Irène Némirovsky (Kiev, 1903 - Auschwitz, 1942) è senza dubbio una tra le più grandi scrittrici del Novecento. Apprezzata o fortemente criticata per la sua biografia, il suo stile narrativo, i soggetti e gli ambienti descritti, toccati a volte come nervi scoperti, ha scritto storie in cui la violenza, il tradimento, il sospetto, il disincanto, o anche la dolcezza, gli aspetti miti del vivere, l'ironia che interviene a guizzi costituiscono l'ossatura delle trame e marcano lo stile di molti suoi romanzi e racconti. Nel libro, Fiorella Soldà ripercorre la produzione narrativa della scrittrice e fornisce un'attenta e appassionata analisi dei testi in cui, all'interpretazione critica, si unisce la ricostruzione delle vicende biografiche della Némirovsky: dalla nascita in Ucraina alla tragedia di Auschwitz.