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Franco Angeli: Polit. e storia.Dip.st.pol.Univ.La Sapien

Tutte le nostre collane

Civilisation, laicité, liberté. Francesco Saverio Salfi fra Illuminismo e Risorgimento

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 224
L'impegno politico ebbe inizio per Francesco Saverio Salfi (Cosenza 1759 Passy 1832) alcuni anni prima dello scoppio della Rivoluzione in Francia, allorché, stimolato dall'incontro con la cultura illuminista, egli mosse i primi passi nei luoghi-simbolo dell'intellettualità cosentina inserendosi a pieno titolo nel dibattito aperto da alcuni anni dai riformatori meridionali circa le eccessive ingerenze della Chiesa nella sfera secolare. Fermamente convinto dell'indispensabilità dell'educazione popolare, conditio sine qua non per un progressivo incivilimento della società e unico mezzo attraverso il quale il popolo potesse acquisire una piena coscienza della propria condizione e, conseguentemente, dei propri diritti, Salfi propugnò sempre, con coerenza e convinzione, l'avvento - in un'Italia finalmente unificata - di un governo costituzionale fondato sulla sovranità popolare. Dall'excursus della vasta produzione letteraria accumulata da Salfi lungo tutto l'arco della sua vita, emerge dunque la figura di un intellettuale che, nel suo lucido pragmatismo, rimase del tutto estraneo a ogni forma di riflusso moderato e instancabilmente impegnato nella battaglia per la conquista di irrinunciabili diritti civili e politici e per la creazione di un'Italia libera e democratica.
28,00 26,60

Donne negli anni Settanta. Voci, esperienze, lotte

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 192
Questa raccolta di saggi, che si segnalano per l'originalità delle scelte tematiche e per l'utilizzo di fonti fino a questo momento assai poco o per nulla prese in considerazione dalla storiografia, è stata ideata privilegiando la logica del confronto fra esperienze e generazioni diverse piuttosto che quella della esaustività dei temi e dei piani di indagine. In effetti gli anni Settanta nel nostro paese sono stati un periodo ricco di maturazioni, mutazioni, complessità e contraddizioni. La scelta di concentrare lo sguardo sul protagonismo delle donne in quegli anni ne moltiplica le sfaccettature, le ambiguità, le alternative. È per questo che i saggi contenuti in questo testo incrociano la dimensione politica con quella sociale rappresentando la capacità delle donne in quegli anni di presentarsi sulla scena del Paese intrecciando strettamente vita e pensiero, dimensione pubblica e dimensione privata, il fare politica e il "fare marmellate". La molteplicità delle esperienze soggettive, politiche e associazionistiche delle donne sembra costituire la cifra di questo periodo, interpretandone la discontinuità e la contraddittorietà, ma anche l'effervescenza sociale e politica. Questi saggi evidenziano come quelli non siano stati solo gli anni della violenza, ma anche del protagonismo femminile. Scritti di: Beatrice Pisa, Stefania Boscato, Patrizia Salvetti, Valentina Palermo, Anna Balzarro.
25,00 23,75

La politica tra storia e diritto. Studi in memoria di Luigi Gambino

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 560
Questo libro nasce dall'iniziativa di un gruppo di studiosi che ha avuto l'occasione di lavorare assieme a Luigi Gambino, di confrontare con lui le proprie idee, di condividere momenti di riflessione e di studio. Per celebrare la memoria di quest'uomo schivo e generoso essi hanno voluto ritrovarsi ancora una volta insieme, in questo volume, contribuendo ciascuno con i temi della propria ricerca alla riuscita di questa iniziativa. In questo modo hanno inteso onorare uno studioso che aveva fatto del rispetto dell'autonomia individuale un principio incrollabile della propria azione di vita.
43,00 40,85

