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EDIFIR: Problemi di conservazione e restauro

Tutte le nostre collane

L'ultimo Donatello i pulpiti di San Lorenzo: studi e restauro

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2022
pagine: 320
L’ultimo Donatello. I pulpiti di San Lorenzo: studi e restauro, a cura di Maria Donata Mazzoni, presenta i molteplici aspetti emersi dal complesso intervento di restauro avvenuto sui Pulpiti della Passione e della Resurrezione, intervento che ha permesso una migliore lettura di questi capolavori. “I due pulpiti, capolavori di Donatello, collocati nella navata centrale di San Lorenzo, sono tornati nuovamente visibili al pubblico e liberi dai ponteggi. L’accurato restauro dei pergami ha avuto inizio nel settembre 2011 ed è stato ultimato nell’aprile 2017. L’intervento sul Pulpito della Passione è stato più lungo e complesso del precedente poiché l’opera presentava gravi problemi strutturali e lo stato di conservazione delle singole scene era estremamente disomogeneo sia per gli elementi bronzei che per gli intagli lignei. Possiamo affermare che il Pulpito della Passione ha subito nel tempo ripetute puliture che hanno compromesso le originarie finiture superficiali. L’attuale intervento di restauro ha consentito il recupero di esigue tracce di doratura. Per ambedue i pulpiti, data la particolare collocazione dei manufatti, l’Opificio delle Pietre Dure ha organizzato dei cantieri esplorativi in modo da valutare accuratamente lo stato di conservazione delle superfici, impostare la campagna diagnostica ed effettuare alcune prove di pulitura per poi procedere alla stesura di dettagliati progetti di intervento. L’intervento è stato condotto iniziando con la stesura del progetto preliminare a cui sono seguite ulteriori prove di pulitura e una prima serie di indagini scientifiche. Il progetto esecutivo si è articolato applicando metodologie di pulitura differenziate mirate all’impiego di prodotti non tossici. Il restauro, la campagna diagnostica svolta parallelamente e gli studi prospettici hanno consentito di approfondire gli aspetti storici, tecnologici e conservativi del manufatto. La consistente documentazione grafica e video-fotografica ha contribuito a restituire un quadro esaustivo sulla tecnologia esecutiva del manufatto e sulle varie fasi della pulitura e del restauro strutturale. Le note problematiche attributive sono state riconsiderate in particolare grazie allo studio tecnologico che, evidenziando le disomogeneità, è stato teso a circostanziare l’operato di Donatello e dei suoi collaboratori.”
68,00 64,60

La resurrezione di Piero della Francesca. Il restauro della «pittura più bella del mondo» tra memorie di storia civica e scoperte

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2022
pagine: 391
Il volume presenta le analisi, gli studi e i risultati dell'intervento di conservazione eseguito su La Resurrezione di Piero della Francesca, che tra i molti interventi di conservazione dell'Opificio delle Pietre Dure riveste un ruolo particolare, vista la sua straordinaria qualità e celebrità che intimorisce chiunque voglia accostarsi operativamente a essa. I risultati di questa lunga operazione, iniziata nel 2015 e terminata nel 2018, sono sicuramente positivi sotto vari punti di vista: risanamento dei problemi di degrado, recupero di una leggibilità senza le improprie alterazioni introdotte nel tempo, piena comprensione della sua tecnica esecutiva e delle particolari vicende conservative. Questo libro approfondisce lo studio di un capolavoro, una sorta di simbolo del Rinascimento, che dal passato continua a parlarci, donandoci un'esperienza intellettuale intensa.
68,00 64,60

Paolo Uccello a Santa Maria Novella. Restauro e studi sulla tecnica in terraverde

