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Corbaccio: Exploits

Tutte le nostre collane

K2 Chogori. La grande montagna

Libro: Libro in brossura
editore: Corbaccio
anno edizione: 2024
pagine: 288
La Grande Montagna: il K2 Più arduo dell'Everest, e sicuramente più pericoloso, il K2 (Chogori, ovvero «La Grande Montagna», come viene chiamato dalle popolazioni locali) è un imponente piramide di roccia e ghiaccio che, con i suoi 8611 metri di altezza (la seconda montagna più alta della Terra), si impone sulla catena del Karakorum. Da più di un secolo rappresenta la sfida più impegnativa e il premio più grande per gli alpinisti di tutto il mondo, con una percentuale di insuccesso dieci volte superiore a quella degli altri ottomila. Dalle prime imprese del 1902 e 1909 fino alla tragica spedizione di Fritz Wiesser del 1939 e soprattutto allo straordinario successo degli italiani nel 1954, guidati da Walter Bonatti, Reinhold Messner dedica questo libro alla «Grande montagna», alla sua storia drammatica, ai successi e alle tragedie, e a uno degli episodi più controversi e discussi della storia dell'alpinismo: il ruolo di Walter Bonatti nella spedizione che ha conquistato per la prima volta la vetta; senza esimersi dall'esporre la propria filosofia dell'alpinismo e il suo pensiero, sempre acuto e tagliente. A settant'anni dalla storica impresa dell'alpinismo italiano, K2 Chogori può a buon diritto considerarsi una monografia eccezionale sulla montagna delle montagne.
22,00 20,90

Razzo rosso sul Nanga Parbat

Libro: Libro in brossura
editore: Corbaccio
anno edizione: 2024
pagine: 352
Il 27 giugno 1970 i fratelli altoatesini Reinhold e Günther Messner realizzano la prima salita dell'impressionante parete Rupal del Nanga Parbat, la parete di roccia e di ghiaccio che con i suoi 4500 metri di altezza è la più imponente della Terra. Tuttavia, a causa di una controversa segnalazione dal Campo base – il famoso razzo rosso, appunto – la discesa lungo lo sconosciuto versante opposto che finisce nella valle Diamir, cui furono costretti i due altoatesini, ha un epilogo tragico: la morte di Günther, travolto da una valanga. Karl Herrligkoffer, veterano degli Ottomila e capo spedizione, si adopera affinché vengano taciute le circostanze reali in cui si è verificata la catastrofe. E il resoconto di Reinhold Messner sulla drammatica odissea, inizialmente concepito come una sceneggiatura, viene vietato grazie a un cavillo legale del contratto che era stato firmato dai partecipanti alla spedizione. Il titolo eraIl razzo rosso, proprio come l'ingannevole segnale luminoso che avrebbe dovuto informare i fratelli sull'evoluzione delle condizioni meteorologiche. Per decenni Reinhold Messner è stato vittima di campagne denigratorie. È stato accusato di aver sacrificato il fratello minore in nome della propria ambizione personale, e incredibilmente le polemiche non si sono placate nemmeno nel momento in cui il Nanga Parbat ha restituito i resti mortali di Günther esattamente dove il fratello aveva detto che dovevano essere, e la versione di Reinhold Messner è stata confermata una volta per tutte in sede giudiziaria.
22,00 20,90

