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Einaudi

Tutti i libri editi da Einaudi

Artù, Lancillotto e il Graal. Volume Vol. 3

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 904
Lettrici e lettori che siano arrivati fin qui, nel loro percorso attraverso le pagine del ciclo di Lancillotto e del Graal, avranno già oltrepassato la metà dell'immenso edificio narrativo. Dopo gli antefatti della Storia del Santo Graal e le storie di Merlino e del giovane Artú (vol. I), le prime due sezioni del grande romanzo centrale, il Lancillotto del Lago (vol. II), hanno seguito il migliore dei cavalieri dall'infanzia presso la Dama del Lago e dall'arrivo alla corte di Artù attraverso le sue mille avventure, l'amore ricambiato per la regina Ginevra, l'amicizia con Galehaut, l'odio di Morgana, l'ammissione alla Tavola Rotonda, le guerre, i tornei, le foreste e gli incantamenti. A metà del romanzo, nella pagina che chiude il volume precedente di questa edizione, quel mondo sembra essere arrivato a un punto di non ritorno, con la tragica morte di Galehaut. Il re delle Isole Lontane, che pur essendo in grado di sconfiggere Artù gli si era sottomesso solo per amore di Lancillotto, e che aveva avuto poi un ruolo decisivo nel favorire la reciproca dichiarazione d'amore e il primo bacio tra lui e Ginevra, l'amico che aveva assicurato a Lancillotto in ogni momento un punto d'appoggio sicuro nel suo complesso rapporto con la corte arturiana, muore di dolore, credendo che il suo amico sia morto. Questo snodo dell'intreccio era necessario per introdurre la vicenda della carretta, la prova infamante a cui Lancillotto si sottopone per salvare Ginevra, rapita dal crudele Meleagant: l'episodio, con cui inizia la seconda metà del romanzo in prosa, era stato infatti oggetto del celebre romanzo in versi di Chrétien de Troyes, Le chevalier de la charrette (1180 ca.), il primo a noi noto che abbia Lancillotto come protagonista, e in quel romanzo la figura di Galehaut non è menzionata. L'autore del Lancillotto del Lago introduce qui l'episodio (CVII-CXIII), quando Galehaut è morto ma Lancillotto ancora non lo sa: lo apprenderà solo in seguito, quando troverà la sua tomba (CXX). Con questo accorgimento il romanzo in prosa può inserire l'episodio della carretta seguendo il celebre precedente quasi alla lettera, sfruttando la fama di Chrétien ma allo stesso tempo incastonando quel singolo exploit, ben noto al suo pubblico, nella complessa storia del protagonista. Dopo aver appreso della morte di Galehaut in realtà Lancillotto non sarà più lo stesso: per due volte, sebbene inconsapevolmente, tradisce Ginevra, è costretto a fare i conti con i propri limiti, che gli impediranno, a lui il cavaliere migliore del mondo, di essere il predestinato all'impresa del Graal, e in più d'un'occasione si abbandona alla follia (incarnando un modello ben presente all'Ariosto per la pazzia di Orlando). E con la trasformazione del suo protagonista, il romanzo prende un andamento diverso. Dalla Premessa di Lino Leonardi.
90,00 85,50

