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L'uomo che gridò io sono

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L'uomo che gridò io sono
Titolo L'uomo che gridò io sono
Autore
Introduzione
Prefazione
Traduttore
Collana Scatti
Editore Elliot
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 516
Pubblicazione 03/2025
ISBN 9788892763425
 
22,00 20,90
 
Risparmi: €  1,10 (sconto 5%)

 
Max ha vissuto da sempre nella paranoia che tutti fossero razzisti. Ma cosa accade nella vita di un uomo quando scopre che la sua paranoia è fondata? Nato a Harlem, Max Reddick è un romanziere, giornalista e scrittore di discorsi presidenziali. Malato terminale, torna in Europa per l’ultima volta per saldare un vecchio debito con la ex moglie olandese, Margrit, e per partecipare al funerale del suo amico Harry Ames (personaggio ispirato al celebre scrittore afroamericano Richard Wright). Ad Amsterdam, tra le carte di Harry scopre dei documenti segreti governativi dal contenuto esplosivo: si tratta del piano denominato “King Alfred”, un progetto per eliminare la minoranza nera, da attuare in caso di disordini razziali. Con questa bomba a orologeria tra le mani, Max dovrà rischiare ogni cosa per consegnare i documenti nelle mani dell’unico uomo che potrebbe aiutarlo. Pubblicato nel 1967, “L’uomo che gridò io sono” venne accolto come un capolavoro, in cui trovano spazio la guerra, il mondo dell’editoria e dei giornali, lo scandalo del Prix de Rome, la vita a New York, la parentesi artistica a Parigi, i viaggi in Africa e gli omicidi dei leader neri di cui Williams si era occupato come giornalista. Pochi romanzi hanno saputo offuscare in modo così audace i confini tra realtà e finzione – molti lettori credettero che il piano King Alfred fosse vero, anche a causa di un’audace strategia di marketing, attualissima oggi al tempo delle fake news. In parte “romanzo a chiave” ma anche diario di viaggio, è un’opera che ha il ritmo di un thriller internazionale e il tono di un caustico romanzo distopico, tra le cui pagine si possono incontrare i ritratti al vetriolo di Martin Luther King e Malcolm X, e impietose analisi dell’intellighenzia bianca e nera del dopoguerra. Prefazione di Ishmael Reed; Introduzione di Merve Emre.
 

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