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Pisa University Press: Scienze per la Pace

Tutte le nostre collane

Conflitti, mediazione e diritto interculturale

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2014
pagine: 247
La dimensione conflittuale contrassegna sempre più le odierne società multiculturali. I tradizionali strumenti teorici e applicativi con cui vengono affrontati questi conflitti - spesso caratterizzati dall'elemento della violenza - si dimostrano largamente inefficaci. In particolare, il fallimento delle cornici multiculturaliste chiede di sviluppare nuovi approcci in grado di prevenire l'uso della violenza e la sua escalazione. Per far questo l'attenzione non va rivolta soltanto alle ragioni di tali conflitti, ma anche alle prassi in grado di trasformarli, possibilmente mettendo in campo la forza della nonviolenza. Questo libro, che si muove lungo tale direzione applicativa, estende all'ambito giuridico le potenzialità delle dinamiche interculturali che le scienze sociali hanno già approfondito in molti settori della vita comune, mettendo in luce l'utilità del diritto interculturale.
15,00 14,25

14,00 13,30

Difendersi senza aggredire. La potenza della nonviolenza

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2013
pagine: 354
È possibile individuare un diverso modo di relazionarsi con gli altri? È possibile creare una cultura per la gestione costruttiva dei conflitti? Pat Patfoort, una delle più importanti teoriche della nonviolenza, è convinta che la violenza sussiste, cresce e si sviluppa perché ciascuno di noi la alimenta senza sosta, spesso nemmeno accorgendosene. Per poter cambiare è allora importante che ciascuno prenda coscienza del contributo personale che può dare quando emergono comportamenti violenti e aggressivi. In questo libro aggiornato ed interamente rivisto rispetto all'edizione del 2006 - la studiosa belga presenta il quadro teorico che ha sviluppato a partire dal suo metodo originale di gestione dei conflitti, costruito sulla forza di un'esperienza trentennale sia teorica sia pratica. Per questo il suo modello può essere utilizzato con successo in diverse "aree conflittuali": dalla sfera educativa alle relazioni interpersonali, dalle tensioni ambientali all'ambito della politica internazionale.
20,00 19,00

Ma il nostro è un paese per mediatori? Breve storia dei tentativi di diffondere la mediazione in Italia

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2013
pagine: 56
Duccio Scatolero ricostruisce, partendo dalla propria esperienza professionale, la storia dei primi vent'anni di mediazione in Italia. Scatolero ha dedicato sforzi e fatiche per diffondere una "mediazione applicata". Cioè fatta, e non solo detta. O, perlomeno, una mediazione che prova a farsi e a diventare realtà praticata e socialmente accettata. La storia della mediazione si svolge nei suoi vari contesti applicativi (familiare, sociale, penale, civile e commerciale...) e propone riflessioni di più ampio respiro: come la sicurezza sociale, la giustizia riparativa, la cultura della gestione dei conflitti. Una storia raccontata con disincanto e passione, che lascia un po' d'amaro in bocca: perché sembra che l'Italia non sia un Paese per mediatori.
8,00 7,60

Attrarre e respingere. Il dispositivo di immigrazione in Europa

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2013
pagine: 136
Con il recente Trattato di Lisbona l'Unione europea ha acquisito ampi poteri in materia di immigrazione. Ma in quale direzione si sta muovendo? L'Europa degli "accordi di Schengen". che rafforza le frontiere esteme, appare sempre più legata all'Europa delle "si rategie per la crescita", che incentiva la flessibilità e la mobilità del lavoro. Le politiche migratorie comunitarie, "selettive" e "flessibili", si impegnano ad attrarre e respingere i migranti in base alle esigenze variabili dei mercati. L'Unione dimentica il "diritto di migrare", la complessità dei percorsi migratori, il loro rapporto col mondo postcoloniale e neoliberista; mentre si appella al "bisogno di manodopera straniera" e alla "lotta contro l'immigrazione irregolare". Ma il dispositivo di immigrazione comunitario non produce l'effetto biopolitico di creare nuove tipologie di soggetti: i "regolari" e gli "irregolari". Piuttosto, destabilizza lo status soggettivo dei nuovi arrivati: trasforma molti in "precari (ir)regolari" e li indebolisce come attori sociali. Si profila così, nella costruzione europea, una crisi profonda non solo dei diritti, ma anche delle pratiche di cittadinanza, già ampiamente messe in discussione dal dispositivo di flessibilità.
14,00 13,30

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