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Paradisi perduti. Paesaggi rinascimentali dell'utopia

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Paradisi perduti. Paesaggi rinascimentali dell'utopia
Titolo Paradisi perduti. Paesaggi rinascimentali dell'utopia
Autore
Collana Nuovo Medioevo, 80
Editore Liguori
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 75
Pubblicazione 01/2009
ISBN 9788820744489
 
16,49 15,67
 
Risparmi: €  0,82 (sconto 5%)

 
Dalla Fabula di Poliziano all'Aminta di Tasso il teatro del Rinascimento ha proiettato fuori dalle corti e dalle città l'utopia di una felicità primitiva. Ma il primo scenario pastorale si chiude con la tragedia di Orfeo e Euridice, sempre compianta ma anche censurata. A questo sacrificio Borsellino restituisce il suo significato autentico, 'scandaloso' e perciò rimosso; alla numinosità di Pan restituisce il suo potere vitale, pervasivo e anche inquietante. Da una pulsione panica nasce l'Eden contadino di Ruzzante, ma anche l'erotismo dell'Aminta con la sua legge - S'ei piace, ei lice - prima moralizzata poi adottata da un libertinismo propagandato e praticato. Sono molti i 'paesaggi dell'utopia' pastorale e rurale. Quello evocato da Tasso è audace e malinconico: commemora la fine di un'illusione. Eppure ancora ispira nostalgie di paradisi perduti.
 

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