Gli alpinisti di Mao

Libro: Libro in brossura
editore: Corbaccio
anno edizione: 2024
pagine: 240
Negli anni Cinquanta del secolo scorso furono raggiunte per la prima volta le vette di dieci dei quattordici Ottomila, tra cui l'Everest, salito dal versante nepalese nel 1953 da Tenzing e Hillary. I sovietici sognano l'affermazione di un «alpinismo socialista» e, a questo scopo, puntano alla conquista dell'Everest dal lato tibetano, ormai chiuso agli occidentali, insieme agli alpinisti cinesi di scuola sovietica. La data fissata è marzo 1959, decimo anniversario della proclamazione della Repubblica popolare cinese. Ma la rivolta tibetana manda a monte il progetto. Il governo cinese, a sua volta, nutre ambizioni ancora diverse: è l'epoca del Grande balzo in avanti e della colonizzazione del Tibet a tappe forzate, poco importa se il paese è decimato dalla carestia. In quest'ottica, la scalata dell'Everest non è né un'eroica prodezza individuale né una gloriosa impresa patriottica: è una conquista militare di un territorio, comprese le sue zone più inaccessibili e vertiginose. Una volta soffocata nel sangue la rivolta, nel 1960 i cinesi organizzano la loro spedizione e il 25 maggio dello stesso anno gli alpinisti Qu Yinhua, Wang Fuzhou e Gonpo dichiarano di aver raggiunto gli 8848 metri del Qomolangma (il nome tibetano dell'Everest) dal versante nord. È vero? Di sicuro gli alpinisti sono dotati di un senso del dovere e di una voglia di vincere eccezionali che compensano lacune tecniche e carenze organizzative. La propaganda proclama al mondo intero l'avvenuta conquista e la narrazione ufficiale non verrà mai cambiata di una virgola, anche se prove certe non ce ne sono, le relazioni sono piene di punti oscuri e non esistono foto. Ancora oggi, a più di sessant'anni da questa gigantesca impresa – che ha coinvolto più di duecento uomini e per la quale sono stati costruiti 380 chilometri di strada – non si è arrivati a una conclusione certa...
22,00 20,90

8000 metri di vita. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2023
pagine: 192
Un exploit fotografico da un gigante dell'alpinismo. Milioni di metri cubi di ghiaccio e roccia, pareti verticali, creste scintillanti che si stagliano nel cielo oltre gli ottomila metri. Sono quattordici le cime che superano questa quota che i fisiologi di tutto il mondo hanno definito come «la zona della morte», dove la sopravvivenza umana è possibile solo per poche interminabili e gelide ore. Tra il 1950 e il 1964 sono state tutte raggiunte, dall'Everest allo Shisha Pangma, e nei decenni successivi l'alpinismo d'altissima quota ha appassionato e coinvolto un numero sempre più grande di scalatori, in stile sempre più leggero e veloce, senza l'uso delle bombole d'ossigeno e persino nella stagione invernale. Ma come mostra in questo libro Simone Moro - autore del più alto numero di prime invernali della storia -, l'avventura non è finita. Pochissimi Ottomila, per esempio, sono stati attraversati, scavalcati da un versante all'altro. Pareti intere di questi giganteschi massicci non sono mai state salite, e tantissime vie aperte nel passato non sono ancora state ripetute. Nasce proprio da qui l'idea di questo libro fotografico. Per stimolare la fantasia e il colpo d'occhio. Perché per evolvere bisogna conoscere e guardare il mondo intorno a noi, e il mondo alpinistico, soprattutto quello delle nuove e future generazioni, ha bisogno di una sorta di «istantanea» della situazione. 8000 metri di vita è questo: un libro di immagini che stimola l'immaginazione. Di chi cerca di capire dove si può ancora vivere, aprire, realizzare qualcosa di nuovo, e di chi, semplicemente, vuole ammirare, come fossero dipinti, questi colossi stupefacenti e leggere la storia che l'uomo ha cercato di tracciarvi sopra. Con testo inglese a fronte.
40,00 38,00

La mia montagna futura

Libro: Libro in brossura
editore: Corbaccio
anno edizione: 2023
pagine: 208
Il gigante dell'alpinismo mondiale che con Messner ha salito l'Everest senza ossigeno. Dopo una vita passata ad arrampicare, è ancora possibile a ottant'anni continuare a sognare le montagne? Soprattutto uno come Peter Habeler, che ha conquistato l'Everest by fair means insieme a Reinhold Messner? La risposta è sì, perché Habeler ha mantenuto intatto l'entusiasmo della giovinezza e la capacità di proiettarsi ancora e sempre verso una nuova impresa, verso una montagna futura. In questo libro, scritto con la giornalista e alpinista Marlies Czerny, Habeler ripercorre la sua vita attraverso undici straordinari personaggi, ognuno dei quali lo ha «accompagnato» alla montagna successiva. Dalle guide alpine della Zillertal al suo maestro Sepp Mayerl, al leggendario Doug Scott. E poi Hias Rebitsch, Reinhold Messner, fino a David Lama che lo «lega» alle nuove generazioni di alpinisti. Insieme a Marlies Czerny, Habeler ripercorre i momenti più emozionanti, dal punto di vista sportivo e umano, del suo lungo cammino, sempre però con lo sguardo rivolto verso il futuro, perché la montagna, ne è convinto, è la forza che lo mantiene giovane.
23,00 21,85

