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Editoriale Scientifica: Ius Regni

Tutte le nostre collane

Una costituzione per l'Italia. Mimesi e alterità nel progetto di Giuseppe Abbamonte (1797)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 296
Giuseppe Abbamonte, esule e latore del pensiero illuministico meridionale, si rende, nel frangente vagliato, protagonista di una sperimentazione costituzionale; l’analisi della sua produzione offre lo spunto per ripercorrere le vicende genetiche e i caratteri giuridici di cui si andava appropriando un incipiente costituzionalismo italiano post rivoluzionario. Occorre, tuttavia, comprendere se questa produzione possa effettivamente porsi all’esponente di un’idea costituzionale giuridicamente compiuta e condivisa, pur in presenza di pensieri antagonisti; se sia solidamente fondata in termini dottrinari e giuridici o non invece una delle manifestazioni emozionali del convulso momento storico, un ibrido letterario, poetico e politico, ammantato di giuridicità e sorto in quel fervore. Il presente studio si è posto questi obiettivi: verificare la effettiva consistenza giuridica dell’opera abbamontiana; individuare i tratti del suo orizzonte costituzionale; saggiarne la tenuta e coerenza istituzionale a fronte di schemi pubblicistici; infine, indagarne la contestualizzazione e gli apporti all’interno del dibattito giuridico italiano ed europeo del tardo Settecento.
18,00 17,10

Iacopo da Teramo e il trattato «De monarchia mundi». Una costruzione teocratica negli anni dello scisma

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 180
Il volume presenta il trattato sulla monarchia universale dei romani pontefici licenziato a Lucca nel 1387 dal canonista Iacopo Paladini da Teramo e intitolato De Monarchia mundi ecclesiastica et temporali necnon sacerdocio et prophecia. Attraverso lo studio del trattato, rimasto inedito, l’autore ha cercato di ricostruire le tappe maggiormente significative della biografia del prelato teramano – che per molti dei suoi aspetti si presentava oscura – e, soprattutto, di collocarne l’opera e il pensiero in quel momento di profondo fermento giuridico e istituzionale che si osserva negli ultimi anni del Trecento. Il tema “classico” dello scontro tra Papato e Impero, la frattura interna alla cristianità causata dal Grande Scisma d’Occidente, la lotta fra poteri universali e monarchie nazionali, costituiscono il substrato in cui l’opera del Paladini si pone aderendo ad alcune tra le maggiori teorie giuridiche elaborate in ambiente filopapale a sostegno della sovranità pontificia e offrendo, attraverso una rielaborazione spesso personale delle stesse, una vivida rappresentazione dell’ideale teocratico così come si presentava al tramonto del XIV secolo.
16,00 15,20

Gaspare Capone. Storia, politica e diritto in un giurista della transizione

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 208
Soltanto nell’ultimo trentennio il giurista napoletano Gaspare Capone (1767-1849) è stato oggetto di un rinnovato interesse da parte degli storici del diritto, anche se va rilevata l’assenza di una approfondita analisi sistematica intorno a questa peculiare figura di studioso e giurista pratico, al servizio della Corona. Muovendo dal positivo giudizio formulato dai posteri più immediati, si è cercato di tratteggiare un suo profilo biografico sul piano politico e intellettuale, il che ha implicato una analisi rinnovata dei fondamentali ideologici e contenutistici della sua opera più importante, ossia il Discorso sopra la storia delle leggi patrie. L’esame della figura di Capone ha permesso altresì di riconsiderare dei dibattiti nei quali egli fu attivamente coinvolto in qualità di Consultore del Regno, fra i quali il tentato ripristino della procedura di terza istanza nota come ‘doppia conforme’ e la riforma, introdotta nel 1827, del sistema di remunerazione.
16,00 15,20

Diritto e schiavitù. Il paradigma dell'uome merce nel secolo XVIII tra Regno di Napoli e colonie spagnole

