicavano l'impegno a conferire una dimensione "sovranazionale ", e perciò inedita, ai principi della rappresentanza politica e al concetto di cittadinanza; ponevano il problema dei confini dell'Europa unita, dovendosi stabilire la collocazione dei territori d'oltremare nella geografia elettorale comunitaria; consacravano il peso relativo delle varie istituzioni europee e il loro rapporto con quelle nazionali. All'elezione diretta si chiedeva anche di modellare l'identità politico-ideologica della Comunità, ad esempio sancendo l'inclusione o l'estromissione dal Parlamento europeo delle forze politiche critiche verso il processo di integrazione. In breve, il "voto europeo" è stato uno dei terreni su cui si sono misurati i vari disegni di organizzazione del comune spazio politico-economico che si è andato formando nel secondo dopoguerra. Le elezioni europee, indette a partire dal 1979, sono quindi l'esito di una vicenda complessa, la cui conoscenza pone, tra l'altro, i presupposti per una discussione critica della tesi che le derubrica a mero epifenomeno delle dinamiche politiche nazionali.
44,00 41,80

Aldo Moro nella dimensione internazionale. Dalla memoria alla storia

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 176
Aldo Moro, presidente del Consiglio e ministro degli Esteri durante un arco temporale che va dal 1963 al 1976, ha speso tutte le sue energie e la sua autorevolezza per fare dell'Italia una presenza attiva sui diversi fronti della scena internazionale in un momento di grandi trasformazioni di carattere planetario, dovendosi oltretutto misurare con un insieme di pregiudizi e di stereotipi, per così dire, anti-italiani. Peraltro, anche sulla sua persona e sul suo modus operandi si sono prodotti nel tempo numerosi luoghi comuni, ai quali non sono estranee le drammatiche circostanze della strage di via Fani, del suo rapimento e del suo assassinio. La questione che oggi si pone - e che l'Accademia Aldo Moro ha affrontato sin dall'inizio del suo impegno culturale e scientifico, nel lontano 1983 - è dunque quella di superare definitivamente le molte interpretazioni parziali e riduttive dello statista, aprendo spazi per una lettura critica, equilibrata e storicamente fondata, della sua figura. I saggi contenuti in questo volume - in gran parte elaborati per il convegno promosso nel 2008 dall'Accademia in occasione del trentennale della morte dello statista - si muovono in questa direzione. Essi infatti contribuiscono, per la parte relativa alla politica estera, a quella che alcuni storici italiani hanno definito una svolta negli studi su Aldo Moro, finalmente caratterizzati da una ampia e sistematica applicazione della storiografia.
24,00 22,80

Tra Mussolini e Hitler. Le opzioni dei sudtirolesi nella politica estera fascista

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 256
Dalla sua annessione allo Stato italiano nel 1919 e fino agli anni '60, il problema dell'Alto Adige/Sudtirolo è stato il punto più critico dei rapporti dell'Italia con il mondo tedesco. Il momento più drammatico e lacerante di questa controversa questione internazionale è rappresentato dalle cosiddette opzioni del 1939. Allora, agli abitanti di lingua tedesca fu posto l'obbligo di scegliere tra il rimanere italiani, rinunciando al germanesimo, oppure trasferirsi in Germania abbandonando per sempre la propria terra. Il volume offre una nuova prospettiva al dramma vissuto dalle popolazioni sudtirolesi in quanto lo inserisce pienamente nel quadro delle relazioni politiche italo-tedesche e della politica estera fascista e nazionalsocialista negli anni 1937-1939. Sulla base di un attento studio bibliografico e di documenti inediti o poco valutati l'autore contribuisce a illustrare come mai finora le motivazioni e gli scopi dei diversi protagonisti e a chiarire imparzialmente tutte le responsabilità con un'appassionante lettura.
35,00 33,25

Un ambasciatore della «nuova Italia» a Washington. Alberto Tarchiani e le relazioni tra Italia e Stati Uniti 1945-1947

