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Pisa University Press: I libri di archivio penale. Nuova serie

Tutte le nostre collane

Il principio di proporzionalità sanzionatoria in materia penale

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 200
Il principio di proporzionalità rappresenta un limite al potere della sovranità statale, oltre che un canone di controllo sulle pressioni esercitate sui diritti fondamentali. In materia penale esso ha coinvolto il sindacato sull’equilibrio sanzionatorio della fattispecie, trovando conferma in un consolidato orientamento che riteneva censurabili asimmetrie punitive irragionevoli solo in presenza di un adeguato tertium comparationis, in grado di evidenziare la sperequazione punitiva. Negli ultimi anni qualcosa è cambiato: la Corte costituzionale, spinta dal “vento europeo” e dalla “immobilità” del legislatore, ha inaugurato una nuova stagione che, usando il paradigma della ragionevolezza-eguaglianza in combinato disposto con quello della finalità rieducativa della pena, procede a valutazioni di sproporzionalità intrinseca della pena rispetto al disvalore del fatto. Il volume, partendo da un excursus storico, di carattere comparatistico ed europeo, si pone l’obiettivo di analizzare il ruolo sempre più da protagonista della proporzionalità nello scenario passato, presente e futuro.
16,00 15,20

Indagini preliminari e dibattimento nel rito penale. Principi e deroghe

Libro
anno edizione: 2021
pagine: 240
Lo studio analizza la “grande questione” dei rapporti tra indagini preliminari e dibattimento, in chiave assai critica, affronta il trattamento degli atti non garantiti, principalmente, dal contraddittorio, dall’oralità e dall’immediatezza. Sul filo del principio di pubblicità, ricava la bipartizione: sapere privato appreso nella fase preliminare (seguendo la fonte, quello monologante proveniente dal querelante) e sapere pubblico (quello formato nel pubblico giudizio avanti il giudice e sottoposto all’opera di falsificazione in sede di controesame). Gli atti irripetibili e le letture si svincolano dal rigore di tale differenziazione e così saremmo al cospetto di una “scienza” libera da presupposti ed assiomi, priva di oggettività, antidialogica, senza basi scientifiche ed epistemologiche. In tal caso, non interviene quel ferreo scrutinio che mira a sperimentare la prova maieutica e a scovare, utilmente, l’aposiopesi. Un dibattimento (senza dibattito) spoglio, affossato dalla scrittura dei verbali pregressi non dovrebbe essere accreditato dalla comunità scientifica ed ha carattere evocativo: dell’istruttoria sommaria, quando il giudizio diventa una colonia del P.M. La disamina, che esalta il valore dell’antisapere investigativo, si chiude con una prospettiva nuova, sul modello del processo ateniese dell’agon timetos, che traccia uno schema bifasico: giudizio sulla responsabilità dell’imputato e pena.
23,00 21,85

Il disegno penale della colpa umana

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 296
La dinamicità delle relazioni sociali nello scorrere inarrestabile dell’innovazione tecnologica e scientifica, e la complessità del reale che ne discende, impongono al diritto penale di affrontare le proprie criticità attraverso un’analisi giuridico-multidisciplinare, che l’istituto della colpa mette in risalto costruendosi attorno all’errore dell’uomo, fattore vitale della società e del suo progresso. La presa d’atto della sua “presenza” come costante degli scenari umani diventa la direttrice lungo la quale costruire il progetto di una nuova cultura penale della colpa umana, come colpa per errore dell’uomo, in cui avvalersi degli apporti delle scienze psicologiche cognitiviste già ampiamente penetrati negli approfondimenti dei sistemi sociologici. Lo studio della colpa mostra così i suoi profili di coordinamento con le direttrici valoriali costituzionali, con i principi strutturali del diritto penale sostanziale, con le esigenze di certezza dell’impianto processuale, con le comuni e generali regole dell’esperienza fatte proprie dalla cultura sociale, andando incontro al bisogno di dare anche alla colpa penale – come è stato per il dolo – un senso comune, che è il senso normale di “colpa punibile”, in cui l’offesa contro l’intenzione si mostra umanamente apprezzabile come decisione sbagliata nell’affrontare un pericolo, per questo decisione rischiosa.
24,00 22,80

Colpevolezza, conseguenze sanzionatorie e neuroscienze in rapporto al diritto penale