Grido di pietra. Cerro Torre, la montagna impossibile

Libro: Libro in brossura
editore: Corbaccio
anno edizione: 2023
pagine: 304
Il Cerro Torre, la guglia di roccia più spettacolare della Patagonia. In questo libro Reinhold Messner si addentra nella storia della «montagna impossibile». A cominciare dalla tragedia del 1959, quando Cesare Maestri sostenne di aver raggiunto la vetta insieme a Toni Egger, prima che una valanga travolgesse e uccidesse il compagno. Sulla vicenda molto si è detto e molto si è scritto. Tutte speculazioni alle quali non ha posto termine nemmeno la successiva salita di Maestri, nel 1970, con l'ausilio di compressore e chiodi a espansione, e lungo una via diversa. Reinhold Messner ha studiato a lungo il Cerro Torre, pur non avendolo mai salito, e non è coinvolto in prima persona nella querelle, ma cerca di fare chiarezza immedesimandosi nelle situazioni pur mantenendo il giusto distacco critico. Penetra nella psiche dei suoi eroi e ricostruisce i dettagli della «vicenda Torre», dando vita a un racconto appassionante su tutti gli aspetti naturali e umani della «montagna impossibile». A oltre sessant'anni da quella sensazionale quanto discussa spedizione del 1959, Messner ci aiuta a comprendere perché il Cerro Torre è diventato un mito assoluto.
20,00 19,00

Push. The Dawn Wall

Libro: Libro in brossura
editore: Corbaccio
anno edizione: 2023
pagine: 432
Il 14 gennaio 2015 Tommy Caldwell, insieme al compagno Kevin Jorgeson, ha salito in diciannove giorni quella che è considerate la via più difficile in tutta la storia dello Yosemite: la Dawn Wall, una parete verticale di quasi 1000 metri. L'incredibile impresa di Caldwell rappresenta il culmine di una carriera tutta tesa a superare i suoi limiti come atleta e climber. Push è la storia appassionante del percorso compiuto da un ragazzino con un padre guida alpina determinato a instillare nel figlio la sua tenacia e la sua passione per la montagna. È la storia di un adolescente con una vera e propria «ossessione» per l'arrampicata, che lo porta in breve ai vertici del circuito. Ma il richiamo dell'avventura estrema ben presto spinge Caldwell verso il mondo vertiginoso e ben poco conosciuto delle Big Wall, enormi pareti verticali da salire in libera. Una scelta rischiosa dal punto di vista sportivo e non solo: poco più che ventenne, infatti, mentre si trova nelle montagne del Kirghizistan viene rapito da una banda di terroristi e si salva per miracolo; non molto tempo dopo perde l'indice sinistro in un incidente e, successivamente, viene lasciato dalla moglie e dal suo abituale compagno di cordata. Ma Caldwell supera tutte le avversità con determinazione. E il suo obiettivo diventa la più imponente, ripida, liscia parete di El Capitan: la Dawn Wall. Per ben sette anni Caldwell si allena senza arrendersi. Sette anni in cui ridefinisce i limiti di uno sport, ritrova l'amore e diventa padre. Sette anni che lo portano a un successo straordinario.
22,00 20,90