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 168
Il volume esamina la fisionomia e la disciplina della schiavitù nel corso del XVIII secolo evidenziando le diverse declinazioni che tale istituto assunse. La schiavitù legata al fenomeno della tratta per foraggiare l’economia da piantagione nelle colonie d’oltreoceano, da una parte, e le c.d. schiavitù mediterranee, dall’altra, vengono qui analizzate attraverso un esame sincronico delle scelte politico-normative che caratterizzarono rispettivamente le colonie spagnole dell’Atlantico e il Regno di Napoli. Lo studio, che si avvale di documenti inediti rinvenuti presso l’Archivio General de Indias di Siviglia, ricostruisce anche il dibattito illuministico sul tema della schiavitù, soffermandosi sulle posizioni volte a giustificare o negare la legittimità del traffico e dello sfruttamento degli uomini-merce.
14,00 13,30

La scienza dell'amministrazione di Federico Persico. Scritti scelti

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 178
Federico Persico, letterato, avvocato, docente universitario impegnato attivamente nelle vicende politiche e culturali napoletane a cavallo dell’Unità d’Italia, è stato l’ultimo esponente della scuola partenopea del diritto pubblico ad affermarne il primato di un indirizzo culturale autoctono. Il giurista concepisce la scienza dell’amministrazione come disciplina atta a fornire le ragioni stesse del diritto positivo. Il modello ordinamentale da lui teorizzato, di un self-government rispettoso del vertice istituzionale, risente dell’influenza vichiana e nondimeno delle dottrine hegeliane, pur filtrate da una salda coscienza religiosa. Per la denuncia di un’amministrazione accentrata senza adeguato riguardo delle specificità “naturali” di comunità e territori; ed in base alle sue originalissime proposte di una rappresentanza organica degli interessi in Parlamento, Federico Persico sarebbe stato considerato un anticipatore del sindacalismo “istituzionalizzato”, contro il sindacalismo rivoluzionario. La selezione dei suoi scritti, che attraversano un lungo periodo della storia italiana e in particolare di quella del Mezzogiorno, offre di tutto ciò sensibile testimonianza.
15,00 14,25

Il melodramma in tribunale. Un'altra storia della Cavalleria Rusticana

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 220
La Cavalleria Rusticana, il melodramma di un successo di Pietro Mascagni, deve l’ispirazione all’omonima novella di Giovanni Verga, che ne autorizzò l’adattamento musicale per il teatro lirico. L’incontro fra il compositore livornese e lo scrittore siciliano, dopo un avvio in totale armonia, degenerò in uno scontro giudiziario per l’attribuzione dei diritti d’autore sull’opera. Sul finire del secolo XIX, le parti diedero vita ad una lunghissima e combattuta vicenda processuale che assunse, in Italia, il valore di precedente giurisprudenziale nelle controversie sulla tutela delle creazioni in musica. Lo studio che si presenta ha inteso ripercorrere tutto l’iter di questo importante processo celebre, di cui furono protagonisti non solo Mascagni e Verga ma soprattutto gli avvocati, i magistrati e i tanti autorevoli giuristi che, dalle pagine delle riviste scientifiche o attraverso saggi e trattati, contribuirono alla formazione del diritto italiano sulle produzioni dell’intelletto.
15,00 14,25

La giustizia penale nelle sentenze della Cassazione napoletana (1809-1861)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 466
Il volume presenta una ricerca svolta sulle sentenze penale emesse dalla Gran Corte di Cassazione di Napoli (1809-1816) e dalla Suprema Corte di Giustizia di Napoli (1817-1861), attraverso le quali l’Autore ha cercato di offrire una lettura “interna” della storia della giustizia criminale del Regno. L’angolo visuale della casistica giudiziaria ha consentito, infatti, di esaminare le diverse problematiche, sviluppatesi nel corso del tempo, relative agli eccessi di arbitrio perpetrati dalle corti di merito, alle difficoltà interpretative, agli orientamenti ricorrenti, ai contrasti giurisprudenziali ed ai dubbi di legge portati al vaglio del governo. Tale ricostruzione ha permesso, inoltre, di condurre uno studio sull’organo supremo di giustizia di Napoli, che nel decennio francese e nel quinquennio della Restaurazione assunse un ruolo di primo piano nella guida delle corti inferiori verso l’applicazione dei nuovi codici e l’uniformazione del diritto e che, dopo la crisi degli anni Venti, avrebbe gradualmente conquistato la posizione di vertice indiscusso della piramide giudiziaria, con il consolidamento di orientamenti giurisprudenziali di legittimità.
32,00 30,40

