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Libri di Gian Paolo Trifone

Biografia e opere di Gian Paolo Trifone

La scienza dell'amministrazione di Federico Persico. Scritti scelti

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 178
Federico Persico, letterato, avvocato, docente universitario impegnato attivamente nelle vicende politiche e culturali napoletane a cavallo dell’Unità d’Italia, è stato l’ultimo esponente della scuola partenopea del diritto pubblico ad affermarne il primato di un indirizzo culturale autoctono. Il giurista concepisce la scienza dell’amministrazione come disciplina atta a fornire le ragioni stesse del diritto positivo. Il modello ordinamentale da lui teorizzato, di un self-government rispettoso del vertice istituzionale, risente dell’influenza vichiana e nondimeno delle dottrine hegeliane, pur filtrate da una salda coscienza religiosa. Per la denuncia di un’amministrazione accentrata senza adeguato riguardo delle specificità “naturali” di comunità e territori; ed in base alle sue originalissime proposte di una rappresentanza organica degli interessi in Parlamento, Federico Persico sarebbe stato considerato un anticipatore del sindacalismo “istituzionalizzato”, contro il sindacalismo rivoluzionario. La selezione dei suoi scritti, che attraversano un lungo periodo della storia italiana e in particolare di quella del Mezzogiorno, offre di tutto ciò sensibile testimonianza.
15,00 14,25

Dallo Stato di diritto al diritto dello Stato. Giusformalismo e fascismo

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: 204
Se un atto rivoluzionario si configura come rovesciamento radicale di un regime politico a favore della costruzione di nuovi ed originali assetti “costituzionali”, per il fascismo, fuori dal propagandismo antiliberale e dalla polemica contro l’inane e decrepita democrazia parlamentare, di vera rivoluzione non si può parlare. Lasciando consapevolmente da parte le configurazioni che il regime avrebbe assunto nell'ultima sua fase, nel suo periodo di “fondazione”, più che di un nuovo assetto totalitario, si è trattato di perfezionare caratteri che lo Stato liberale aveva già finito per assumere al tempo della sua crisi. L’indagine compiuta in questa sede vuole fare particolare (anche se non esclusivo) rifermento al lavoro della dottrina giuspubblicistica di formazione liberale alle prese col fascismo negli anni della sua affermazione e, come si suole dire, del “consenso”. A parte i più intransigenti che vedono la dittatura come un “assoluto cominciamento”, esiste un’ampia schiera di giuristi lungimiranti che considerano il regime come non sorto dal nulla e percorrente il cammino già intrapreso dalla nazione italiana. Si tratta di sussumere i nuovi contenuti “formalizzandoli” nel sistema già esistente: come sempre accaduto, la scientia iuris avrebbe dovuto fornire gli instrumenta per risolvere le criticità della politica entro le categorie della dommatica giuridica. A parole di N. Irti, «la forma è l’unica realtà sicura […] poiché tutto è in grado di accogliere».
26,00 24,70

Il diritto al cospetto della politica

Libro
anno edizione: 2010
pagine: 304
Tra fine Ottocento e primi del Novecento, nella fase critica di passaggio dalla mediazione rappresentativa del Parlamento come 'organo' dello 'Stato-persona', sul modello giusformalistico, alla democrazia come 'organizzazione' del suffragio da parte dei nuovi protagonisti della politica (partiti, sindacati, 'corporazioni'), Vincenzo Miceli ridimensiona la rappresentanza 'giuridica' dello Stato risalendo ai corpi intermedi della società, secondo un fenomeno "spontaneo" di "naturale" affermazione dei capaci all'interno del proprio "organismo" di appartenenza. Luigi Rossi, senza mettere davvero in discussione l'impianto formalistico, ritiene comunque opportuno non neutralizzare l"esperienza' politica, determinante per la definizione dell'elemento giuridico. Manfredi Siotto Pintòr riqualifica i ruoli di governanti e governati in base alla considerazione realistica della democrazia per la legittimazione della sovranità. Pur con certi limiti tipici del liberalismo tardo-ottocentesco, le considerazioni dei tre giuristi sulla rappresentanza politica recano segni di sorprendente 'modernità'.
42,00 39,90

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