Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Franco Angeli: Filosofia e scienza nell'età moderna

Tutte le nostre collane

Lettere ad Antonio Vallisneri (1710-1729)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
pagine: 270
Ubertino Landi (Piacenza, 1687 – ivi, 1760), grazie al prestigio della sua formazione, al suo rango sociale, all’esperienza del suo viaggio di formazione in Francia, Olanda e Inghilterra e alle relazioni intrecciate con alcuni protagonisti della cultura italiana ed europea, ebbe un ruolo da protagonista nella cultura di Piacenza, dove fondò nel 1715 la Colonia Trebbiense dell’Arcadia. Noto soprattutto come poeta, avviò dal 1710 con Vallisneri una consistente corrispondenza, nella quale si trovano trattati gli argomenti scientifici, eruditi e letterari al centro delle discussioni del tempo. In tale carteggio emerge un aspetto del profilo intellettuale di Landi sinora poco evidenziato, che ne lega la rilevanza, più che alle esercitazioni poetiche nel teatro arcadico, alla sua attiva presenza nella rete vallisneriana e alla sua militanza a sostegno della nuova scienza e dell’egemonia culturale realizzata dal professore patavino in quegli anni nei settori delle scienze mediche, naturalistiche e della vita.
32,00 30,40

Vico e la filosofia civile in Lombardia

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
Nella Milano dei Verri e del «Caffè», come in quella degli esuli napoletani o, ancora, di Carlo Cattaneo e del suo «Politecnico», la riflessione vichiana venne a incrociare alcuni dei più rilevanti momenti della vita civile risorgimentale. Il volume, che raccoglie gli Atti del Convegno organizzato in occasione del trecentocinquantesimo anniversario della nascita del filosofo napoletano (1668), approfondisce questo importante capitolo della storiografia vichiana, ripercorrendone le tappe e studiandone i protagonisti dal duplice punto di vista della ricerca storica e dell’analisi filosofica. Autori di questo volume: Geri Cerchiai, Giuseppe Cospito, Antonino De Francesco, Mariachiara Fugazza, Gianmarco Gaspari, Robertino Ghiringhelli, Pierre Girard, Carlo G. Lacaita, Christiane Liermann, Maurizio Martirano, Marco Meriggi, Enrico Nuzzo, Monica Riccio, Domenico Santamaria, Angelo Stella, Francesco Traniello.
42,00 39,90

Barbarie in età moderna e contemporanea

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 300
Atti del Convegno (Milano, 16-17 novembre 2016). La nozione di barbarie ha subìto, nel corso degli ultimi secoli, trasformazioni semantiche tali da richiedere una sempre maggiore attenzione da parte della riflessione storico-filosofica. Da un significato antico che indicava l’estraneità di un popolo a un territorio, a una determinata civiltà o cultura, essa si è infatti sviluppata fino a qualificare, volta per volta, una condizione fisica, antropologica o morale in grado di designare l’alterità rispetto a una comunità, a una tradizione, a un complesso omogeneo di costumi. Ridefinire un terreno di riflessione capace di cogliere i mutamenti del concetto di barbarie rappresenta un importante contributo alla storia della cultura e del pensiero contemporanei. Il Convegno del quale si presentano gli Atti ha esaminato alcune delle tappe cruciali che hanno caratterizzato le trasformazioni della categoria di barbarie nella modernità, nell’epoca post-illuminista e in quella contemporanea, concentrandosi su autori e su temi che richiedono una rinnovata riflessione storiografica e filosofica, anche in rapporto al mondo mediterraneo. Gli autori di questo volume: Giorgio Bertolotti, Fabiana Cacciapuoti, Massimo Campanini, Geri Cerchiai, Raffaella Colombo, Didier Contadini, Isabel Dejardin, Antonello La Vergata, Armando Mascolo, Vittorio Morfino, Gianfranco Mormino, Monica Riccio, Giovanni Rota, Manuela Sanna, Luisa Simonutti, Ann Thomson, Marco Vanzulli, Yves Charles Zarka.
38,00 36,10

La filosofia di Eugenio Colorni

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 136
Figura tra le più ricche del panorama filosofico-intellettuale italiano della prima metà del Novecento, Colorni fu partigiano e martire antifascista nelle fila dei socialisti. A partire dagli anni del confino, egli contribuì alla stesura del Manifesto di Ventotene e, insieme con Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Ursula Hirschmann, è considerato uno dei maggiori ispiratori del federalismo europeo. L’interesse per il pensiero filosofico colorniano – che in questo volume è approfondito nella sua interezza – risiede nel particolare percorso storico e culturale dell’autore. Nato nel 1909 a Milano da famiglia ebraica, allievo di Piero Martinetti e di Giuseppe Antonio Borgese, Colorni scoprì la filosofia tramite la lettura del Breviario di estetica di Benedetto Croce. Gli studi leibniziani, ai quali il giovane pensatore fu indirizzato dal magistero martinettiano, rappresentano un primo tentativo di svincolarsi dall’eredità dello storicismo crociano, ma è all’incontro triestino con Umberto Saba che lo stesso Colorni attribuisce la svolta metodologica e “antifilosofica” della maturità. L’originalità dell’impostazione kantiana, l’attenzione per la psicoanalisi e per l’epistemologia, l’immersione nella pratica scientifica vera e propria – sempre accompagnata dal tentativo di non ignorare quei motivi d’irrazionalità che ne concorrono a modellare la struttura – rendono conto della curiosità che la riflessione colorniana suscitò negli ambienti della più avanzata filosofia scientifica del dopoguerra, curiosità testimoniata dalle vicende che accompagnarono la pubblicazione dei frammenti metodologici trascritti in appendice al volume. Fuggito nel 1943 dal confino di Melfi, dove era stato trasferito da Ventotene, Colorni si immerse in una intensissima lotta clandestina. Fu assassinato a Roma nel 1944 (pochi giorni prima della liberazione della città) per mano dei sicari della banda Koch. Nel 1946 gli venne conferita la medaglia d’oro al valor militare.
18,00 17,10