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 288
De Gasperi era persuaso, seguendo il pensiero di Sturzo, che fosse necessario cercare "le chiavi della politica interna ed economica nella politica estera". La ripresa delle relazioni con gli Stati Uniti rappresenta un punto cruciale nella ricostruzione della dimensione internazionale e nel processo di transizione democratica dell'Italia del dopoguerra. Alberto Tarchiani appartiene al gruppo di ambasciatori politici voluti dalla classe dirigente nascente della "nuova Italia" per rappresentare il Paese nelle principali capitali straniere. L'attività diplomatica dei primi anni della missione a Washington di Tarchiani è analizzata alla luce dei risultati politici, economici e diplomatici conseguiti e in considerazione degli innovativi metodi di lobbying utilizzati. Il focus del volume, diviso in dieci capitoli, è posto sul difficile negoziato che condusse al duro Trattato di Pace, sulle iniziative diplomatiche e mediatiche intraprese con successo da Tarchiani per sensibilizzare l'opinione pubblica statunitense e sull'articolata rete di rapporti intessuti dall'ambasciatore con la società civile, il mondo politico e l'Amministrazione statunitensi. Il lavoro si conclude con l'analisi della preparazione, organizzazione e svolgimento del primo viaggio di De Gasperi negli Stati Uniti, ricco di significati politici, d'immagine e simbolici, ancor prima che economici.
37,50 35,63

Il PCI e il movimento dei paesi non allineati (1955-1975)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 288
L'analisi del rapporto tra i comunisti italiani e il movimento dei paesi non allineati viene affrontata per la prima volta, con questo libro. La Conferenza afro-asiatica di Bandung, momento cruciale della decolonizzazione, sollecitò l'interesse di Togliatti, anche se la sua proposta di policentrismo cedette il passo alla stabilizzazione bipolare, che vedeva nel Terzo Mondo un alleato naturale dell'Urss. Nel corso degli anni Sessanta Togliatti intuì la novità costituita dall'esistenza di un mondo interdipendente, nel quale il movimento operaio europeo avrebbe potuto esercitare un ruolo di primo piano a favore dell'autodeterminazione dei popoli. I suoi eredi, pur non rinnegando il rapporto con il Pcus, svolsero nei confronti dei non allineati un'intensa attività internazionalista, che avrebbe ispirato la visione mondiale di Berlinguer, fondata sul superamento del bipolarismo e sul rapporto Nord-Sud. Le ricerche negli archivi del Pci, del Pcf e della ex Jugoslavia hanno consentito di ricostruire, attraverso una ricchissima documentazione inedita, un quadro d'insieme dal quale si coglie il valore di un'esperienza che, sebbene conclusa con la fine della Guerra fredda, ha per molti versi anticipato le sfide della globalizzazione.
35,00 33,25

La relazione necessaria. La Gran Bretagna del governo Heath e gli Stati Uniti (1970-1974)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 256
Nel 1972 il premier britannico Edward Heath firmava il Trattato di adesione alla Cee: si concludeva così oltre un decennio di veti, ripensamenti e difficili negoziati. Quali erano le ripercussioni della scelta europea della Gran Bretagna sul rapporto con gli Stati Uniti, l'alleato fino ad allora privilegiato? Era davvero la fine della "special relationship"? In un periodo cruciale per la ridefinizione del ruolo del Regno Unito e di grandi mutamenti sullo scenario internazionale, il ritorno al potere dei "Tories" pareva dover creare una maggiore intesa con l'amministrazione Nixon, dando nuova vitalità alle relazioni anglo-americane messe alla prova dal conflitto in Vietnam e dal dialogo bipolare. Eppure, l'inizio degli anni Settanta è stato fino ad ora considerato dalla storiografia come il momento più critico nella "special relationship". Questo volume, basato su fonti di archivio inedite, mostra invece come le relazioni con gli Stati Uniti anche in questi anni siano state fondamentali per la Gran Bretagna e anzi quanto mai necessarie, sia per la difficile situazione interna britannica, sia a causa della crisi economica mondiale e del momento delicato nelle vicende della Comunità Europea. Tra iniziative sfortunate come l'Anno dell'Europa e il riaccendersi del problema mediorientale, sullo sfondo dell'affare Watergate e della crisi energetica, il rapporto tra Londra e Washington diventa così una chiave di lettura per comprendere le relazioni tra le due sponde dell'Atlantico.
33,00 31,35