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 308
La categoria della colpevolezza comprensiva dell’imputabilità e dell’elemento soggettivo, nonché le conseguenze sanzionatorie, con particolare riguardo alle misure di sicurezza, costituiscono un esempio paradigmatico dell’interazione tra le neuroscienze cognitive ed il diritto penale. È in quest’ambito, infatti, che è possibile apprezzare, rispetto alla neuropsicologia scientifica, le criticità della psicologia del senso comune (c.d. Folk Psychology) che “ispira”, ad esempio, i concetti penalistici della capacità di intendere e di volere su cui si fonda l’imputabilità, della coscienza e volontà alla base delle “forme” del dolo, dell’accezione “normativa” della colpa, oppure della pericolosità sociale, presupposto delle misure di sicurezza. La prospettiva di indagine è di far emergere questa “contraddizione” del diritto penale rispetto alle neuroscienze, anche alla luce del più recente programma ripensativo, al fine di contribuire a fornire ulteriori spunti di riflessione dottrinale.
24,00 22,80

Il rapporto di tensione tra intervento penale e medicina

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 464
La monografia affronta il tema dei rapporti tra diritto penale ed attività medica, anche nella prospettiva dell’emergenza pandemica determinata dalla diffusione del nuovo Coronavirus. Il volume mette a fuoco temi centrali quali: i criteri di ricostruzione del nesso eziologico, con particolare riferimento alle fattispecie omissive improprie, ed il correlato problema della fruibilità delle leggi scientifiche a medio-basso valore frequentista; il concorso di cause, anche nella prospettiva dell’infezione iatrogena da SARS-CoV-2 e del delitto di epidemia colposa; la c.d. “colpa medica”, e le proposte di riforma volte alla limitazione della responsabilità del personale sanitario all’ipotesi della “colpa grave”; la responsabilità dell’équipe, e quella derivante da deficit organizzativi; i riflessi penalistici del trattamento sanitario “arbitrario”. Viene inoltre sviluppata un’analisi approfondita delle problematiche penalistiche correlate alla c.d. “medicina difensiva”. L’opera è costantemente orientata alla ricostruzione della responsabilità nel settore sanitario nell’ottica dei principi generali dell’ordinamento, e sviluppa riferimenti di diritto comparato, ed in particolare al sistema giuridico inglese, francese, spagnolo e statunitense.
32,00 30,40

Domicilio e diritto penale nella società post-industriale

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2017
pagine: 272
Il volume affronta il rapporto tra domicilio e diritto penale, nella società post-industriale: qualificata, sin dalla modernità, dall'affermarsi degli opifici e dalla destinazione delle case a scopi esclusivamente abitativi, e quindi, più di recente, da uno straordinario sviluppo tecnologico che, da un lato, consente nuove modalità di intrusione nel domicilio "tradizionale", e, dall'altro, vede la crescente rilevanza del domicilio informatico. La nozione di domicilio, del resto, non rileva solo ai fini dell'art. 614 c.p., ma, partendo dalla base costituzionale di cui all'art. 14 Cost., assume una rilevanza trasversale nel diritto penale sostanziale e processuale. Il riferimento è, sempre da un punto di vista sostanziale, alla successiva ipotesi di cui all'art. 615 c.p., al delitto di interferenze illecite nella vita privata previsto dall'art. 615-bis c.p., al domicilio informatico di cui all'art. 615-ter c.p., al delitto di furto in abitazione (o con strappo) previsto all'art. 624-bis c.p., all'aggravante di cui all'art. 628, co. 3, n. 3-bis, c.p., al novellato (nel 2006) art. 52 c.p., in relazione alla cd. legittima difesa domiciliare, da ultimo tornata di grande attualità, dato l'iter di ulteriore riforma in corso; nonché, da quello processuale, alle videoriprese investigative domiciliari, alle intercettazioni ambientali domiciliari, sia "classiche" che mediante captatori informatici, e infine, con valenza più specifica, alla necessità – prevista dall'art. 68, co. 2, Cost. – di richiedere l'autorizzazione della Camera alla quale appartiene, per sottoporre un membro del Parlamento a perquisizione domiciliare. L'analisi del dato costituzionale – anche in chiave storica, comparata e sovranazionale, specie con riferimento all'art. 8 CEDU –, di quello penalistico, sia sostanziale (pure in questo caso procedendo al confronto storico e comparato) che processuale, nonché la costante coniugazione di "normatività" e "empiria", consentono all'autore, in sede di conclusioni, di formulare specifiche proposte di riforma caratterizzate da una visione organica e trasversale della tematica.
18,00 17,10

La esiguità da criterio di selezione della «tipicità bagatellare» ad indice di esclusione della punibilità