Considerazioni intorno alla poesia degli ebrei e dei greci

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2014
pagine: 176
Le Considerazioni intorno alla poesia degli ebrei e dei greci di Biagio Garofalo vengono pubblicate a Roma nel 1707, e tra il 1716 e 1718 messe all'Indice con l'accusa di aver trattato la Bibbia alla stregua di un libro profano. L'opera, nonostante l'imprimatur di Giusto Fontanini, conteneva numerosi tratti di pericolosità, mettendosi sulla scia del Tractatus spinoziano e sul modello degli scritti di Domenico Bencini, Vincenzo Santini, Francesco Bianchini e Celestino Galiani. Corrispondente di Giambattista Vico, per il quale ricopriva anche il ruolo di mediatore per arrivare al principe Eugenio di Savoia, e amico di Matteo Egizio, Garofalo viene di fatto considerato l'erede più fedele della lezione radicale dell'Istoria civile giannoniana, sollevando nel suo testo questioni e tematiche che mettono in luce una lettura attenta e competente del Tractatus teologico-politicus spinoziano e uno studio semantico della lingua ebraica. Conoscitore di latino, greco e lingue orientali, Garofalo denuncia nelle sue opere un vistoso eclettismo e una vivace partecipazione al dibattito culturale europeo grazie alla posizione di rilievo da lui raggiunta sia presso la corte romana che presso quella viennese, e si propone come figura emblematica di intellettuale moderno, in bilico tra erudizione e ambizioni politiche.
23,00 21,85

La ragione e l'incertezza. Filosofia e medicina nella prima età moderna

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 384
Il volume si propone di ripercorrere la vera e propria crisi di fondamenti cui va incontro il sapere medico nei quattro secoli (fra Trecento e fine Seicento) durante i quali si consuma la fine della grande sintesi speculativa della medicina scolastica medievale. Con il declino di questo sistema di riferimento - formidabile tanto dal punto di vista istituzionale (l'università) che epistemologico (medicina come scientia su base filosofica) - si assiste infatti al progressivo abbandono di una visione della realtà secondo cui un'adeguata comprensione filosofica dell'universo deve sempre precedere l'azione umana in tutte le sue forme. Per contro, attraverso la fondamentale rivalutazione umanistica dell'ars come sapere "scientifico" valido a tutti gli effetti e in grado di mediare tra esperienza e teoria, la medicina in età rinascimentale e protomoderna si configura principalmente come "arte" e soprattutto come arte della congettura che, nel suo tentativo di controllare una realtà empirica in continuo cambiamento, non viene meno alla caratteristica di rimanere comunque un modello di pratica razionale, pur se insidiata da una costitutiva incertezza. In tal modo, introducendo elementi di pragmatismo e di utilitarismo tali da mutare radicalmente e permanentemente l'immagine del sapere naturale, l'evoluzione del sapere medico nel corso della prima età moderna offre un contributo del tutto peculiare al più vasto fenomeno della rivoluzione scientifica.
45,00 42,75

Artis magnae sive de regulis algebraicis, liber unus

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 384
Il testo proposto è stato definito portando a compimento il confronto con l'edizione successiva, anch'essa curata da Cardano e pubblicata nel 1570. Sulla base della definizione di un modello sufficientemente stabile del testo dell'Artis magnae si potrà pensare di procedere alla ricostruzione dell'evoluzione del pensiero di Cardano e quindi a un più appropriato inquadramento di questo importante scritto algebrico nella cornice dell'intero edificio architettonico del suo pensiero. Si è giunti in tal modo alla determinazione di un modello di testo, descrittivamente corredato di tutte le varianti raccolte in note a piè di pagina, che, in assenza del manoscritto utilizzato dall'Autore per la stampa, può rappresentare un primo rilevante risultato critico, capace di offrire al lettore contemporaneo il testo cardaniano emendato dagli errori formali e dai numerosi refusi ed imperfezioni, connaturati alle modalità procedurali proprie della stampa dei testi nel Cinquecento, che la successiva edizione, portata a compimento da Charles Spon e compresa negli Opera omnia, apparsi a Lione nel 1663, ha consolidato e, in più circostanze, ha contribuito a diffondere.
44,50 42,28

