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EDIFIR: Problemi di conservazione e restauro

Tutte le nostre collane

Il restauro dei portali di San Petronio a Bologna. Studi e approfondimenti

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2016
pagine: 232
28,00 26,60

OPD. Quarantanni di attività 1975-2015: conservazione, ricerca, formazione

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2016
pagine: 199
Il volume s'inserisce nelle iniziative assunte dall'Opificio delle Pietre Dure in occasione dei primi quarant'anni dalla sua nascita moderna (1975-2015), avvenuta contemporaneamente alla creazione del Ministero per i Beni Culturali, che portò alla definizione della nuova struttura conferita all'antico istituto fiorentino. La proposta di Umberto Baldini di riunire il grande laboratorio della Fortezza da Basso, erede del Gabinetto restauri della Soprintendenza fondato da Ugo Procacci, con l'Opificio e con gli altri laboratori di restauro sorti in città a seguito dell'alluvione del 1966, fu accolta e realizzata grazie a Giovanni Spadolini. Dopo quarant'anni di intensa attività viene ricostruito, ormai in una prospettiva storica, il contributo fornito daH'O.P.D. nei suoi tre ambiti di attività: l'operatività, la ricerca e la formazione. A tale scopo si è preferito impiegare una forma piana di narrazione cronologica, iniziando dal riferire qual era la situazione della conservazione a Firenze prima del 1975, per proseguire con le caratteristiche che Baldini volle conferire all'Istituto, molte delle quali sono rimaste invariate sino a noi, e poi accompagnare il trascorrere del tempo seguendo le attività compiute.
24,00 22,80

Raffaello, «la Muta». Indagini e restauro

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2015
pagine: 119
Il 43esimo volume della collana "Problemi di conservazione e restauro" che l'O.P.D. conduce insieme alla casa editrice Edifir-Edizioni Firenze presenta l'intervento di conservazione e restauro della così detta "Muta" di Raffaello della Galleria Nazionale di Urbino. Le osservazioni compiute dai restauratori insieme ai risultati delle indagini diagnostiche, realizzate secondo la consueta procedura del Settore di restauro dei Dipinti mobili (e cioè la seguente obbligatoria e ragionata progressione: indagini non invasive di area; indagini non invasive puntuali; indagini invasive non distruttive; indagini invasive distruttive) hanno evidenziato alcune caratteristiche del momento dell'esecuzione e qualche problema conservativo, affrontato e risolto col restauro. Indagini e restauro sono serviti anche per chiarire la dubbia paternità raffaellesca ed il fatto che si tratta sicuramente del ritratto di una persona reale, dato che l'underdrawing impiegato è quello che Raffaello usa in queste occasioni.
24,00 22,80

24,00 22,80

Sebastiano del Piombo e la pittura su pietra: il «Ritratto di Baccio Valori». Restauro e ricerche

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2014
pagine: 119
"Col restauro del Ritratto di Baccio Valori di Sebastiano del Piombo, non solo prosegue - come qui ricorda il direttore Alessandro Cecchi - una sistematica azione di recupero, in termini conservativi e d'immagine, di capolavori pittorici della Galleria Palatina, ma anche si consolida la collaborazione con l'Opificio delle Pietre Dure che, con il Settore di Restauro dei Dipinti Mobili e i Laboratori Scientifici, assicura interventi d'eccellenza forieri di insostituibili apporti conoscitivi. Un quadro come questo, ora di nuovo apprezzabile nelle sue profondità ombrose e nelle sue luminosità baluginanti, rinvia a un nodo di biografie, di eventi storici e di fatti artistici di vertiginosa importanza, entro la tormentata storia del primo trentennio del Cinquecento nella penisola italiana. All'incalzante successione di vicende che, messe in moto dalla calata degli eserciti di Carlo V, nell'arco del decennio 1527-1537 annoverano il Sacco di Roma, l'assedio di Firenze e la caduta della Repubblica fiorentina, la restaurazione medicea, l'assassinio del duca Alessandro, l'affermazione del duca Cosimo, la sconfitta dei fuorusciti: vicende che videro il Valori in posizioni importanti ma infine perdente e condannato. Rinvia altresì a una cosmopolita cerchia artistica romana, dove il veneto Sebastiano del Piombo era (o meglio fu sino al 1535) amico e alleato di Michelangelo." (Cristina Acidini)
24,00 22,80

Il San Giovannino di Úbeda restituito-El San Juanito de Úbeda restituido

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2014
pagine: 261
A distanza di quasi ottanta anni dalla distruzione, l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze ha restaurato il San Giovannino proveniente dalla Capilla del Salvador de Úbeda (Spagna), attribuito da Manuel Gómez Moreno nel 1930 a Michelangelo, e profondamente danneggiato durante la Guerra Civile spagnola. Più di recente l'attribuzione è stata ripresa e sostenuta da Francesco Caglioti sulla base di nuovi elementi. I pochi frammenti conservatisi del San Juanito, già di proprietà di Francisco de los Cobos, segretario dell'imperatore Carlo V, nonostante l'attribuzione al maestro fiorentino e l'altissima qualità artistica sono stati lontani dal dibattito critico poiché illeggibili. La ricomposizione dei pochi frammenti rimasti della scultura ha rappresentato un momento unico di riflessione critica, ma anche un'importante sfida per il conservatore. È stata la volontà di recuperare la scultura da parte della Fondazione della Casa Ducale di Medinaceli a rendere possibile la collaborazione con il Settore dei Materiali Lapidei dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che si è prodigato nella ricerca delle metodologie da applicare in questo caso di studio e nel reperimento delle risorse necessarie. L'utilizzo delle tecnologie digitali di scansione tridimensionale ha permesso il montaggio dei frammenti grazie ad un modello virtuale che ha consentito di determinarne l'esatta posizione, a partire dalle fotografie storiche.
34,00 32,30