In solitaria. Le mie salite

Libro: Libro in brossura
editore: Corbaccio
anno edizione: 2023
pagine: 240
L'himalaismo invernale, la forma più dura e ancora tutta da esplorare dell'alpinismo, ha una data di nascita: il 17 febbraio 1980, quando Krzysztof Wielicki raggiunge la cima dell'Everest in una spedizione ritenuta impossibile, insieme a Leszek Cichy. A partire da quella salita leggendaria, Wielicki, allora trentenne, diventa un protagonista indiscusso dell'alpinismo mondiale. Quinto uomo ad aver salito senza ossigeno tutti i quattordici Ottomila (di cui cinque in solitaria: Broad Peak, Lhotse, Dhaulagiri, Makalu, Nanga Parbat), è l'unico ad aver salito in prima invernale tre Ottomila, di cui il Lhotse in solitaria, un'impresa mai riuscita ad altri. Ed è da queste esperienze estreme, da un alpinismo quasi visionario, che nasce questo suo libro: perché l'alpinismo generalmente si basa su valori che poco hanno a che fare con la solitudine: la fiducia, la consapevolezza, il prendersi vicendevolmente cura fra compagni di cordata. Le esperienze condivise amplificano la felicità del successo e rendono meno amari i fallimenti. Allora perché questa necessità di arrampicare da solo? È una scelta consapevole o un'ambizione assillante? Il risultato di una combinazione di circostanze? La solitudine in montagna è più profonda, più avvolgente, più toccante? Aiuta oppure ostacola? Insegna qualcosa o aggiunge solo paura al silenzio e al vuoto? Wielicki si pone tutte queste domande, alle quali non c'è una risposta definitiva, e trasmette al lettore con straordinaria immediatezza tutte le sensazioni provate durante una salita ai limiti delle possibilità umane e le emozioni una volta rientrato al campo base.
22,00 20,90

Sherpa. I custodi dell'Everest

Libro: Libro in brossura
editore: Corbaccio
anno edizione: 2023
pagine: 352
Gli eroi nascosti delle imprese alpinistiche himalayane. Fra tutti gli alpinisti stranieri che si ammassano in Nepal per salire le cime più alte della Terra, esiste una piccola comunità di gente di montagna che vive ai piedi dell'Himalaya. Sherpa racconta la storia di queste persone, una storia di resistenza e di sopravvivenza sempre al confine tra la vita e la morte. Partendo dall'epoca che precede le esplorazioni occidentali, Sherpa descrive, attraverso interviste storie familiari, l'evoluzione di una comunità nell'arco di un secolo che è coinciso con la trasformazione dell'alpinismo himalayano in un'industria fiorente e dal forte impatto sociale, economico e ambientale. Gli autori di questa straordinaria ricerca seguono passo passo la trasformazione degli sherpa da «portatori» privi di attrezzatura adeguata e a cui era proibito accedere alla vetta insieme agli occidentali che la «conquistavano», a star dell'alpinismo mondiale contemporaneo e imprenditori di successo. E, parallelamente, descrivono la trasformazione dell'himalaysmo da alpinismo estremo ed eroico ad attività commerciale su cui si basa l'odierna economia del Nepal, con tutti i vantaggi e i rischi che ne derivano per le sue genti e per l'ambiente.
24,00 22,80

Gli alpinisti di Stalin. Evgenij e Vitalij Abalakov fra alpinismo di regime e terrore di massa

Libro: Libro in brossura
editore: Corbaccio
anno edizione: 2023
pagine: 256
Orfani siberiani, Vitalij ed Evgenij Abalakov praticarono l'alpinismo fin da ragazzini e, muovendosi fra il Caucaso e l'Asia centrale, salirono tutte le vette più significative arrivando a conquistare, negli anni Trenta del Novecento, gli inviolati Pik Lenin (7134 metri, ora picco Ibn Sina) e Pik Stalin (7495 metri, ora picco Ismail Samani) nel Pamir. Ma in un mondo in cui anche l'alpinismo faceva parte dell'ideologia ed era un mezzo di propaganda, di conquista militare e di rivalsa politica, Vitalij, come tante altre figure di spicco negli ambiti più svariati, finì per trovarsi stritolato nella macchina delle purghe staliniane. Ingegnere e direttore della scuola per alpinismo di Adyl-Su, nel febbraio 1938 venne arrestato con l'incredibile accusa di «avere ostacolato l'alpinismo di massa per riservarne la pratica solo a pochi eletti». Altrettanto incredibile è il fatto che venisse poi liberato, senza troppe spiegazioni, nel 1940. A causa delle menomazioni subite durante le sue spedizioni e le torture inflitte in carcere non poté arruolarsi per difendere la patria dall'aggressione hitleriana, come invece fece il fratello Evgenij, in quegli anni all'apice della sua fama come scultore, alpinista ed eroe del regime. Nel dopoguerra Evgenij ricominciò a scalare, sognando di conquistare l'Everest ma morirà nel 1948 in un banale – quanto per alcuni misterioso – incidente domestico. E anche Vitalij riprese la via delle montagne a capo della squadra di alpinismo agonistico Spartak, che per sedici anni compì spedizioni senza incidenti né vittime vincendo le competizioni sportive più prestigiose, il tutto sotto la guida di un ex prigioniero politico che aveva subito l'amputazione di venti falangi, ma che continuò a credere nell'alpinismo come scuola di vita improntata agli ideali comunisti. Oggi le sculture di Evgenij sono disseminate nei territori dell'ex Unione Sovietica, mentre Vitalij Abalakov ha dato il nome a una tecnica di discesa su ghiaccio, tutt'ora usata, e a tanti attrezzi da lui progettati e prodotti. Eppure della storia avventurosa e straordinaria dei più famosi alpinisti sovietici della loro generazione si sapeva ben poco, prima che Cédric Gras la ricostruisse, fra ricerche sul campo e documentazione recuperata negli archivi del KGB, in questo libro, vincitore del premio Albert Londres, che insieme alla vita dei due fratelli racconta la storia dell'Unione Sovietica attraverso il prisma delle nevi eterne.
22,00 20,90