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2021
pagine: 310
IL volume racconta il delicato intervento di restauro condotto dall’Opificio delle Pietre Dure sui primi otto affreschi staccati delle storie della Genesi, appartenenti al lato est del Chiostro Verde di Santa Maria Novella a Firenze, opere di Paolo Uccello e dei suoi collaboratori. Purtroppo le storie della Genesi sono giunte ai nostri giorni afflitte da gravi problemi conservativi causati da molteplici fattori, fino alla disastrosa alluvione del 1966. Si tratta di uno dei più estesi cicli noti di argomento veterotestamentario, sempre celebrato dalla letteratura artistica per la presenza di uno dei principali maestri del Quattrocento fiorentino: Paolo Uccello (1397-1475), che qui ha lasciato uno dei suoi indiscussi capolavori, Il Diluvio Universale. La particolare tecnica esecutiva delle storie della Genesi, una pittura prevalentemente a monocromo verdeterra, indusse nel Settecento il frate domenicano Vincenzo Borghigiani a definirle dipinte “a sugo d’erbe e terra verde”: proprio dal colore dominante di queste pitture trae origine il nome del Chiostro Verde.
35,00 33,25

International training projects (ITP). Le nuove frontiere della Scuola di Alta Formazione e di Studio dell'O.P.D. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2021
pagine: 142
«Gli scambi internazionali sulle tematiche della conservazione e della conoscenza dei beni culturali sono sempre stati al centro dell'attenzione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e dei suoi Istituti. Il 25 giugno del 2015 il Ministro Dario Franceschini, in occasione della Conferenza dei Direttori degli Istituti Italiani di Cultura, tenuta presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, annunciò il proposito di incrementare e di rinnovare tale attività. Lo strumento operativo immediatamente organizzato e posto sotto il coordinamento della Direzione Generale Educazione e Ricerca (adesso Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali) sono stati gli International Training Projects (ITP), finanziati grazie al D.M. del 7 agosto 2015 che a ciò destinava gli utili dell'esercizio finanziario 2014 della società Ales-Arte Lavoro e Servizi spa (già ARCUS). Dopo una complessa fase organizzativa dedicata non solo alla progettazione, ma anche alla diffusione della notizia verso tutto il mondo grazie alle Ambasciate ed agli Istituti Italiani di Cultura, il progetto prese inizio nel 2016, ed ha contemplato diversi settori di formazione, da quello della Conservazione e del Restauro, attività propria di Istituti come I'O.P.D. e l'I.C.R., a quello della Conoscenza e Tutela dei Beni Culturali, ed anche dello Spettacolo dal vivo con la collaborazione della Direzione Generale a ciò preposta. La grande novità è stata costituita dall'erogazione anche di borse di studio ai partecipanti, ed in questo modo sono potuti arrivare nei nostri Istituti persone da tutti i Paesi del mondo, senza alcuna barriera economica. Destinatari del progetto sono colleghi stranieri già attivi nel settore del patrimonio culturale, del restauro e della conservazione, così da poter poi avere una reale efficacia ed una positiva ricaduta nei Paesi d'origine....» (Dall'Introduzione di Mario Turetta)
20,00 19,00

Raffaello e il ritorno del papa Medici: restauri e scoperte sul ritratto di Leone X con i due cardinali

