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Pontificia Univ. Gregoriana: Tesi Gregoriana. Serie teologia

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La lotta interiore dell'uomo. Uno studio esegetico-teologico di Gal 5,16-26 e Rm 7,14-25

La lotta interiore dell'uomo. Uno studio esegetico-teologico di Gal 5,16-26 e Rm 7,14-25

Libro
anno edizione: 2017
pagine: 352
La dissertazione si concentra su due brani antropologici di Paolo, quelli in cui egli tratta della lotta interiore dell'uomo, cioè Gal 5,16 e Rm 7,14-25. Particolare interesse è dedicato ai due versetti che contengono la sequenza " non volere .... fare" (Gal 5,17b e Rm 7,16), dove si trova il collegamento tematico della tesi. Tra le due pericopi c'è una certa somiglianza, anzitutto lessicale, che poi culmina nella sequenza menzionata. Ma, nonostante queste somiglianze, i due brani si differenziano per il diverso contesto e per le antitesi inserite retoricamente nei testi. Il brano di Rm 7,14-25 non è una riflessione autobiografica, ma descrive la situazione di ogni uomo in generale, dell'uomo pre-cristiano, mentre il brano di Gal 5,16-26 espone la situazione dell'uomo che ha già ricevuto il messaggio cristiano, perché si trova in cammino secondo lo Spirito ed è guidato da esso. Il tema della dissertazione, la lotta interiore dell'uomo espressa attraverso la sequenza "non volere.. fare" presente in entrambi brani, è descritto soprattutto nel brano di Romani, dove l’Apostolo dedica al tema l'intera pericope. I brani si completano antropologicamente e insieme presentano una visione abbastanza complessa.
22,00

Structure le theologie dans le Trito-Isaie
27,00

«Figli della luce e figli del giorno» (1Ts 5,5). Indagine biblico-teologica del «giorno» in Paolo

«Figli della luce e figli del giorno» (1Ts 5,5). Indagine biblico-teologica del «giorno» in Paolo

Libro
anno edizione: 2014
pagine: 624
L'Antico Testamento utilizza, a partire dal libro di Amos, l'espressione "giorno di Jhwh" per esprimere il profondo coinvolgimento divino nella storia d'Israele. Nel Nuovo Testamento, soltanto Paolo parla del "giorno del Signore", per indicare il "giorno del Signore risorto". Attraverso un'originale e personale interpretazione teologica, questo lemma, il "giorno" che ricorre 50 volte nelle Lettere paoline, viene a identificarsi, nella predicazione dell'Apostolo, con il "terzo giorno" della resurrezione del Figlio di Dio che ha reso ogni giorno, anche quello più anonimo del lavoro manuale, lavato dal sangue della croce e illuminato dal "giorno ultimo", "quel giorno", che è il "giorno del Signore", in cui il battezzato è costituito " figlio della luce e figlio del giorno". La presente ricerca, attraverso una puntuale analisi esegetica delle 50 ricorrenze paoline, offre al lettore una chiave interpretativa di un elemento originale e fondamentale della Cristologia dell'Apostolo, delle genti ed evidenzia l'enorme portata dell'escatologia verticale realizzata. Ad una spiritualità antropocentrica, costruita sulla legge, Paolo sostituisce, dopo il "giorno" di Damasco, una spiritualità cristocentrica, radicata esclusivamente nella grazia salvifica, che ha reso il "giorno" qualitativamente divino e redento...
37,00

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