Gli uffici competenti

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 232
Mosca, primi anni Sessanta. L'ossessione del tenente Ivanov ha un nome, anzi uno pseudonimo: Abram Terc. Sono anni ormai che il fido ufficiale dello Stato tenta invano di identificare questo misterioso autore che fa arrivare e pubblicare i suoi scritti in Occidente. Prima un testo contro il mirabile realismo socialista, poi insidiosi racconti fantastici che non celebrano la grandezza dell'Unione Sovietica, e proprio adesso che il regime è minacciato più che mai da inauditi pericoli borghesi: il jazz, i jeans, i turisti... Bisogna agire subito per fermare quell'infida penna: finirà un giorno o l'altro per essere tradita da una sbavatura? «Ripercorrendo gli anni in cui il Kgb indagò sulle attività clandestine di suo padre, Iegor Gran dimostra che la libertà resiste sempre, nascosta sotto l'oppressione del potere totalitario» («Esprit»). «Il sistema immunitario della patria»: questo dice il tenente Ivanov del suo lavoro presso gli uffici competenti. Alla stregua di invisibili anticorpi, i funzionari scongiurano incredibili pericoli esterni quali penne Bic, blue jeans o note di jazz, vera piaga di questi primi anni Sessanta. A volte, però, l'attacco viene dall'interno, ed è un cancro inestirpabile. Proprio come Abram Terc, l'ingrato traditore che si diverte a scrivere libercoli antisovietici e li fa pubblicare all'estero. «Realismo fantastico» la chiamano la sua corrente letteraria. Il primo avvistamento tra le righe della stampa francese risale al 1959. Ma Ivanov è risoluto, e fiducioso. D'accordo, Terc è riuscito a eludere chissà come i controlli alle frontiere – e la solerte sorveglianza preventiva di cui beneficia ogni cittadino fin dalle fasce – ma di certo non può sfuggire all'intuito e ai potentissimi mezzi degli uffici competenti. Eppure, eppure. Ci vorranno sei lunghi anni di interrogatori martellanti a studentelli imberbi, interminabili pedinamenti, infestazione di talpe in ogni covo dell'intelligencija moscovita prima di smascherare il pacifico professor Andrej Sinjavskij, e acciuffarlo un mercoledì di settembre del 1965. Le velleità letterarie, prima o poi – o molto poi – si pagano con il Gulag... Nel frattempo sotto le gonne della grande Madre Russia è successo di tutto: un'esposizione americana di portata colossale, lo sfratto delle spoglie di Stalin dal mausoleo di Lenin, la visita nello spazio del compagno Gagarin, lo scoppio di un incendio inestinguibile in Uzbekistan. Ah, che tempi quelli del governo di Chruščëv! E in effetti sarebbe bello sapere anche cosa ha fatto il temibile Andrej in tutti quegli anni straordinari passati in «latitanza». Be’, è semplice. Niente, o meglio tutto: ha insegnato all’università, ha curato un’antologia dell’opera poetica dell’ineffabile Pasternak – figuriamoci! –, se l’è spassata con i suoi amici e la vigorosa moglie Marija Vasil′evna Rozanova, è rimasto a Mosca, in piena vista, dove gli uffici competenti potevano controllarlo meglio. Ha perfino avuto un figlio, il piccolo Iegor, nato pochi mesi prima del suo arresto... Sí, perché il vero cognome dell’autore di questo libro è Sinjavskij. E questa è la storia della sua famiglia. «Il periodo che va dal “disgelo” di Chruščëv all’era di Brežnev rivive qui con una comicità e un senso del grottesco a cui i libri di storia non ci hanno abituato» («Le Monde»).
19,00 18,05

La vita paga il sabato

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 528
Tra i silenzi di un paese incastonato nelle montagne del Piemonte e la chiassosa Roma del cinema e della politica, il mistero di una donna che per molti è stata una musa, un sogno, un rimorso. Un nuovo caso per Vincenzo Arcadipane e Corso Bramard. Un produttore cinematografico, fratello di un potente ex ministro democristiano, viene trovato morto dentro la sua Jaguar, abbandonata in una sperduta valle alpina. Sua moglie, un'ex attrice che ha fatto innamorare un'intera generazione, è scomparsa. Incaricato delle indagini, il commissario Arcadipane deve lasciare la sua Torino e trasferirsi temporaneamente a Clot, un grumo di case sorvegliate da una diga che serra la valle come un cappio. Ad attenderlo, gente diffidente e spigolosa e un rebus da far scoppiare la testa. Troppo complicato per non chiamare in aiuto il vecchio amico e mentore Corso Bramard e l'indisciplinata quanto indispensabile agente Isa Mancini, entrambi alle prese con un momento difficile della propria vita. Per arrivare alla verità sarà necessario scavare tra antichi segreti e nuovi egoismi, districando una trama tessuta a più mani. Fino alla scoperta che per tutti, o quasi, la vita paga il sabato.
19,00 18,05