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2021
pagine: 256
«Nella storia artistica di Firenze la produzione di magnifiche opere d'arte e la loro conservazione sono sempre state strettamente collegate. Per amore dell'arte i Medici crearono una propria manifattura nel 1588 e quasi contemporaneamente iniziò la raccolta di capolavori per quella strepitosa raccolta che oggi costituisce la ricchezza dei musei statali fiorentini ed in particolare per le Gallerie degli Uffizi. La necessità di mantenere e trasmettere al futuro questo patrimonio artistico portò anche a creare una figura di pittore-restauratore che si prendesse cura dei preziosi dipinti. L'Opificio delle Pietre Dure è oggi l'erede di questa doppia tradizione artistica: la produzione della manifattura, riconvertita verso il restauro già a fine Ottocento, e i restauratori "di Galleria" organizzati da Ugo Procacci negli anni Trenta del Novecento come un moderno laboratorio di restauro. Queste due anime dell'esposizione e della conservazione hanno quindi sempre collaborato nella storia e si sono sostenute e stimolate l'una con l'altra e nei tempi moderni, dopo la nascita dell'attuale Opificio nel 1975, questa collaborazione è sempre proseguita. Con la recente riforma che ha interessato le Gallerie degli Uffizi il contatto si è intensificato quasi ritornando all'originario stretto rapporto con una ottimale sinergia ed una ottimizzazione nell'impiego delle forze umane e delle risorse dei due Istituti. Le Gallerie degli Uffizi e l'Opificio delle Pietre Dure oggi credono che la conservazione e la trasmissione alle future generazioni dello straordinario patrimonio d'arte di cui siamo eredi non possa più essere attuato solo con sporadici, sia pur necessari, interventi di restauro. Tale scopo può essere conseguito solo con una azione costante nel tempo che accompagni la vita delle opere d'arte. La collaborazione esistente, infatti, opera quotidianamente sui tre livelli: la conservazione preventiva, con verifiche e controlli, la manutenzione e, quando necessario, con il restauro. Per rendere possibile tutto ciò si è quindi stabilito un accordo tra i due istituti che sta conseguendo ottimi risultati a tutti questi livelli. Quello che oggi qui presentiamo rappresenta un ottimo esempio di questa felice e storica collaborazione tra le Gallerie degli Uffizi e l'Opificio delle Pietre Dure, con un nuovo importante risultato: il restauro del Ritratto di papa Leone X con i due cugini cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi di Raffaello, completato subito prima del lockdown, ha arricchito la straordinaria mostra presso le Scuderie del Quirinale dedicata dalla Repubblica Italiana al grande pittore urbinate in occasione dei cinquecento anni dalla sua morte. Adesso, dopo la sua conclusione, il dipinto è tornato a Firenze e abbiamo insieme voluto sottolineare con questa iniziativa il risultato ottenuto dal restauro. Profondo è stato il rapporto dell'O.P.D. con le opere di Raffaello delle Gallerie degli Uffizi, per rimanere solo ai tempi più recenti, in occasione delle iniziative di conservazione promosse per i due centenari: quello della nascita, con la grande e bellissima mostra del 1984 "Raffaello a Firenze. Dipinti e disegni delle collezioni fiorentine", e quello della morte "Raffaello 1520 - 1483". Ancora più significativo è stato il contributo, ai fini della conservazione e dell'incremento delle nostre conoscenze sul pittore, che I'O.P.D. ha fornito attraverso le sue ricerche ed i suoi interventi di restauro, condotti su sedici dipinti, tutti appartenenti alle Gallerie fiorentine: un'ulteriore prova dell'importanza di una collaborazione tra i due Istituti dello stesso Ministero...» (Dall'Introduzione)
30,00 28,50

Per non dimenticare. Il Memoriale italiano di Auschwitz. Conservazione, restauro e riallestimento

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2021
pagine: 232
«Il Memoriale in onore degli italiani caduti nei campi di sterminio nazisti, dopo un percorso travagliato, ha trovato finalmente la collocazione che merita e il sapiente lavoro di restauro e riallestimento, ci restituisce, nello spazio Ex3 nel quartiere fiorentino di Gavinana, la sua straordinaria forza testimoniale ed espressiva. Nella sua nuova casa, questa preziosa installazione, pur immaginata e progettata per l'originaria sede del Blocco 21 di Auschwitz, riverbera nuovamente il suo potente e suggestivo monito. Percorrere il tunnel a spirale suscita nel visitatore turbamento e inquietudine: un'opera d'arte che rappresenta una sentinella della memoria, la denuncia di una delle pagine più drammatiche e terribili del Novecento. L'inferno in terra per ebrei, zingari, omosessuali, oppositori politici. Donne e uomini, bambini e anziani, imprigionati, umiliati e privati della vita, vittime di uno degli abissi più profondi in cui l'umanità, nella sua storia, sia mai precipitata. In tempi nei quali l'Italia e l'Europa assumono una dimensione sempre più multiculturale e multi-religiosa è tanto più importante, di fronte al riemergere di semi velenosi come la paura dell'altro e del diverso, la xenofobia e l'antisemitismo, promuovere il dovere di ricordare e sostenere la cultura e l'arte come antidoti all'intolleranza. Questa importante iniziativa è il risultato dell'impegno di molti, nelle istituzioni, nel pubblico e nel privato. Vorrei ringraziare tutti coloro che, nella diversità di ruoli e competenze, si sono spesi affinché questo nuovo inizio si rivelasse possibile.» (Dario Franceschini)
30,00 28,50

