È una sera di fine estate. Nella città post-industriale di East Gladness, in Connecticut, il diciannovenne Hai, disilluso e tradito dal sogno americano, ha preso una decisione: sotto la pioggia battente, in piedi sul bordo di un ponte, è pronto a saltare. Improvvisamente, una voce dall'altra parte del fiume lo immobilizza. È Grazina, un'anziana vedova immigrata dalla Lituania, sopravvissuta alla Seconda guerra mondiale, che lo convince a scendere di lì e lo porta a casa con sé. Hai, smarrito e consumato dalle troppe bugie dette a sua madre, non ha un posto dove tornare e accetta di trasferirsi da lei. In pochi mesi, l'improbabile coppia sviluppa un legame che cambia radicalmente la vita di entrambi. Nasce un affetto profondo, fatto di cura, di condivisione del trauma della guerra che ancora abita le notti di Grazina, e del comune destino di stranieri. Hai comincia a costruirsi un futuro, prova a darsi una seconda possibilità che lo porterà a vedere in una luce nuova il rapporto con se stesso e con la sua nuova famiglia, e a “cercare di essere una brava persona, senza pretendere chissà cosa”, perché – come gli insegna Grazina – “questa è la cosa più difficile di tutte”.