Graffiante espressione di anticonformismo e, al contempo, indice del disagio pisano, acuito dall'obbligo granducale per i docenti dell'Ateneo di indossare l'ingombrante palandrana anche al di fuori delle occupazioni propriamente accademiche, l'agile poema di Galileo Galilei si configura soprattutto come un gradevole divertissement letterario-goliardico nel quale la tradizione bernesca si innesta su topoi consueti, che vanno dal vagheggiamento di una ingenua e ormai perduta età dell'oro alle frecciate anticlericali, dal paradosso sull'opportunità paritaria del nudismo fino a doppi sensi e lazzi pesanti.