«Alchimia»di Jackson Pollock. Viaggio all'interno della materia

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2019
pagine: 181
Alchemy della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia è stata trasferita a Firenze per un progetto di studio e di intervento presso l’Opificio delle Pietre Dure nel dicembre 2013 da compiersi congiuntamente tra i due Enti in totale collaborazione tra il dipartimento di conservazione del museo veneziano e il laboratorio dipinti della Fortezza Da Basso. Alchemy, realizzata nel 1947, è uno tra i primissimi dripping di Jackson Pollock e costituisce quasi un manifesto della tecnica. Dal punto di vista conservativo, la pulitura si è resa necessaria per rimuovere lo strato di sporco accumulatosi negli anni, che aveva compromesso la qualità estetica del dipinto, opacizzando i colori e diminuendo la percezione della tridimensionalità della materia. Il restauro dell’opera, che a Venezia è stata esposta in una mostra scientifica sullo studio e sull’intervento di restauro: “Alchimia di Jackson Pollock: viaggio all’interno della materia”, aperta il 14 Febbraio 2015, è ora presentato nella Collana Problemi di Conservazione e Restauro dell’O.P.D.
30,00 28,50

From the flood to new life: restauration of the Last Supper by Giorgio Vasari. Santa Croce fifty years after (1966-2016)

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2018
pagine: 198
La grande “Ultima Cena” di Giorgio Vasari, dipinta per il convento fiorentino detto “delle Murate”, poi spostato in Santa Croce, su cinque pannelli lignei che raggiungono un’ampiezza eccezionale di 262×580 cm, all’epoca dell’alluvione del 1966 fu gravemente danneggiata dalle acque: la tavola rimase per più di 48 ore immersa nell’acqua e nel fango. Nonostante la graduale asciugatura, l’azione combinata delle deformazioni del supporto ligneo e il forte degrado degli strati della preparazione causarono una perdita di coesione di quest’ultima, con il conseguente cedimento di adesione fra le tre parti costituenti: supporto-preparazione-colore. Il dipinto, rimasto quindi per quarant’anni nei depositi è dal 2006 in cura presso l’Opificio delle Pietre Dure. Nel volume si presenta il restauro che ha avuto come scopo la ricomposizione di un’unitarietà visiva e materica, evitando tutte le operazioni invasive, un tempo utilizzate in casi così disastrati, quali la separazione tra colore e supporto (il cosiddetto “trasporto”). Il volume dà conto dell’intervento di restauro inteso nella sua globalità, dalla fase diagnostica, conoscitiva e progettuale, alle prove sperimentali e i test necessari alla definizione del progetto, alla fase operativa. I risultati della miracolosa rinascita verranno celebrati ed esposti insieme al capolavoro in una mostra che avrà luogo a Firenze nel novembre 2016.
30,00 28,50

Restaurare in sicurezza. Nuovi progetti per i Laboratori dell’O.P.D.