L'Italia risorgimentale di Arcangelo Ghisleri

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 224
Nell'ampio dibattito sul Risorgimento, il pensiero di Arcangelo Ghisleri trova la sua collocazione più adeguata. Nato quando ancora l'Italia era una miriade informe di piccoli Stati, l'intellettuale lombardo ne condivise le difficoltà, le speranze, i lutti, le gioie successive alla nascita del Regno sabaudo. Attento osservatore, per tutta la vita, delle difficoltà politiche, ma soprattutto culturali del paese, partecipò ai problemi di un Meridione sempre più arretrato, a quelli di un regime parlamentare debole e corrotto e, non da ultimo, a quelli di uno Stato liberale che perdeva gradualmente i propri valori, sino a snaturare se stesso in una dittatura. Il suo fu un intervento attivo, costante, scevro da ogni interesse particolare, vissuto con l'intransigenza morale di Giuseppe Mazzini e con il pragmatismo cauto ed ottimista di Carlo Cattaneo. In tale prospettiva, il suo dialogo con intellettuali di diversa estrazione politica, come Gaetano Salvemini e Giuseppe Rensi, aveva la primaria finalità di offrire alla penisola, attraverso il federalismo e la democrazia diretta, la soluzione agli storici mali che ne impedivano il progresso spirituale prima ancora che economico. L'Italia ghisleriana, quale frammento del continente, doveva contribuire a stimolare il processo sovranazionale, che sarebbe terminato solo con la nascita degli Stati Uniti d'Europa, già teorizzati da Gian Domenico Romagnosi e dallo stesso Cattaneo.
28,00 26,60

Pierfrancesco Giambullari e la prima storia d'Europa dell'età moderna

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 192
La prima Storia d'Europa in età moderna è scritta dal letterato fiorentino, di stretta osservanza medicea, Pierfrancesco Giambullari. Prima della riscoperta ottocentesca di Pietro Giordani, la Storia d'Europa era stata sostanzialmente trascurata: potè contare soltanto sull'edizione veneziana postuma nel Cinquecento (1566). L'analisi della Storia d'Europa mostra un modello storiografico erudito di stampo erodoteo con un uso preponderante di autori e fonti dell'umanesimo germanico. Sotto il profilo ideologico, l'autore persegue una linea poltico-culturale antiromana e filo-asburgica funzionale alla politica antifarnesiana ed antifrancese di Cosimo I, recuperando in chiave medicea gli echi della antica tradizione familiare ghibellina. La Storia d'Europa, infatti, costituisce una chiara esaltazione dell'ordine imperiale imposto nella Respublica christiana dalla dinastia di Sassonia, in particolare da Ottone I, il quale risolleva le sorti dell'Europa cristiana, fortemente fiaccata dalla decadenza politica ed ecclesiastica prodotta nel corso dei regni degli ultimi imperatori carolingi. Questa intepretazione consente di leggere nella cultura imperiale un elemento di stabilità e di ordine nel contesto della penisola italiana; chiara l'allusione a quell'idea di Europa di Carlo V, progettata per quanto riguarda gli antichi stati italiani, già nella pace di Bologna del 1530.
26,50 25,18

Lo stato degli studi voegeliniani. A cinquant'anni dalla pubblicazione di Ordine e storia

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 288
Dal punto di vista di Voegelin, filosofia e scienza hanno da trovare il modo di convivere, senza preclusioni. Ma questo diviene possibile solo consentendo che la filosofia si faccia carico di quella ricerca-ultima capace di dare un senso agli stessi metodi con cui tali conoscenze vengono praticate. Ciò significa che, anche per Voegelin, l'adozione di un modello, la utilizzazione di un paradigma reale, e il suo giudizio favorevole all'impiego di quel certo modello, o di quel paradigma, in determinate circostanze esistenziali, non significano affatto la loro approvazione incondizionata. Al contrario, con atteggiamento che richiama molto fedelmente lo stereotipo aristotelico, egli ne conferma la validità "formale" solo in presenza di una specifica sostanza, la qualità di un'anima solo in presenza di un corpo specifico, dalla cui necessità partire, al fine realizzativo di qualsivoglia interpretazione o miglioramento. Dunque Voegelin non ha mai dubitato della impossibilità di esportare, per esempio, soluzioni costituzionali, e non ha mai scambiato il dito che indica la luna con la luna stessa. Purtroppo, questo semplice accorgimento non è stato utilizzato da taluni suoi recenti commentatori e dalla maggior parte dei suoi critici, che lo hanno, di volta in volta, preso per un pensatore conservatore, per rivoluzionario, per integralista, per protestante, per tradizionalista, per progressista, e così via.
30,00 28,50