In Mechanica Aristotelis problemata exercitationes

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2010
pagine: 672
Nel processo di acquisizione e di assimilazione della 'meccanica' greca perseguito con tenacia e passio"ne durante il periodo rinascimentale, il recupero, la comprensione, e il commento delle Questioni meccaniche" pseudoaristoteliche, rappresentò senza dubbio un momento centrale. Numerose furono le modalità con cui tale testo fu allora studiato. Ci fu chi lo corredò di brevi commenti, e chi invece discusse analiticamente solo alcune questioni dell'opera. Rispetto a tali approcci le "Exercitationes" di Baldi rappresentano qualcosa di profondamente diverso. Esse mostrano una trasposizione sistematica dei principi archimedei nel testo delle "Questioni meccaniche". La pubblicazione postuma e le complesse vicende editoriali ci hanno però lasciato in eredità un testo assai scorretto. Da qui l'esigenza di una sua revisione e correzione generale, riscontrabile però nello stesso tempo con l'originale. Il primo volume della presente edizione contiene il testo rivisto e corretto delle "Exercitationes", accompagnato dalla traduzione italiana a fronte; il secondo la ristampa anastatica dell'opera edita nel 1621.
61,00 57,95

Scienza e società nel Settecento veneto. Il caso veronese 1680-1796

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 528
Immergendo il lettore nella realtà urbana della Verona del Settecento, questa monografia mette in primo piano gli intrecci tra attività scientifiche e tessuto vivo della società italiana. Attraverso un dettagliato studio di ambienti e contesti, l'autore mostra come i dibattiti sulle scienze della vita si incarnino nelle diatribe tra medici galenici e neoterici, pronti a pubblicare libri ed opuscoli, organizzare esperimenti per convincere i concittadini della bontà delle rispettive filosofie e terapie. Nei retrobottega delle farmacie si ammirano le curiosità del sottosuolo raccolte dagli speziali o si discute di storia naturale. I misteriosi pesci impietriti sono per alcuni la venerata reliquia del Diluvio biblico; ad altri spalancano gli abissi di un mondo immensamente più antico in cui si dissolvono coscienze e certezze.
39,50 37,53

Sulla crisi della teologia filosofica nel Seicento. Pierre Jurieu e dintorni

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 192
La crisi della teologia filosofica diventerà conclamata nel XVIII secolo, da Hume a Kant. Ma le premesse sono già nel precedente, il secolo dei santi, ma anche dei libertini. Un sondaggio, al riguardo, è compiuto, in questo libro, sulla cultura ugonotta a cavallo della revoca dell'editto di Nantes. Qui si punta sull'avversario di Bayle per antonomasia: Pierre Jurieu, anche in ragione della scarsità degli studi sul suo pensiero filosofico. Il pensiero filosofico di Jurieu è conosciuto più che altro indirettamente, attraverso la presenza che se ne ritrova in Bayle, soprattutto a proposito della questione della teodicea. Ma qui è presentato il suo attacco multiforme, ed ossessivo, ai nemici esterni, anti-cristiani, e agli avversari correligionari, a suo giudizio ancor più pericolosi. Attorno a lui è ricostruita una trama di polemiche che spesso lo ebbero, talora apertamente talora in modo sotterraneo, a bersaglio privilegiato; da parte di personaggi che, peraltro, divergevano altrettanto fra loro. A conferma che la crisi della teologia razionale era, ed era sovente percepita, come insanabile.
21,00 19,95

Antonio Rosmini e la congregazione del Santo Uffizio. Atti e documenti inediti della condanna del 1887

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 320
Dimenticare il "Post obitum" (1887), vale a dire la condanna, da parte del Sant'Uffizio, di Quaranta proposizioni tratte dagli scritti di Antonio Rosmini (1797-1855), risulta impossibile e forse non opportuno. Occorre dissipare i dubbi verso chi provocò la condanna e verso chi la accettò o la criticò. L'esame dei documenti che la prepararono, condotto nel presente volume, dalla documentazione inedita conservata presso l'Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede, risulta utile a tal fine. Rosmini fu ardito e originale in certi passaggi delle sue riflessioni ontologiche, antropologiche, etiche e teologiche, e tale audacia, che egli praticò nello sviluppo dei temi classici di una filosofia aperta alla religione cristiana e nelle interpretazioni teologiche di essi, generò in alcuni esponenti della Chiesa-istituzione il timore che le sue idee potessero alimentare la proposta di una filosofia cristiana alternativa alla linea del neotomismo "ufficiale", e li spinse a cercare suoi testi che potessero apparire problematici e ad isolarli dal contesto. Sembra oggi opportuno che gli studiosi dispongano dei documenti che mostrano come la dinamica della condanna di Rosmini, oggi riconosciuto per uno dei più grandi pensatori in ambito cristiano, fosse caratterizzata da discutibili scelte, nemiche della verità e lesive dei diritti della persona di lui e dell'Istituto della Carità da lui fondato.
26,50 25,18

New essays on David Hume

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2007
pagine: 480
33,00 31,35

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.