Svezia, 1852. Algot Olsson eredita dal padre un campo di patate e un alambicco traballante. Niente di eccezionale, se non fosse che Algot ha un talento inaspettato: trasforma l’umile tubero in un liquore così buono da far dimenticare ai lavoratori ogni fatica. Ma in un’epoca in cui il commercio di alcol è monopolio della nobiltà, la sua ascesa diventa presto una minaccia. Il conte Bielkegren, arrogante e vendicativo, farà di tutto per rimetterlo al suo posto. Per fortuna, Algot non è solo. Al suo fianco ci sono Helmut, tipografo bavarese con la testa piena di rivoluzioni, e sua figlia Anna Stina, determinata e acuta, che infiammerà Algot più del suo stesso distillato. I tre affronteranno con audacia le disuguaglianze a cui sembrano condannati, scoprendo nella fermentazione clandestina una ricetta tutta personale per ritrovare la felicità. Jonas Jonasson torna a raccontarci una favola moderna travestita da divertente romanzo storico. Una storia d’amore, ingegno e ribellione, in cui una semplice intuizione può cambiare il destino di un uomo – e forse anche quello di un intero Paese.