Il futuro del contemporaneo. I cantieri del master in conservazione e restauro delle opere d'arte contemporanee dell'opificio delle pietre dure

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2014
pagine: 158
Nel 2011 la Scuola di Alta Formazione dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, grazie ad un finanziamento dell'INPDAP, ha organizzato un Master di I livello, dedicato alla Conservazione delle opere d'arte contemporanee. Delle 1500 ore previste per il corso (60 CF) una parte è stata destinata ai cantieri didattici, svolti presso importanti collezioni e musei toscani come Il Centro Luigi Pecci e il Museo del Tessuto di Prato, La Galleria Continua a San Gimignano e la Fattoria di Celle a Santomato (PT). Questa esperienza, dedicata a varie tipologie di lavoro, dalla documentazione al progetto di restauro, dalle analisi ad interventi di conservazione, ha rappresentato un momento importante di collaborazione fra varie professionalità e di riflessione sulle problematiche dell'arte contemporanea.
20,00 19,00

Per la conservazione dei dipinti. Esperienze e progetti del laboratorio dell'OPD (2002-2012)

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2013
pagine: 142
Il volume raccoglie gli Atti della Giornata di Studi in occasione degli 80 anni del Laboratorio di restauro dei dipinti mobili (1932-2012) del 5 dicembre 2012 (Firenze, Auditorium di Sant'Apollonia).
25,00 23,75

Un arazzo medioevale del Museo del Bargello: l'Assalto finale a Gerusalemme. Storia e restauro

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2013
pagine: 80
Il restauro dell'"Assalto finale a Gerusalemme" è il risultato di una collaborazione fra l'Opificio delle Pietre Dure e il Mueseo del Bargello, attiva, oltre che nel settore degli arazzi, nell'ambito delle oreficerie, delle terrecotte, dei bronzi, dei materiali lapidei, dei tessili.
20,00 19,00

Ambrogio Lorenzetti: il trittico di Badia a Rofeno. Studi, restuaro e ricollocazione

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2012
pagine: 118
L'Opificio delle Pietre Dure di Firenze ha ultimato nei primi mesi del 2011 il restauro del Trittico di Ambrogio Lorenzetti del Museo d'Arte Sacra di Palazzo Corboli a Asciano. Il restauro, reso necessario dal repentino aggravarsi nel dicembre del 2006 delle condizioni dell'opera, presentava gravissimi ed estesi distacchi e sollevamenti del colore. Il dipinto è stato sottoposto alle indagini diagnostiche necessarie per la comprensione dei suoi materiali, della tecnica artistica e delle patologie in atto. Per far fronte ai distacchi ed ai sollevamenti del colore è stato messo a punto un sistema di consolidamento tramite l'impiego del sottovuoto e per poterlo realizzare si è reso necessario separare il Trittico nei suoi elementi costitutivi. Grazie allo smontaggio è stato possibile scoprire le antiche cornici dipinte da Ambrogio, che, insieme agli originari perni di collegamento tra le tre tavole maggiori, dimostrano che esse costituivano fin dall'origine un unico dipinto. Risolti i problemi di adesione del colore, il restauro ha affrontato il risanamento delle strutture lignee; é poi seguita la pulitura della superficie dallo sporco e dalle ridipinture alterate, recuperando sia la raffinata cromia di Ambrogio, sia alcuni dettagli della figurazione. Il restauro ha riconsegnato al pubblico uno dei capolavori indiscussi dell'artista senese.
20,00 19,00

Il Nano Morgante di Agnolo Bronzino. Un dipinto «a due dritti» restaurato

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2012
pagine: 96
Il volume documenta il restauro di un particolare dipinto del Bronzino: il Ritratto del nano Morgante in veste di cacciatore dipinto di faccia e di schiena sui due lati della stessa tela, appartenente alla Galleria degli Uffizi. Il Nano Morgante vissuto a Firenze nella seconda metà del XVI secolo, era il più celebre e popolare dei nani di corte di Cosimo I de' Medici. Nato nell'ambito della corte granducale come ricordo di questo particolare personaggio aveva poi assunto un significato ben più profondo del momento di divertissement della corte in rapporto al coevo dibattito artistico, noto come "paragone", volto cioè a dimostrare quale fra la pittura e la scultura fosse superiore. Tale indagine promossa da Benedetto Varchi ci ha consegnato le interessanti opinioni di molti artisti, spesso sotto forma di testimonianza scritta o verbale, mentre il Bronzino impiegò, invece, questo dipinto per dimostrare l'evidente superiorità della pittura la quale, oltre che mostrare la tridimensionalità del soggetto, era in grado di raffigurarlo in due momenti cronologicamente successivi, introducendo cioè il fattore del tempo. In un momento successivo, come hanno dimostrato le ricerche di Diane Kunzelmann, si preferì cambiare il significato dell'opera ed il suo uso, esponendone solo la parte anteriore, ampiamente ridipinta in modo da far conseguire al nano l'iconografia di un Bacco.
18,00 17,10

Titian's La Bella. Woman in a Blue Dress

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2011
pagine: 104
25,00 23,75

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