15,00 14,25

Le riforme illuminate per la «nazione armata» napoletana

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2018
pagine: 220
L’Ordinanza di Sua Maestà sulla giurisdizione militare e sopra i delitti e le pene della gente di guerra del 22 maggio 1789 rappresenta una delle più compiute espressioni del riformismo “illuminato” napoletano. Per Nicola Nicolini fu un vero Codice Militare ed ebbe il merito di introdurre nel Regno istituti innovativi, come il dibattimento, e alcune norme a carattere garantistico. Partendo dalla constatazione della centralità della “questione militare” fin dall’ascesa al trono di Carlo di Borbone, il volume si sofferma sulla elaborazione della Ordinanza, sui suoi contenuti e sulla sua fortuna, non trascurando il contesto storico, politico e giuridico in cui maturarono le condizioni per la sua promulgazione.
16,00 15,20

La difesa delle «antiche memorie». Dalle norme preunitarie di tutela del patrimonio artistico alle leggi dello stato fascista

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2017
pagine: 316
Questo volume ha come oggetto di studio la storia della legislazione dei beni culturali italiani nel periodo che va dal XVIII al XX secolo. In particolare affronta il problema della tutela giuridica individuando i precedenti normativi degli Stati preunitari. In questa prospettiva viene segnalata l’importanza dell’antica tradizione legislativa dello Stato Pontificio; un modello non seguito dallo Stato unitario. Con l’unificazione, il nuovo regno d’Italia mostrò scarso interesse in materia; i problemi della protezione del patrimonio storico-artistico trovarono insufficiente attenzione nel giovane parlamento italiano, segnando un significativo arretramento rispetto alla pur embrionale tutela giuridica sperimentata a diversi livelli negli stati preunitari.
18,00 17,10

Il Regno di Napoli nell'Europa napoleonica. Saggi e ricerche

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2016
pagine: 272
18,00 17,10

Il dibattito sul giudice unico in Italia tra Ottocento e Novecento. Processo civile, prcesso penale e ordinamento giudiziario

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2016
pagine: 292
Il volume raccoglie i risultati di studi e ricerche svolte dall’Autore su fonti bibliografiche ed archivistiche, aventi ad oggetto l’acceso dibattito scientifico, forense e parlamentare che ha riguardato l’istituzione del giudice unico in Italia tra 1800 e 1900. Il problema ebbe risonanza a partire dalla rivoluzione francese, quando si fece strada l’idea che il giudizio collegiale avrebbe costituito una maggiore garanzia dall’arbitrio dei giudici di antico regime. Sulla base di tale principio, gli ordinamenti giudiziari italiani, istituiti durante il decennio francese, adottarono il modello collegiale napoleonico, lasciando soltanto alle magistrature inferiori il giudice unico, spesso accompagnato da alcuni assessori, al fine di mitigare il potere monocratico. Dopo la Restaurazione, invece, si fece strada l’idea di un maggiore favore per il sistema monocratico sulla scorta di studi comparatistica delle legislazioni europee che portarono, dopo l’Unità, all’introduzione dei pretori con competenza limitata in materia civile e correzionale. Le successive esigenze di ridurre la spesa pubblica in materia di giustizia e le pressanti richieste da parte dei magistrati di migliorare le loro condizioni economiche portarono, fin dagli inizi del Novecento, alla formulazione di numerosi progetti sulla giustizia monocratica di prima istanza in materia civile e penale, che furono oggetto di dotte discussioni tenutesi alla Camera ed al Senato, poi sfociate nella legge sul giudice unico del 1990.
18,00 17,10

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