Marcos y Marcos

Nelle foreste della Kirghisia, tra magnifiche montagne, c'è un posto di guardia, un pugno di case affacciate sul torrente. Ci abitano tre famiglie e un unico bambino, con la testa rotonda sul collo magro e le orecchie a sventola. Un bambino rimasto senza genitori, affidato alle cure di nonno Momun. Il bambino aspetta con ansia il passaggio dei pastori, per giocare con i loro figli intorno ai falò; si tuffa nel torrente sognando di trasformarsi in pesce e nuotare fino al lago, incontro al battello bianco che contempla ogni sera, con il binocolo, dalla cima del Monte Sentinella. Ammira i lavoratori del sovchoz e impara a schivare Orozkul, la guardia forestale, che quando beve diventa violento. Si addormenta ascoltando dalla voce del nonno le leggende della Valle di San Tas: echi di antiche battaglie lungo il fiume Enesaj, una grande cerva bianca che raccoglie due bambini smarriti e li porta lontano, a fondare una nuova stirpe. Un pomeriggio d'autunno le cornacchie gracchiano forte. Orozkul e nonno Momun marciano nella foresta, ciascuno immerso nei propri pensieri. Orozkul ha propositi loschi, il vecchio è costretto a seguirlo. Al rombo del torrente, cresce la tensione tra i due, gli scatti dispotici di Orozkul esasperano il nonno. Il nipote lo aspetta da ore davanti alla scuola. In un crescendo orchestrato alla perfezione, paure nascoste, speranze selvagge brillano per un attimo in tutta la loro forza, e ripiombano nelle crepe della realtà.

Quando ci lamentiamo dei nostri mal di schiena, di collo, di gambe, di braccia e mille altri dolori ci viene da pensare: devo rivolgermi a uno specialista, devo fare esercizi, magari in un luogo preciso; può darsi, certo, ma nel frattempo questo libro ci invita a partire da noi. Ci aiuta a riprogrammare gradualmente il nostro modo di muoverci, di reagire alle tensioni, di respirare. Ci aiuta a diventare più consapevoli di come usiamo il corpo nei nostri movimenti quotidiani: quando guidiamo, guardiamo il cellulare, prendiamo un libro in cima allo scaffale. Magari basta un piccolo cambiamento per cominciare a star meglio. Le centinaia di pazienti – e impazienti! – che hanno seguito Gabriella Icardi in anni e anni di attività – solidamente basata sul metodo Feldenkrais – hanno tutti storie diverse, ma condividono una consapevolezza diversa, efficace, del movimento. Un libro illustrato pieno di consigli, accorgimenti ed esercizi utili… da svolgere nel corso della propria vita normale.

«Desidero che questa pagine rispondano all’esigenza che è sempre stata mia. E desidero che vi soffi un’aria viva, fresca, proveniente dai libri più vicini a me, scritti dalle mie nobili guide: Dante, Hölderin, Novalis… Ma anche da un volto che un incontrato, una strada o un giardino che ho attraversato; l’alba, la luna, una pioggia passeggera. Che vi soffi un’aria pura quanto basta da rinvigorire e rinfrescare, per il tempo necessario alla lettura, lo spirito di chi si aggira tra queste pagine» (l'autore)