C’è una domanda che, prima o poi, bussa silenziosa al cuore di ogni essere umano: chi sono davvero quando non recito un ruolo? Quando non inseguo ciò che gli altri si aspettano? Abbiamo imparato a vendere il nostro tempo, a sacrificare sogni, passioni, intuizioni, per avere in cambio l’impressione di sicurezza, approvazione, stabilità, successo e riconoscimento. Ma qual è il prezzo che stiamo inconsapevolmente pagando? Nella millenaria tradizione indovedica lo svadharma rappresenta la vera natura di sé, la propria legge naturale. Corrisponde all’unicità che ci contraddistingue, all’eresia di ciascuno, alla natura essenziale che la vita manifesta attraverso ognuno di noi. Quando non viene soffocata, può dirigere le proprie attitudini sociali, professionali, artistiche, tecniche, spirituali. E da essa dipendono la nostra felicità e il nostro benessere. Daniel Lumera affronta nel suo nuovo libro il tema profondo della vocazione, del proposito e del significato della propria vita facendo incontrare e interagire l’intuizione, l’ispirazione e la prospettiva spirituale, la spiegazione razionale e quella scientifica, il racconto di storie esemplari e l’esercizio pratico. Il suo è un invito a riconoscere e scegliere la vita che ci appartiene realmente. Un viaggio che intreccia scienza, psicologia e antica saggezza, parola scritta e silenzio interiore. Con l’intento di dare spazio alla nostra voce più autentica. Quella voce che, se ascoltata, ci ricorda che siamo nati per fiorire.