There and back. Scatti al limite

Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2022
pagine: 320
Regista, fotografo e alpinista di fama mondiale, Jimmy Chin va dove sa di poter catturare momenti unici, in condizioni estreme. "There and Back" documenta vent'anni di spedizioni in tutti i continenti, dall'Everest sugli sci, alla traversata in solitaria in alta quota della regione del Chang Tang in Tibet, alla salita del massiccio dell'Ennedi nel Ciad sahariano, alla traversata della Terra della regina Maud in Antartide. Nel Corso del libro Jimmy Chin svela come è riuscito a scattare le fotografe in condizioni impossibili e raccontala storia degli alpinisti e atleti leggendari che ha seguito, fra cui Alex Honnold, protagonista del suo Free Solo. "There and Back" è un libro di immagini incredibili, accompagnate da storie altrettanto eccezionali, del raggiungimento di obiettivi considerati impossibili, di amicizie cementate da una fiducia assoluta di chi sa che la propria vita è nelle proprie manie e in quelle del compagno di cordata.
45,00 42,75

L'alfabeto del Paradiso. Storia di un parco nazionale, delle sue cime, delle sue genti

Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2022
pagine: 324
Nel 100° anniversario, un libro sul primo Parco nazionale italiano. Con il patrocinio dell'Ente Parco Nazionale Gran Paradiso «Estate 2022. Cammino insieme a una guida naturalistica in Valnontey, all'interno del Parco Naturale Gran Paradiso che compie un secolo di vita. ‘Il Parco è come un libro aperto' afferma il mio accompagnatore, ‘la differenza è che invece di girare le pagine, bisogna fare un passo dietro l'altro, guardarsi intorno, imparare a vedere'. Qui, in questo angolo di Alpi così perfetto da sembrare irreale, ogni essere ha il suo nome: lo stambecco, lo scoiattolo, la volpe. Magari non li vediamo, ma sappiamo che ci sono: un ciuffo di peli impigliato in uno steccato, una pigna metodicamente rosicchiata, un'impronta nel fango secco. Li nominiamo, e ci pare di conoscerli meglio, di vederli nelle loro complesse attività. E continuando la mia camminata non sono solo quelli degli animali che ci vengono incontro, ma anche nomi di cime, di valli, di paesi e di uomini, che raccontano una storia iniziata nella prima metà dell'Ottocento da scoprire pagina per pagina, a partire da un re. Quel Vittorio Emanuele II, appassionato cacciatore, che con la sua immensa riserva di caccia (futuro nucleo del Parco), salvò la specie simbolo del Gran Paradiso: lo stambecco. Una storia che ci riporta al presente, dando voce ai ricercatori, ai guardaparco, alle guide alpine, albergatori, operatori culturali ed economici che costituiscono la vita attuale del territorio alpino. Sempre intrecciata, però, con i personaggi che li hanno preceduti: poeti come Carducci e Giacosa, alpinisti come Chabod e Crétier, scienziati ed ecologisti come Videsott. Lungo il cammino, un universo di vicende diverse, battaglie, scalate, animali mitici, ricette di cucina e persino ballerine del Moulin Rouge.
22,00 20,90

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