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Bononia University Press: Diritto Cultura Società

Tutte le nostre collane

Un imperatore musulmano. Il Liber de sceleribus et infelicitate perfidi turchi ac de spurcitia et feditate gentis et secte sue (1467/1468) di Rodrigo Sánchez de Arévalo

Libro
anno edizione: 2020
pagine: 224
Caduta Costantinopoli, il 29 maggio 1453 Maometto II si sedette sul trono di quella che per un millennio era stata la capitale dell'impero romano. I dotti dell'Oriente e dell'Occidente s'interrogarono sul significato di quegli accadimenti in chiave apocalittico-escatologica, taluni, più interessati alla riflessione giuridico-politica, focalizzarono il dibattito dottrinale sulla possibilità che, in ragione della conquista, il sultano fosse il legittimo imperatore dei Romani. Più volte, nei suoi scritti, sostenne questa linea l'umanista cretese Giorgio da Trebisonda, mentre - sulla base di argomentazioni giuridiche e pre-giuridiche, in riferimento al credo religioso e alla moralità dei turchi - la avversò nel Liber de sceleribus et infelicitate perfidi turchi ac de spurcitia et feditate gentis et secte sue il giurista e teologo spagnolo Rodrigo Sánchez de Arévalo. Dell'opera si presenta qui l'edizione critica, preceduta da una introduzione nella quale si contestualizza la polemica, si illustrano i caratteri peculiari dello scritto e si rende ragione delle scelte filologiche a partire dall'analisi della tradizione manoscritta.
30,00 28,50

Pena negoziata e arbitrium iudicis. Le transazioni criminali nel Regnum Siciliae (secc. XIII-XV)

Libro
anno edizione: 2020
pagine: 184
Contesti politico-istituzionali come il Regnum Siciliae sono tradizionalmente considerati esenti o, quanto meno, poco inclini a cessioni di potere e autonomia in favore dei soggetti privati in materia criminale. Se, però, il potere absolutus non ammette la delega ai privati nella gestione e risoluzione delle controversie, specialmente criminali, che tipo di funzione e natura giuridica hanno le composizioni meridionali? Se la natura dello strumento transattivo non fosse iuris privatorum a quali esigenze e scopi poteva rispondere la pratica compositiva? E ancora, se nel contesto comunale la scientia iuris si concentrò prevalentemente sul pregiudizio che una pace privata poteva avere sull'inquisitio ex officio, che genere di questioni interessarono la dottrina meridionale e la prassi giudiziale?
25,00 23,75

«Turpis quaestus». Profili criminali del meretricio all'alba della modernità (secc. XVI-XVII)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 272
La prostituzione costituisce una costante della storia dell'uomo, che interroga il diritto sotto diversi profili. In determinate epoche, complici le trasformazioni politiche, religiose e culturali, le risposte fornite dall'ordinamento possono conoscere mutamenti significativi. Tra Cinque e Seicento, nel vortice della polemica confessionale, il meretricio finisce al centro di un vivace dibattito intellettuale fra chi auspica la criminalizzazione e chi difende la tradizionale politica della tolleranza e del male minore. In un percorso che si snoda tra le argomentazioni di giuristi, teologi, filosofi e letterati, la presente ricerca mira a ricostruire il fenomeno nell'Europa di ius commune, senza trascurare un focus sulle esperienze delle realtà territoriali più significative. Legislazione, dottrina e prassi che scaturiscono da una società plurale restituiscono un quadro complesso, fortemente segnato dalle inquietudini e dai paradossi del tempo.
30,00 28,50

Vittime colpevoli e colpevoli innocenti. Ricerche sulle responsabilità penali nell'età del diritto comune

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 160
Le elaborazioni teoriche della scientia iuris a partire dal secolo XII hanno contribuito in maniera determinante alla difficile e complessa opera di costruzione di principia che sostengono la lenta emersione del diritto penale sostanziale. In un tempo ancora segnato dalla prospettiva vendicatoria che struttura la sfera della responsabilità sull'accadimento di fatti, che affonda le proprie radici nelle consuetudini alto-medievali di rispondere all'offesa con un'offesa, i giuristi medievali impegnati a costruire regole per il processo e a dare forma alle nuove e mutevoli istanze provenienti da una realtà politica e sociale in continua trasformazione, si interrogano su aspetti sostanziali che investono temi sensibili e complessi della responsabilità penale. I tentativi di dare significato a un omicidio commesso impune porta ben presto i doctores a costruire il profilo sostanziale della sfera opposta alla dimensione volontaria della responsabilità umana, la sfera dell'involontario. A questo sforzo interpretativo è dedicata la presente ricerca, che attraversa i secoli di mezzo, secoli di transizione e passaggio dal mondo feudale al mondo moderno.
25,00 23,75

Dialogando di duello, pace e giustizia al tramonto del Rinascimento. Del Duello (1573) di Giovanni Vendramini

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 144
Il concetto di onore e quello di giustizia endocetuale - di cui sono espressione il duello e la pace d'onore - rappresentano un momento emblematico dell'esperienza giuridica di età moderna. La formazione, lo sviluppo e i contenuti di quella vastissima letteratura, denominata prima "duellistica" e poi "scienza dell'onore", sono stati oggetto di importanti studi in Italia e all'estero negli ultimi trent'anni. Nell'ambito di tale settore di ricerca si inscrive questo volume, incentrato sul dialogo Del Duello del cavaliere veneziano Giovanni Vendramini (1510 ca.-1575 ca.). L'edizione di quest'opera - sinora inedita - è arricchita da una introduzione dell'autrice, in cui vengono analizzati da un lato il contesto socio-culturale in cui matura il dialogo, e dall'altro i profili del testo in cui maggiormente si manifestano spunti giuridici originali intorno alle consuetudini nobiliari del tempo.
20,00 19,00

Il momento della morte come evento giuridico. Definire, tutelare, gestire fra Ottocento e primo Novecento

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2017
pagine: 200
«Essere sepolti vivi è, senza dubbio, il più terribile tra gli orrori estremi che siano mai toccati in sorte ai semplici mortali [...]. I limiti che dividono la vita dalla morte sono, nella migliore delle ipotesi, vaghi e confusi. Chi può dire dove finisca l'una e cominci l'altra?». Così, nel 1844 Edgar Allan Poe introduceva un suo famoso racconto andando al cuore delle sensibilità di un'epoca nella quale i progressi della scienza rinnovavano paure e riti ancestrali facendo toccare incertezze prima sopite che domandavano soluzioni giuridiche, oltreché mediche e sociali.
25,00 23,75

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