La cultura politica dei movimenti giovanili di destra nell'era della globalizzazione

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 160
Le trasformazioni dovute al nuovo ordine globale si riverberano all'interno dello scenario politico italiano e si uniscono alle profonde trasformazioni sistemiche dovute al cambiamento dei modello partitici, al mutamento della legge elettorale, alla semplificazione del sistema di partito e alla personalizzazione della competizione politica. Questo libro intende leggere questi macro-fenomeni della politica, interna e internazionale, dal punto di vista della micropolitica, analizzando la costruzione delle culture politiche dei movimenti giovanili legati ai partiti politici di destra presenti oggi nel sistema politico italiano. Il volume, frutto di una ricerca condotta grazie al Progetto Promozione Ricerca Giovani del Cnr, intende studiare le culture politiche dei movimenti giovanili di destra a partire dai simboli, dai valori, dalle opinioni e dagli atteggiamenti ideali, dalle forme della comunicazione politica, per porne in luce le peculiarità, analizzarne il rapporto con i partiti e la collocazione all'interno del sistema partitico. Il percorso di ricerca approfondisce inoltre le posizioni dei giovani di destra in relazione al mutato contesto internazionale. Il quadro che emerge dalla ricerca è profondamente diviso tra posizioni di integrazione dei movimenti giovanili rispetto al partito e capacità di adattamento alle opportunità offerte dal nuovo sistema politico e dallo scenario globale.
22,00 20,90

L'Italia e il patto balcanico, 1951-1955. Una sfida diplomatica tra Nato e Mediterraneo

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 288
La complessa vicenda che portò alla firma ad Ankara il 28 febbraio 1953 del Patto balcanico da parte di Grecia, Turchia e Jugoslavia, seguita il 9 agosto 1954, a Bled, dalla firma della più impegnativa alleanza militare fra i tre Stati, segnò un momento particolare per la politica estera dell'Italia repubblicana, impegnata in quegli anni a consolidare il proprio ruolo nella Nato, nella costruzione europea e nel Mediterraneo orientale. Il senso della "strana" alleanza nei Balcani tra due Paesi da poco entrati nella Nato e la Jugoslavia di Tito riposava soprattutto sul ruolo di punta di quest'ultima, agli occhi di Washington, nell'ambito della strategia occidentale in funzione anti-sovietica. In Italia i vari governi guidati da De Gasperi, Pella e Scelba, e il mondo diplomatico rivelarono incertezze e atteggiamenti contrastanti nei confronti di questo ruolo e in occasione dei due trattati balcanici, in un momento di acuta tensione tra Roma e Belgrado a causa della questione di Trieste. Il volume approfondisce i motivi dell'atteggiamento del nostro Paese nei confronti del Patto balcanico. Interessanti sono in quest'ottica i tentativi italiani di influire su Atene e Ankara e le analisi politiche e strategiche sull'effettiva capacità difensiva del Patto, dalla frontiera orientale italiana alla Tracia e agli Stretti. Il Patto balcanico si esaurì già a partire dal 1955 con il venir meno dell'interesse dei governi protagonisti.
30,00 28,50

Quando la maestra insegnava: «T come trst». Propaganda e scuola anti-italiana nella Trieste jugoslava

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 112
Al termine della seconda guerra mondiale, l.applicazione del Memorandum di Londra e dell'annesso Statuto Speciale a tutela reciproca delle minoranze, che ponevano fine all'annosa questione di Trieste, non determinarono nella prassi ju-goslava il rispetto di quei princìpi che pure erano stati sottoscritti nelle carte diplomatiche. I pochi italiani rimasti entro i neoconfini jugoslavi, subirono forme di assimilazione più o meno forzata in molti aspetti della realtà quotidiana: furono, in particolare, le nostre scuole a versare in una condizione culturale degradata, divenendo facili strumenti di propaganda antiitaliana e filo-comunista, cui si aggiunse - con paradossale ingiustizia - una crescente prevaricazione delle istituzioni slovene e croate nella ex zona A, da noi amministrata. Nelle estati del 1959 e 1960 il Ministero degli esteri italiano promosse due missioni d'indagine, affidate all'allora vice console Pasquale Baldocci presso il Consolato generale di Capodistria. Egli fu prezioso testimone oculare che, con lo stile asciutto del dispaccio diplomatico, pur concedendosi talvolta punte di sottile ironia, segnalò al nostro Ministero le molteplici e reiterate infrazioni allo Statuto Speciale. Questi documenti inediti costituiscono una pedina di eccezionale importanza, veritieri a tal punto da rendersi di fatto "scomodi" per il nostro Ministero, che decise di non avvalersene per ragioni di opportunità politica.
17,50 16,63