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2017
pagine: 244
L'introduzione della clausola di speciale tenuità del fatto prevista dall'art. 131 te c.p. porta alla ribalta il tema dell'esiguità dell'illecito, trasformandone le funzioni nella teoria generale del reato. L'esiguità, infatti, da mero indice quantitativo del reato e criterio di confine della tipicità, viene a mostrarsi non più solo come indice di selezione di un modello di reato tenue, ma anche come criterio rivolto sia al legislatore sia all'interprete, diretto alla selezione della punibilità. Al centro della riflessione si pone l'offesa, quale nucleo essenziale del reato, che affronta le tematiche principali relative ai criteri di esiguità ed alle clausole di irrilevanza, al fine di tracciare, se possibile, i confini tra la particolare tenuità del fatto e la irrilevanza sostanziale. Ripercorse le principali questioni inerenti al principio di offensività ed alla teorica del bene giuridico, l'attenzione si rivolge dunque alla dimensione minima dell'offesa. Difatti la graduazione dell'offesa e degli ulteriori elementi del reato, ma anche il principio di meritevolezza della pena e di proporzione, l'ipertrofia del diritto penale, la deflazione nel sistema penale, l'esperienza maturata nel processo minorile ed avanti al giudice di pace penale, nonché la introduzione dell'art. 131 bis c.p. sono gli ulteriori temi affrontati nel presente lavoro, finalizzato ad evidenziare i tratti qualificativi dell'esiguità e le sue manifestazioni, sia in senso qualitativo che quantitativo, nella struttura del reato.
18,00 17,10

Segreto della camera di consiglio ed opinione dissenziente. Un rapporto da (ri)meditare per le decisioni delle corti superiori

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2016
pagine: 79
Il segreto della camera di consiglio richiama la situazione dell'opinione dissenziente, che in termini semantici attiene al divieto di divulgazione della presa di posizione minoritaria assunta da un componente dell'organo giurisdizionale collegiale; non anche al dissenso. Quel segreto è categoria dogmatica che, se da un lato, è situazione del processo, essendo sottesa alla decisione, che, a sua volta, rinvia ai rapporti tra legge e fatto, tra questioni e procedimento probatorio, tra casi e giudizio; dall'altro, rimanda alle relazioni tra decisione ed interpretazione. Il giudice domina entrambe, nonostante la prima (decisione-fatto-procedimento probatorio) sia destinata al giudizio inteso come accertamento, mentre la seconda (decisione-interpretazione) rinvii alla ricerca ermeneutica, alla comprensione argomentata del diritto da applicare al giudizio. A questi nessi, poi, sono affidati, rispettivamente, il merito e la legittimità; rispetto a cui gli effetti della dissenting opinion si esprimono in maniera differente. Ancora. Lo speculare sulla combinazione tra opinione dissenziente-decisione-motivazione ed interpretazione appare operazione necessaria nel momento storico-giuridico attuale, in cui i confini del diritto si dissolvono e le forme con cui eravamo abituati a considerarlo si rivelano inadeguate rispetto alle nuove spinte giurisprudenziali che promanano dagli ordinamenti, dalle organizzazioni e dai sistemi sovranazionali. Infine. Quando è oggetto di (rare) riflessioni da parte della dottrina del processo penale, l'opinione dissenziente è situazione spesso incompresa dall'interprete. In questi indirizzi di metodo si svela il nostro impegno ad individuare ed a rappresentare i motivi della opportunità di rivisitare - sia pure limitatamente alle giurisdizioni superiori - la preclusione della pubblicizzazione dell'opinione dissenziente che i fondano la propria ratio nel contesto multilivello del rafforzamento della tutela delle posizioni giuridiche coinvolte nella e dalla fase deliberativa del processo. Perciò si abbandona l'anacronistico retaggio del pensiero giuspositivista che ancorava la difesa della certezza del diritto all'apparente unanimismo della sentenza tutelato dalla segretezza della camera di consiglio e che riteneva che quella certezza non ammettesse la divulgazione dei contrasti interni, pena la messa in discussione dell'autorità della sentenza, dunque, della legge, per preferirvi un approccio innovativo che tiene conto, quando si ragiona sulle categorie dogmatiche, in generale, e sull'opinione dissenziente, in particolare, del processo di positivizzazione dei diritti fondamentali oltre i confini nazionali e del passaggio dal principio della certezza del diritto - inteso in senso procedurale - a quella della certezza dei diritti. In più, un approccio consapevole che la giurisdizione, nel sistema multilivello, si espande quanto più si estende l'area delle possibili violazioni del diritto protetto, proponendo dialettiche più complesse e meno condivisibili sintesi.
10,00 9,50

