Leonìs Drivas torna nella sua isola natale, Lesbo, da veterano. È sopravvissuto alla rovinosa guerra che la Grecia, imbevuta di ideologia nazionalista, ha intrapreso contro la Turchia per conquistare territori in cui da secoli prosperavano comunità greche. La successiva disfatta greca nel 1922 ha portato allo sradicamento forzato di centinaia di migliaia di persone (la “grande Catastrofe”). Armato di colori e pennelli, Leonìs cerca ora di recuperare una normalità impossibile, immergendosi nella luce dell’Egeo. Ma le terribili esperienze vissute non cessano di angosciarlo: massacri, devastazioni, e poi la lenta agonia in ospedale dell’amico Vranàs, che prima di morire gli ha affidato i suoi oggetti più cari da riportare alla moglie, di nome Saffo. È lei la maestra del titolo, dai magnetici occhi d’oro: una donna bella e fiera su cui si accaniscono i pettegolezzi e le invidie dei paesani. Fra Leonìs e Saffo, che si sentono estranei a quella comunità chiusa e arretrata, sboccia un sentimento pervaso da tormentosi sensi di colpa. Un romanzo contro la guerra, una storia d’amore, e su tutto la natura sfolgorante dell’isola.