Roma, Venezia e l'Europa centro-orientale. Ricerche sulla prima età moderna

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2010
pagine: 576
Domenico Caccamo si è laureato in Lettere a Roma, relatore lo storico delle eresie medievali e dei movimenti religiosi Raffaello Morghen. Aveva seguito i corsi di Federico Chabod su Machiavelli segretario fiorentino. Agli studi sull'Europa orientale era stato avviato dallo slavista Giovanni Maver e dallo studioso di relazioni internazionali Angelo Tamborra. Negli anni 1958-65, borsista dello Herder-Institut di Marburg/Lahn, lettore di italiano a Varsavia e addetto culturale a Praga, ha condotto ricerche sugli esuli per motivi di religione nell'età dell'ortodossia radicata in campo cattolico e protestante, secondo i suggerimenti affettuosamente forniti da Delio Cantimori. Nella Cecoslovacchia dei primi anni Sessanta, terreno di confronto tra marxismo sovietico e correnti riformiste, ha avuto contatti con studiosi di rilievo come Josef Macek e Josef Poli?sensk´y. Ordinario dal 1971, ha insegnato Storia dell'Europa Orientale e Storia Moderna nelle Università di Perugia e Roma. La sua produzione tocca principalmente la regione storica situata ad est del mondo tedesco e italiano, definita da particolari connotati sociali e politici.
38,50 36,58

Il giurista e il diritto. Studi per Federico Spantigati

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2010
pagine: 560
Negli ultimi venti anni il dibattito culturale nell'ambito delle scienze giuridiche è stato particolarmente intenso. Si è passati da una stagione in cui l'intento di fondo è stato quello di rivitalizzare le varie sfere del diritto mediante una loro reinterpretazione alla luce dei principi della Costituzione, ad un'altra, in cui, a causa della globalizzazione, ci si è dovuti confrontare con suggestioni derivanti da ordinamenti diversi, massimamente europei, sovranazionali ed internazionali. In questo contesto il diritto ha visto esaltata una delle sue funzioni storicamente fondamentali, quella di consentire la pacifica convivenza fra soggetti dotati di differenti sfere di valori, di diverse opzioni etiche e religiose. Funzione esercitata dal diritto in modo complesso, data la surrettizia influenza delle stesse opzioni etiche operata nella costruzione degli ordinamenti. Le scienze giuridiche, a loro volta, si sono trovate a dover affrontare problemi di grande spessore e delicatezza, si sono viste nella condizione di dover in certo modo rifondare se stesse alla luce delle profonde trasformazioni della società globale. Tutto ciò si è tradotto in un intensissimo dibattito che per vari lustri ha impegnato la migliore scienza giuridica, non ultima quella italiana.
38,50 36,58

Sociologia clinica e terapia sociale

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2010
pagine: 192
La sociologia clinica si occupa di situazioni problematiche non tanto nelle loro eventuali dimensioni macro-sociali bensì in quelle micro-, verosimilmente gestibili con appropriati interventi da parte degli stessi attori sociali ivi coinvolti. In questo senso si chiama "clinica": in analogia alla dimensione clinica nella medicina e nella psicologia. Come si può facilmente immaginare, questo tipo di approccio suscita numerosi problemi epistemologici e pratici, molti dei quali sono affrontati espressamente nei saggi raccolti in questo volume: non a caso infatti il saggio di apertura è per l'appunto intitolato "La sociologia clinica come sapere rigoroso e come pratica sociale". Naturale appare quindi la necessità di un confronto, su questi temi, tra il punto di vista di sociologi universitari e quello di coloro che nella loro pratica professionale si trovano a impattare quotidianamente con quei problemi di disagio vissuto da concrete collettività sociali. Problemi di cui nei saggi qui presentati si offre un ampio panorama.
22,00 20,90

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