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Ultra: Ultra sport

Tutte le nostre collane

Il grande libro di Roger Federer

Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2022
pagine: 544
Ci sono numeri e numeri. Per quanto riguarda Roger Federer, ci sono i numeri magici a cui ci ha abituato sul campo e quelli che ha accumulato nel corso di una carriera straordinariamente longeva e ricca di successi. Senza dubbio, la grandezza assoluta del campione elvetico è tale in quanto composta da diversi fattori: tecnica, stile, classe ed efficacia. Questo volume raccoglie e analizza per la prima volta le cifre fatte registrare da Federer, traendone statistiche – alcune delle quali del tutto inedite – che consentono di completare la visione d’insieme. L’avventura dello svizzero nel tennis dei grandi è iniziata a fine agosto 1996 con la partecipazione al torneo satellite di Noes e si è conclusa il 23 settembre 2022 con la partita di doppio della Laver Cup giocata al fianco del suo grande amico e rivale Rafael Nadal. In mezzo, un palmares di record, titoli e vittorie che lo colloca senza alcun dubbio nella ristretta élite dei migliori tennisti di ogni epoca. Nell’arco dei suoi oltre 1.600 incontri, Federer non si è mai ritirato a match in corso, e tra i suoi tanti primati due rimarranno con ogni probabilità imbattuti ancora per lungo tempo: le 237 settimane consecutive da numero uno del mondo e le 23 semifinali consecutive nei tornei del Grande Slam. Per l’infinità dei suoi tifosi, sparsi in ogni angolo del globo, il ritiro di Roger Federer lascia un vuoto davvero difficile da colmare, ma per celebrare la straordinaria carriera di colui che più di ogni altro si è meritato l’appellativo di dio del tennis non c’è modo migliore che ripercorrere, dall’inizio alla fine, tutti i suoi incredibili risultati.
24,00 22,80

Calcio di Stato. Il Mondiale in Qatar e non solo: come lo sportwashing sta cambiando la geopolitica del pallone

Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2022
pagine: 248
Sportwashing. Dai primi mesi del 2015 questa parola inizia a comparire sui giornali britannici e americani. Viene usata per indicare un fenomeno in espansione: sfruttare lo sport per ripulire l’immagine e la reputazione di un Paese agli occhi del mondo. A coniarla è un gruppo di attivisti per i diritti umani, in occasione degli European Games in Azerbaigian. Già da anni questa tendenza aveva preso piede anche altrove, in particolar modo nel Golfo Persico, come strategico esercizio di soft power. L’esempio più eclatante è rappresentato da Qatar 2022, il primo Mondiale invernale, organizzato dall’emirato nel raggio di settanta chilometri, tra stadi avveniristici e aride dune del deserto. Al termine di un controverso processo di assegnazione e di un decennio caratterizzato dalle migliaia di morti sul lavoro nella costruzione degli impianti, si celebrerà l’evento più atteso da una nazione che nel frattempo, a Parigi, ha dato vita alla squadra dei sogni a suon di acquisti milionari. Il PSG qatariota è la risposta al Manchester City e all’opulenza calcistica degli Emirati Arabi, un testa a testa osservato dall’Arabia Saudita di Mohammed bin Salman con l’ambizione di colmare il divario rispetto ai rivali regionali e seguendo lo stesso spartito: grandi eventi, academy in patria e acquisizioni di società sportive in Europa, come accaduto con il Newcastle. In questo scenario cangiante una cosa è certa: il calcio e tutto il mondo dello sport stanno virando verso un nuovo epicentro, tra sconfinate risorse economiche e delicati equilibri geopolitici.
16,50 15,68

Bisogna saper perdere. Le dieci sconfitte più incredibili, epiche e devastanti della storia dello sport

Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2020
pagine: 160
Perché nessuno si sognerebbe mai di disprezzare il secondo uomo più ricco del mondo e la seconda donna più bella del mondo, mentre è così facile definire beffardamente “il primo degli ultimi” chi arriva secondo in un campionato, una corsa o una qualsiasi sfida sportiva? Nel mondo dello sport perdere è visto troppo spesso come qualcosa di cui vergognarsi, dimenticando che vittoria e sconfitta costituiscono due lati della stessa medaglia. Lo sport va affrontato con l’obiettivo di primeggiare, ma questo non significa che i vinti debbano essere considerati dei perdenti. Anche perché le sconfitte non sono tutte uguali. C’è chi ha vinto quasi tutto ma ha mancato proprio l’appuntamento più importante (l’Italia della pallavolo) e chi invece ha perso praticamente sempre (il ciclista Raymond Poulidor). C’è chi ha collezionato una serie di rovinose cadute ma non ha smesso di rialzarsi (i Buffalo Bills del football americano) e chi dopo quasi quarant’anni ancora non riesce ad accettare il risultato del campo (gli Stati Uniti del basket). C’è chi ha vinto tanto, ma viene comunque ricordata come perdente (la tennista Jana Novotna) e chi ha preferito la sportività alla vittoria (il saltatore Luz Long). C’è chi è stato dominato dalla paura nel momento decisivo (il golfista Jean Van de Velde) e chi ha perso per la propria arroganza (il pugile Mike Tyson). Infine, c’è chi ha dovuto subire il lato malato dello sport (il tifoso di baseball Steve Bartman) e chi invece attraverso una partita ha scoperto un mondo diverso (la Nazionale di calcio del Montserrat). Le sconfitte sul campo rappresentano i fallimenti che incontriamo nella vita di tutti i giorni, ma i risultati negativi non sono lo specchio di ciò che siamo come persone. Piuttosto lo è il modo in cui reagiamo a essi: se arrendendoci alla prima difficoltà oppure rialzandoci e riprovando a vincere con ancor maggiore determinazione. Prefazione di Flavio Tranquillo.
15,50 14,73

Cari saluti dal mondo nel pallone. Cartoline dai campi

Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2025
29,00 27,55

La domenica andavamo all'olimpico. Cronache

Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2025
17,50 16,63

Favolazio. Leali ai nostri sogni

Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2025
15,90 15,11

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