L'uomo verticale

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 360
Misteriosi invasori alle porte, le smanie di potere dell'esercito, paura, odio e ferocia che si diffondono. È il crollo del nostro mondo? Un grandissimo romanzo distopico in cui tutto ci sembra purtroppo sempre più familiare. In Italia, in un futuro imprecisato, la civiltà è al collasso, la legge e la giustizia un ricordo del passato e per le strade regna la barbarie. Leonardo è un professore universitario, con alle spalle una carriera da scrittore di successo, che dopo l'accusa di aver abusato di una sua studentessa si è ritirato nel paesino in cui è nato. Da anni non scrive e non insegna più conducendo un'esistenza distante da tutti e tutto. Fino a quando la moglie, che lo aveva lasciato dopo lo scandalo, non si presenta in fuga alla sua porta, per affidargli la figlia Lucia e Alberto, il figlio avuto da un altro compagno. La promessa è di tornare a prenderli, ma la violenza avanza e raggiunge anche la provincia. Della moglie non c'è più traccia. I tre, insieme al cane Bauhsan, devono mettersi in viaggio, verso Occidente dove pare ci sia salvezza. Li attende un mondo dove il progresso si è sgretolato e gli istinti sono padroni. Un mondo in cui solo aggrappandosi alla propria bussola morale potranno non perdere la strada.
14,00 13,30

Diario 1938

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 88
«Un diario del e dal profondo. Un libro di sogni, senza più distinzione tra veglia e sonno, tra intelligenza della realtà e intelligenza del desiderio… Pagine misteriose, scritte come in trance, sorta di notturna e inconscia "vita nuova"» (Cesare Garboli). «Sonno interrotto e sogni confusi. Ricordo solo di aver sentito da casa squilli di campanelli lontani che mi chiamavano, e di aver percorso le scale drappeggiata in un lenzuolo e in una coperta, e così procedendo di aver incontrato un uomo piuttosto basso e pallido vestito di grigio. Sonno interrotto da telefonate di A., notte tutta piena di dolcissimi turbamenti lascivi per i fatti di ieri. Anche all'alba, fra veglia e sonno, mi pareva di udire dei campanelli. Mi atterrisce il domani incerto. Ora anche coi sensi amo terribilmente A. I miei sensi non sono mai stati così, sempre all'erta, sempre morbidi». Il più significativo reperto di una sotterranea frequentazione del genere diaristico da parte di Elsa Morante. Nel ristretto spazio di tempo in cui questo testo viene scritto (gennaio-luglio 1938) si registrano gli alti e bassi della relazione tormentata e discontinua con Moravia, destinata ad avviarsi verso un «lieto fine».
10,00 9,50

Volevo essere una vedova

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 216
Che fine ha fatto Chiara, l'aspirante ma mancata gatta morta? L'abbiamo lasciata a trent'anni, senza uno straccio di fidanzato, e la ritroviamo a quarantacinque, ancora single. Com'è potuto accadere? Com'è arrivata a questa età senza sposarsi, fare figli, adeguarsi alla vita che sua madre e le zie, anche quelle degli altri, prevedevano per lei? Per capirlo Chiara si racconta, ai lettori e all'analista, ripercorrendo gli ultimi dieci anni: il trasferimento a Milano, dove sperava di accasarsi e invece ha trovato sciami di gay, il lavoro in una città che per certi versi le è ostile, i disastri sentimentali e il fatto che tutti, ma proprio tutti, persino il dentista o l'ortopedico, continuino a chiederle perché sia sola. Così, pur di non essere sottoposta al solito strazio, all'ennesima visita medica decide di spacciarsi per vedova, guadagnandosi uno status finalmente accolto dalla società. Se è vedova, allora qualcuno se l'era presa, anche se poi è morto!
12,50 11,88

