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Canzoni d'amore e di taverna. Nel Trecento alla corte di Shiraz. Testo persiano a fronte

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Canzoni d'amore e di taverna. Nel Trecento alla corte di Shiraz. Testo persiano a fronte
Titolo Canzoni d'amore e di taverna. Nel Trecento alla corte di Shiraz. Testo persiano a fronte
Autore
Curatore
Collana Biblioteca medievale, 132
Editore Carocci
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 343
Pubblicazione 07/2011
ISBN 9788843060627
 
33,00 31,35
 
Risparmi: €  1,65 (sconto 5%)

 
Nella Shiraz del Trecento, in una corte dove si alternano principi gaudenti e principi bacchettoni, emerge il genio di Hàfez (1319-1390), il più grande lirico persiano da qualcuno paragonato a Petrarca, ammirato da Goethe e da Emerson che lo conobbero in traduzione. Lo "stilnovo" hafeziano canta le grazie di un bellissimo e innominato amico, in cui, a seconda delle prospettive ermeneutiche adottate, è dato vedere vuoi un amore proibito, vuoi un simbolo dell'Amico divino, vuoi una controfigura del principe lodato. Poeta mistico o poeta epicureo? Le sue immagini ci appaiono comunque traslucide di realtà soprannaturali: il vino può rimandare a mistiche ebbrezze, il bel coppiere può ricordare il Dio del Corano (LXXVI, 21) che versa il vino ai beati; e la condotta trasgressiva, il peccato ostentato in barba alla legge e ai dottori, può magari sottilmente rinviare a una ricerca di santità. Ma sopra ogni cosa colpisce il frammentarismo strutturale e irriducibile di questa poesia, densa e tersissima, soffusa di quella grazia squisita e ineffabile che è nelle tante miracolose "sospensioni nel vuoto" che si producono nel passaggio da un verso all'altro, là dove l'autore sa spesso introdurre novità repentine di tono, cambi imprevisti di giro d'immagini, alternanze inattese di pensieri, arguzie, argomenti, ironie.
 

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