In paesi come l´Italia - caratterizzati da una larga diffusione delle piccole e medie imprese - i distretti industriali rappresentano uno dei temi più dibattuti negli studi economici dagli anni Settanta a oggi. Alla luce di alcune proposte di classificazione recentemente avanzate, in questo volume vengono analizzati significative differenze tra forme distrettuali presenti sul nostro paese e possibili percorsi di sviluppo. Un interrogativo teorico importante concerne le conseguenze che l´entrata di imprese internazionalizzate esterne può determinare sul futuro dei distretti italiani. Da un lato, le multinazionali portano nuova conoscenza, danno accesso a reti globali di scambio e spingono altre aziende ad investire nel distretto rafforzandone la visibilità esterna. Dall´altro lato, questo stesso effetto di propulsione al cambiamento, se non opportunamente gestito, rischia di condurre a un´eccessiva polarizzazione fra le imprese distrettuali agganciate ai circuiti di sviluppo transnazionali e la restante compagine produttiva locale, minando l´identità e la natura sistemica del distretto. Il volume si conclude con un caso esemplare di studio: il distretto biomedicale di Mirandola (Modena), che rappresenta una riuscita integrazione fra contesto globale e locale.