Una Sirena a Settembre

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 304
Nella città della Sirena le cose non sono mai come sembrano. Una doppia sfida per Mina Settembre, l'irresistibile assistente sociale del Consultorio Quartieri Spagnoli Ovest. Accadono due fatti. Due fatti che appaiono chiari, eppure a Mina i conti non tornano. Un'anziana viene scippata, cade e finisce in coma. Sin qui nulla di strano, purtroppo; è la soluzione del caso, il modo in cui arriva, a non convincere. E convince poco pure il secondo episodio, una scena di povertà estrema mandata in onda da una televisione locale: un bambino che si contende del cibo con un cane fra montagne di spazzatura. No, a Mina i conti non tornano proprio. Così, con l'aiuto dell'innamoratissimo Mimmo Gammardella, il ginecologo più bello dell'universo, e a dispetto del suo caustico ex marito, il magistrato Claudio De Carolis, decide di indagare. Solo che deve stare attenta, perché di mezzo, in questa vicenda, ci sono parecchie sirene, e le sirene, si sa, incantano. Per fortuna, a far da guida tra inganni e malintesi, c'è la Signora, personaggio che attraversa tutto il romanzo, una delle invenzioni più poetiche nate dalla fantasia di Maurizio de Giovanni.
14,00 13,30

Flâneuse. Donne che camminano per la città a Parigi, New York, Tokyo, Venezia e Londra

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 368
Per essere trasgressive, alle donne basta uscire dalla porta di casa. Il flâneur, il camminatore urbano, può essere solo un uomo? La sua libertà, che ha affascinato autori come Poe o Baudelaire, è declinabile solo al maschile? Niente di più sbagliato: da Parigi a Tokyo, da Londra a Venezia, Flâneuse racconta la storia nascosta della conquista della strada da parte delle donne. Virginia Woolf, Jean Rhys, Agnès Varda e tante altre: ribelli che hanno fatto della loro indipendenza personale, artistica o collettiva una battaglia gentile in grado di parlare a tutte le donne, e non solo, di oggi. Il flâneur è l’eroe della modernità: appena Napoleone III diede a Haussmann l’incarico di ridisegnare le strade di Parigi, gli uomini iniziarono a camminarci, attirando nel corso dei decenni l’attenzione di artisti e intellettuali come Baudelaire e Benjamin, che fecero del flâneur una figura leggendaria, simbolo di libertà e autodeterminazione. Le donne, in tutto questo, dov’erano? La maggior parte dei dizionari francesi non riportava nemmeno il termine flâneuse. Il Pantheon di Parigi è dedicato agli uomini illustri, e coerentemente ospita sepolcri in larga maggioranza maschili. Nell’ammodernamento ottocentesco di Madrid, solo una strada venne intitolata a una donna. La parola «passeggiatrice» ancora oggi ci parla di prostitute, non di donne che camminano. Lauren Elkin non ci sta: in Flâneuse ricostruisce una genealogia letteraria, storica, culturale di donne che con le strade cittadine hanno intrattenuto un legame profondo, creativo ed emotivo, quello che Will Self definisce «psicogeografico». Così, dagli incamminabili sobborghi di New York, dove Elkin è nata, ci spostiamo nella Parigi rivoluzionaria, in cui George Sand dismette vestiti, gonne e cappellini per destreggiarsi tra barricate e omnibus in stivali e redingote; e poi a Londra, sulle orme di Virginia Woolf che attraversa la città alla ricerca di una matita, e di nuovo a Parigi, ma nel 1919, quando Proust vince il Goncourt, Sylvia Beach apre la sua celebre libreria, e Jean Rhys diventa una perfetta «ragazza della Rive gauche». Passeggiando, arriviamo a Venezia, dove Sophie Calle pedina il misterioso Henri B. per fotografarlo di nascosto, e poi a Tokyo, e ancora a Parigi, con la Cléo di Agnès Varda, e infine si torna a casa, a New York, dove Elkin si perde. Perché, come dice Perec, lo spazio è un dubbio: «non è mai mio, mai mi viene dato, devo conquistarlo». Come hanno fatto le flâneuses nella storia, come fa Elkin in questo libro.
21,00 19,95