L'omicidio preterintenzionale. Pure come species del genus «omicidio improvviso»

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2016
pagine: 288
Il volume affronta una delle tematiche più dibattute della parte generale del diritto penale, trattando il tema classico dell'omicidio preterintenzionale, ma dalla particolare prospettiva della categoria, più generale, dell'omicidio improvviso. Con tale espressione, ci si riferisce all'omicidio anche doloso, ma comunque non premeditato, e sorto a seguito di un litigio o di una provocazione improvvisa. Questo tipo di omicidio preterintenzionale, infatti, risulta di particolare interesse, perché si presta ad una qualificazione giuridica multipla, per cui non è raro che, a fronte di una iniziale contestazione come omicidio doloso, magari con dolo eventuale, possano avvicendarsene altre, che si riferiscono a categorie diverse: appunto la preterintenzione; la colpa cosciente; la legittima difesa, putativa, eccessiva o tout court. Partendo da una base lato sensu criminologica, quindi - e dai dati statistici di riferimento -, l'omicidio preterintenzionale in generale e, in particolare, quello improvviso, è analizzato da un punto di vista storico, normativo (pure con riferimento alle figure affini), dogmatico, giurisprudenziale - anche con l'approfondimento di quattro sentenze inedite, relative ad altrettanti omicidi improvvisi noti alle cronache -, e comparato. Ciò consente all'autore, in sede di conclusioni, di formulare - coniugando "normatività" ed "empiria" - specifiche proposte di riforma, relative principalmente all'art. 584 c.p., ma anche all'omicidio doloso improvviso.
20,00 19,00

Il problema dell'interpretazione nella giustizia penale. Atti del Convegno (Foggia, 15-16 maggio 2015)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2016
pagine: 304
Il volume contiene gli Atti del Convegno sulla "Legalità penale" che si è tenuto presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Foggia a metà maggio del 2015. Il convegno è stato idealmente diviso in tre parti, nella prima si sono affrontati problemi più spinosi in tema di interpretazione nel diritto penale, nel rapporto di tensione che ormai da tempo si è sviluppato tra il diritto scritto e il diritto vivente. Quest'ultimo infatti, già a partire dall'epoca dei cd. "pretori d'assalto", si è caratterizzato sempre più per un'interpretazione giudiziale di carattere giuscreativo, ove già la tradizionale distinzione tra interpretazione estensiva ed analogia è stata messa in discussione dalle più recenti correnti del diritto penale post-moderno, ma molto spesso la giurisprudenza ha svolto un'opera di sostanziale supplenza, rispetto ad un legislatore talvolta non chiaro oppure non soddisfacente rischiando però, così, di entrare in tensione col principio di stretta legalità, figlio della cd. divisione dei poteri. Queste problematiche, in un'ideale seconda parte del volume, sono poi state affrontate nell'angolo visuale del rapporto tra giurisprudenze superiori nazionali e giurisprudenze comunitarie, ove si sono evidenziate le differenze funzionali tra Corte di Cassazione da un lato, Corte costituzionale dall'altro e, sull'altro versante, tra Corte Europea dei diritti dell'uomo e Corte di Giustizia delle Comunità Europee.
22,00 20,90

Reato d'autore e tecniche di frammentazione penale

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2015
pagine: 156
Le ragioni ed i riflessi della compenetrazione tra Soggetto e Fatto di reato sono questioni che l'attualità conosce e di cui discute, sia sul piano del diritto che sul piano della politica criminale. Lo dimostra l'osservazione "empirica", dove si tocca la progressiva estensione del perimetro del reato proprio, quale tipologia di fattispecie criminose che secondo l'inquadramento tradizionale postula il possesso di particolari requisiti o qualità in capo al soggetto attivo; requisiti o qualità che assumono con ciò il ruolo di elemento costitutivo del reato, in giustapposizione a quelle qualificazioni soggettive - così l'imputabilità - che rappresentano status soggettivi (riferibili all'autore) indipendenti dalla struttura tipica. Nella portata di queste riflessioni il campo di osservazione si proietta nella storia moderna del diritto penale, per verificare l'adattamento che il fattore "qualifica soggettiva" penalmente rilevante ha vissuto col superamento dell'atmosfera culturale in cui si era originariamente immersa la codificazione penale dello scorso secolo, e con l'affermarsi dei nuovi principi e valori dettati dalla Carta costituzionale.
18,00 17,10

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