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2017
pagine: 157
Il libro affronta un argomento importante: la sicurezza nel restauro. I progetti che sono stati fatti per i laboratori dell'O.P.D sono stati realizzati in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Firenze sotto coordinamento del professor Pietro Capone. L’Opificio delle Pietre Dure di Firenze costituisce un modello, una fonte di innovazione e sperimentazione per quanto riguarda le pratiche di restauro.
20,00 19,00

Il ritratto di Lionello d'Este di Pisanello

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2017
pagine: 78
Il Ritratto di Lionello d’Este fu dipinto da Pisanello probabilmente nel 1441 ed è una delle immagini più famose di tutta l’arte rinascimentale italiana, per la straordinaria resa naturale del personaggio e per la raffinatissima stesura pittorica. Dalle raccolte estensi, arrivò poi alla collezione Constabili di Ferrara nella prima metà dell’Ottocento, e venne infine comperato dal noto conoscitore Giovanni Morelli, il quale lo lasciò per legato testamentario all’Accademia Carrara nel 1891. L'intervento di restauro su questa preziosa piccola tavola era necessario da tempo e fu richiesto all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, dove il restauro ha avuto luogo tra il 2004 e il 2008. La delicatissima pulitura della superficie ha portato a numerose novità, sia per la forma che per la cromia del dipinto. Si è scoperto, ad esempio, che la pittura originale finisce in alto in corrispondenza quasi della linea sommitale della testa di Lionello. L’immagine risultava quindi più compressa nello spazio a somiglianza delle raffigurazioni emblematiche del duca, come rappresentate nelle medaglie coniate dallo stesso Pisanello. In un'epoca imprecisata, per ragioni inerenti lo stato di conservazione del supporto, il dipinto venne decurtato in alto di una porzione e, poi, integrato con un listello di maggiori dimensioni, che fingeva, anche sul fronte, uno spazio maggiore di alloggiamento dell'immagine. Il restauro ha inoltre recuperato la brillantezza dei colori prima oscurati dal deposito di materiali soprastanti, e particolari preziosi come i tocchi di luce sulle perle dell’abito o le dorature e gli spessori materici del broccato dell'abito. Un importante recupero è anche quello del blu intenso del fondo, prima coperto da un sorda stesura nera, che è perfettamente coerente, invece, allo spazio atmosferico consono al roseto su cui si staglia il personaggio.
18,00 17,10

Dall'alluvione alla rinascita: il restauro dell'«Ultima cena» di Giorgio Vasari. Santa Croce cinquant'anni dopo (1966-2016)

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2016
pagine: 198
La grande “Ultima Cena” di Giorgio Vasari, dipinta per il convento fiorentino detto “delle Murate”, poi spostato in Santa Croce, su cinque pannelli lignei che raggiungono un’ampiezza eccezionale di 262×580 cm, all’epoca dell’alluvione del 1966 fu gravemente danneggiata dalle acque: la tavola rimase per più di 48 ore immersa nell’acqua e nel fango. Nonostante la graduale asciugatura, l’azione combinata delle deformazioni del supporto ligneo e il forte degrado degli strati della preparazione causarono una perdita di coesione di quest’ultima, con il conseguente cedimento di adesione fra le tre parti costituenti: supporto-preparazione-colore. Il dipinto, rimasto quindi per quarant’anni nei depositi è dal 2006 in cura presso l’Opificio delle Pietre Dure. Nel volume si presenta il restauro che ha avuto come scopo la ricomposizione di un’unitarietà visiva e materica, evitando tutte le operazioni invasive, un tempo utilizzate in casi così disastrati, quali la separazione tra colore e supporto (il cosiddetto “trasporto”). Il volume dà conto dell’intervento di restauro inteso nella sua globalità, dalla fase diagnostica, conoscitiva e progettuale, alle prove sperimentali e i test necessari alla definizione del progetto, alla fase operativa. I risultati della miracolosa rinascita verranno celebrati ed esposti insieme al capolavoro in una mostra che avrà luogo a Firenze nel novembre 2016.
30,00 28,50

«Fatta dell'olmo della piazza». Il restauro del Paliotto di San Zanobi

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2016
pagine: 134
24,00 22,80

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