Nel nome della madre

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 48
Nel 2018 Aimara Garlaschelli ha curato e tradotto La terra desolata di Eliot. Questa importante esperienza si è senz'altro riverberata in questo suo poemetto, che emblematicamente ha lo stesso numero di versi del modello eliotiano (433) e la stessa ambizione di contenere tutto. Nel nome della madre presenta infatti tracce significative delle tragiche cronache dei nostri giorni, ma anche del femminile attraverso il mito. Ci sono i corpi nel loro aspetto più sgradevole ma anche l'incanto degli angeli, gli aborti e le nascite, e poi la storia, il linguaggio, le reminiscenze letterarie. E molte immagini di uccelli che attraversano tutto il poemetto: rondini, allodole, falchi… Tutti riuniti in un rondò finale in forma di sestina dove queste figure di volo, di elevazione e di libertà suggellano un percorso che era partito dal fondo dei mari. Nei versi di Aimara Garlaschelli c'è una forte volontà di riappropriazione del sacro al di fuori da ogni canone religioso. Il poemetto funziona da preghiera laica in cui le parole significano ma sono anche suoni rituali. La musicalità di questa poesia, attraverso il pieno controllo di una grande sapienza metrica, riesce a dire anche dove i significati non possono arrivare.
8,00 7,60

Tenerezza

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 112
È la più fragile e la più evanescente delle emozioni. La tenerezza anima il nostro modo di vivere, ci fa sentire l'altro come persona e non come cosa, aiuta a immedesimarci nella vita interiore degli altri e a farne riemergere le attese e le speranze. La tenerezza si esprime con il linguaggio delle parole, e con quello del corpo: uno sguardo, un sorriso, una lacrima, una stretta di mano, una carezza, un abbraccio. Eugenio Borgna usa le parole di Rilke, di Mann e di Leopardi per dare corpo a un'emozione friabile e sempre sotto attacco. La tenerezza, a prima vista, può sembrare debole ma in verità è un'emozione che cammina a braccetto con la speranza e la gentilezza, e tutte insieme possono rendere l'essere umano davvero umano. Eugenio Borgna continua, con questo testo, il suo percorso sempre più peculiare attraverso le emozioni più trascurate del momento storico.
12,00 11,40

Non esiste saggezza

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 224
Donne che appaiono all'improvviso e all'improvviso scompaiono. Uomini alla ricerca di qualcosa che ignorano e che li spinge oltre i confini del prevedibile. Situazioni consuete che d'un tratto virano nei territori dell'inquietudine. Interviste impossibili. Storie d'amore che nascono nei luoghi più inattesi, in bilico fra sogno e realtà. «Un sorriso lieve le si dipinse sulle labbra a quel ricordo. Sembrava parlasse di una storia d'amore, di un primo bacio, non dell'inseguimento di uno scippatore». "Non esiste saggezza" è un affresco commovente fatto di domande profonde e illuminazioni repentine. Un libro in cui, con un sottile ma nitido filo di Arianna, Gianrico Carofiglio insegue il senso impalpabile dell'avventura umana. Con due racconti in più.
12,50 11,88

Voglia di tenerezza

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 416
Capricciosa, dispotica e tranchant: così è Aurora Greenway, vedova quarantanovenne di Houston, in Texas. In compenso ha capelli stupendi e un corpo che mantiene sodo cucinando in modo sopraffino e mangiando di gusto. Gli spasimanti, quindi, non le mancano, ma come scegliere tra il vicepresidente di banca impacciato, la vecchia fiamma sentimentale e il vicino che la spia con il binocolo, quando lei stessa sa che «solo un santo riuscirebbe a vivere con me, e io non riuscirei a vivere con un santo»? Di tutt'altra pasta è sua figlia Emma, una ragazza pacata e malinconica alle prese con un matrimonio sbagliato (cosa che Aurora non perde occasione di rinfacciarle). Suo marito, docente di letteratura e aspirante scrittore, dopo soli due anni ha già perso interesse nei suoi confronti, la loro vita sessuale è noiosa, le conversazioni litigiose. Forse un figlio sistemerà le cose? Non è di questo avviso sua madre, che al dolce annuncio anziché felicitarsi dà in escandescenze: chi, chi mai vorrà accompagnarsi con una nonna? La vita matrimoniale non sembra granché nemmeno per Rosie, la combattiva e instancabile donna di servizio di Aurora, che dopo ventisette anni e sette figli scopre che il marito le ha fatto un torto ben peggiore dell'occhieggiare la padrona sotto il suo naso. Bisticci, tumulti e scaramucce si smorzano nella birra e nel bourbon, fra tragicomici blackout di lucidità e giudizio.Ma una sotterranea rete d'amore lega le protagoniste, pronta a entrare in campo quando la vita colpisce più duro.
13,50 12,83

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