Fra mercato comune e globalizzazione. Le forze sociali europee e la fine dell'età dell'oro

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2010
pagine: 272
I contributi qui pubblicati illustrano gli effetti giocati sulle forze sociali europee dall'apertura economica internazionale avviata negli anni cinquanta e sessanta, con particolare attenzione per quello che, almeno nel vecchio continente, ne fu l'elemento centrale: il mercato comune europeo. Spostando progressivamente le decisioni di politica economica fuori dai confini nazionali, tali dinamiche costituirono una sfida soprattutto per le forze sindacali, che sempre più si trovarono costrette a confrontarvisi e a commisurarvi la loro azione, e che all'inizio degli anni settanta iniziarono a spostare a livello europeo gli obiettivi di pieno impiego e di redistribuzione tradizionalmente perseguiti in ambito nazionale. Attraverso una serie di approfondimenti sulla situazione italiana, sui maggiori sindacati europei e su alcune sedi internazionali di particolare rilievo, i saggi contenuti nel volume offrono un contributo alla ricostruzione di tali vicende, mostrando l'evoluzione delle singole forze, i tentativi di un'effettiva azione sindacale europea e il rapido ridimensionamento di quest'ultima a causa delle nuove condizioni economiche degli anni settanta, caratterizzate da pressioni inflazionistiche e disoccupazione crescente.
33,00 31,35

Anna Siemsen. Per una nuova Europa. Scritti dall'esilio svizzero

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2010
pagine: 160
Di fronte ai nazionalismi più sfrenati, ai totalitarismi in espansione e alle guerre mondiali del "secolo breve" non mancarono voci - oggi in gran parte dimenticate - che invocarono la convivenza pacifica tra i popoli, nuove relazioni internazionali e la federazione europea come risposta ai drammi del continente. Tra queste fu la voce di Anna Siemsen (Mark, oggi Hamm, Vestfalia, 1882-Amburgo, 1951). Pedagogista, pacifista, deputata socialista al Reichstag, esule in Svizzera negli anni del nazismo al potere, scrisse di unità europea sotto vari aspetti: culturali, politici, pedagogici, sociali, di genere. L'Autrice ripercorre le tappe della vicenda intellettuale e politica di Anna Siemsen, inquadrandone l'attività nei fermenti progressisti ed europeisti del suo tempo. Seguono quattro scritti composti dall'esule svizzera poco prima e immediatamente dopo lo scoppio del secondo conflitto mondiale, in cui si tratta della guerra imminente, di colonialismo e di lotte anticoloniali, di unità per preservare le diversità, di integrazione sociale europea, del modello federale elvetico per l'Europa di domani, temi tutti su cui la riflessione storico-politica è ancora oggi assiduamente impegnata.
22,00 20,90

Il sogno di Erasmo. La questione educativa nel processo di integrazione europea

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2010
pagine: 320
La vicenda professionale e civile di schiere di rettori e docenti, professori e presidi, ricercatori e amministratori è quotidianamente attraversata dagli interventi educativi comunitari. I documenti dell'Unione europea e gli indirizzi assunti all'interno del processo di Bologna cambiano mentalità, programmi, metodi e cicli di insegnamento. Lungo le linee finanziarie comunitarie si creano cattedre e ricerche, convegni e progetti, interessanti innovazioni e nuovi interessi. Un ampio spettro di operatori scolastici e universitari si è forgiato e si sta forgiando nelle opportunità e nelle consuetudini, nelle procedure e nei rapporti, nelle esperienze pilota e nei vincoli legati alle politiche educative comunitarie. Seppur impropriamente, si parla ormai di spazio educativo europeo. La grammatica culturale e psicologica di una porzione minoritaria ma rilevante della popolazione universitaria europea, a sua volta, viene riscritta nel quadro dei programmi d'azione comunitaria in materia di istruzione. Su questo tema si girano film di successo, si sono sviluppati interi filoni di saggistica e di letteratura, sono sorti siti internet e riviste. Attorno a questa esperienza si sono modificati linguaggi e immaginari collettivi, si sono formate associazioni, sono nati amicizie e amori. Seppur con un pizzico di esagerazione, si parla ormai di "generazione Erasmus".
38,50 36,58

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