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Codici neri. La legislazione schiavista nelle colonie d’oltremare (secoli XVI-XVIII)

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Codici neri. La legislazione schiavista nelle colonie d’oltremare (secoli XVI-XVIII)
Titolo Codici neri. La legislazione schiavista nelle colonie d’oltremare (secoli XVI-XVIII)
Autore
Collana Studi storici Carocci, 311
Editore Carocci
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 206
Pubblicazione 06/2019
ISBN 9788843094578
 
22,50 21,38
 
Risparmi: €  1,12 (sconto 5%)

 
Lo sfruttamento delle immense risorse degli sconfinati territori nel Nuovo Mondo abbisognava di forza-lavoro robusta e a buon mercato. Per questo motivo tra il XVI e il XVIII secolo milioni di persone furono deportate dall’Africa verso le coste americane per essere impiegate come schiavi nei lavori più duri e usuranti. La presenza di un numero di africani di gran lunga superiore alla ancora sparuta comunità dei coloni europei – e il conseguente timore delle rivolte che periodicamente esplodevano – convinse questi ultimi della necessità di promulgare una serie di norme speciali tendenti a regolamentare la nascita, la vita e la stessa morte degli schiavi. Stiamo parlando dei cosiddetti codici neri nei quali confluiranno, nel corso dei decenni, tanto articoli di orientamento paternalistico quanto direttive che contemplavano punizioni inumane e crudeli. Il libro illustra i punti salienti dell’evoluzione storica di questa codificazione nei possedimenti spagnoli, francesi e portoghesi del Nuovo Mondo, tra i primissimi anni del Cinquecento e la fine del Settecento, non prima di aver ripercorso le origini tardo medievali di tale legislazione, del commercio triangolare, della tratta e della schiavitù in età moderna, le cui tracce sono ancora vive e operanti nella nostra epoca.
 

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