Bussi mette al servizio dell’indagine storica la sua straordinaria capacità narrativa scavando nella memoria e nelle colpe del coinvolgimento francese nel genocidio del Rwanda. Un affresco storico all’incrocio di tre generazioni sulla trasmissione della memoria, i cui rimbalzi sono potenti rivelatori dell’esperienza della violenza. Natale 2024. Jorik, un ex-militare francese, sua figlia Aline e la nipotina Maé partono per un meraviglioso viaggio alla scoperta dei gorilla nelle montagne del Rwanda. Per Maé è il sogno fin da bambina; per Aline, un ritorno alle origini; per Jorik un tuffo vertiginoso nei meandri di un passato tenebroso. Nel 1990, inviato in Rwanda dallo Stato francese, Jorik aveva conosciuto Esperance, una brillante insegnante. Ma il 6 aprile 1994, un aereo che trasportava il presidente rwandese si era schiantato al suolo, dando il via al caos e al genocidio dei Tutsi. Esperance, costretta a fuggire assieme alla piccola figlia Aline, riporta tutto, la fuga, i massacri, le responsabilità, in un diario dove raccoglie denunce precise contro le autorità di Francia e Rwanda. Molti degli accusati sono pronti a tutto per far sparire quella testimonianza. Anni dopo, il viaggio di Jorik, Aline e Maé, fa rivivere un passato tenebroso, risvegliando i fantasmi di un genocidio che la Francia, ma anche il resto del mondo, fatica a riconoscere.