Questo lavoro tratta, lungo un arco di tempo che va dalla la pace di Basilea (1795) al congresso di Vienna (1815), di due "ismi" costitutivi del percorso politico della modernità: cosmopolitismo e nazionalismo. Entrambi figli del Secolo dei lumi e della Rivoluzione francese, crescono rapidamente come fratelli nemici in quelle parti d'Europa colpite dall'onda, materiale e ideale, della rivoluzione; ma è in Germania che essi conoscono un'elaborazione teorica peculiare. Il 1795 è anche l'anno di pubblicazione del più fortunato scritto politico kantiano, Per la pace perpetua. I dibattiti su questo testo coinvolgeranno autori come Fichte, Schlegel, Gentz, Görres e nella critica di Hegel al progetto kantiano trovano il proprio compimento.