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Pisa University Press: Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo

Tutte le nostre collane

Le imprese dei sassoni

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 160
Dopo la disgregazione dell’impero carolingio, il X secolo è segnato da una riaffermazione di poteri locali che hanno spesso una forte base etnica. Contro questa tendenza si ergono i duchi sassoni, giunti al titolo di re di Germania. Enrico I e il figlio Ottone I sviluppano una coerente strategia di rafforzamento del potere regio, contenendo le spinte centrifughe che sfruttano anche i conflitti interni alla famiglia dei sovrani, ed esercitando un forte contrasto nei confronti dei nemici esterni. Il monaco Widukind segue da vicino queste vicende, e ce ne riporta dettagli importanti ma non reperibili altrove. La sua testimonianza è quindi fondamentale per una più ampia comprensione delle dinamiche in atto in una fase storica in cui si vanno definendo gli assetti geopolitici dell’intera Europa.
16,00 15,20

Making history in Ninth-century northern and southern Italy

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 179
18,00 17,10

Thietmar di Merseburg. Cronaca

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2018
pagine: 365
Nel Chronicon scritto all’inizio del secolo XI da Titmaro, vescovo di Merseburg, in Sassonia, è possibile leggere le gesta dei sovrani della dinastia ottoniana, nonché quelle dei loro vescovi e della grande aristocrazia sassone: una testimonianza fondamentale per comprendere il mondo del X secolo nella porzione dell’impero posta a nord delle Alpi. Nonostante il latino usato da Titmaro non risulti sempre di facile comprensione, attraverso la sua vivace narrazione è possibile conoscere, in modo approfondito e non sempre retorico, la complessa personalità di un uomo sinceramente devoto al suo Dio e al suo imperatore. I diversi livelli di lettura presenti nell’opera permettono di apprezzare appieno la varietà degli argomenti trattati, che spaziano dalla storia istituzionale del regno dei Franchi orientali e dei suoi ducati, ai mirabilia, eventi straordinari di cui gli uomini all’epoca non sapevano spiegare le cause, ai rapporti con il mondo degli Slavi. Per il lettore italiano, è un’ottima occasione per dare uno sguardo alle vicende delle regioni d’origine degli Ottoni, quelle conquistate a suo tempo da Carlo Magno.
20,00 19,00

Storia dei vescovi napoletani (I secolo-876). Gesta episcoporum neapolitanorum

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2018
pagine: 149
Nell'alto Medioevo Napoli subì drastiche modificazioni. Da zona di frontiera dell'impero bizantino diventò una delle più rilevanti potenze nel Meridione. Nell'ottavo e nono secolo i Napoletani avevano inoltre ottenuto la piena indipendenza da Costantinopoli, evitato di essere assorbiti dai Franchi e dai Longobardi di Benevento e di subire disastrose distruzioni ad opera dei musulmani. I testi riuniti in questo volume (le uniche opere cronachistiche scritte a Napoli prima del XIV secolo) ripercorrono le vite di tutti i vescovi di Napoli, dal semileggendario Aspreno (I secolo) ad Atanasio II (fine IX secolo) che furono furono messe per iscritto in questo periodo di fondamentale importanza per la città. La disponibilità di pochissime informazioni sui prelati partenopei fino all'ottavo secolo fece sì che la prima parte di questo testo sia poco più che una lista. Molto più dettagliata e ricca di informazioni, non soltanto sui vescovi, è invece la sezione successiva, particolarità che la rende una fonte estremamente preziosa per ricostruire la storia della Napoli altomedievale.
18,00 17,10

Italian carolingian historical and poetic texts

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2017
pagine: 143
18,00 17,10

Rangerio. Il poema di Anselmo, vescovo di Lucca

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2015
pagine: 190
Poco prima dell'anno 1100, il vescovo di Lucca Rangerio dedicò al suo predecessore Anselmo II da Baggio (1073-1086) un ampio poema biografico, con l'intento di esaltarne la santità personale e la incrollabile fedeltà agli ideali di riforma propugnati da Gregorio VII. Nipote omonimo del vescovo Anselmo I, che nel 1061 era diventato papa con il nome di Alessandro II, Anselmo II cercò di imporre al clero lucchese una condotta di vita ispirata al rigore monastico, e nel 1080 dovette abbandonare la città. Quando Enrico IV arrivò in Toscana e fu accolto trionfalmente a Lucca (1081). Anselmo II raggiunse Matilde di Canossa e ne divenne uno dei più fidati consiglieri, fino alla morte, avvenuta a Mantova nel 1086. L'opera di Rangerio non è solo agiografica: attraverso la forma ed il linguaggio della poesia epica classica, la vita del protagonista è collocata nel quadro dei grandi avvenimenti politico-ecclesiastici dell'età gregoriana e, in pari modo, nel concreto ambiente lucchese. Al punto che Rangerio ci dà una descrizione insostituibile delle vicende interne della città nel quindicennio del predominio dell'"antivescovo" imperiale Pietro: gli anni tumultuosi del primo manifestarsi dell'azione politica collettiva dei cittadini. La miglior dimostrazione della "santità" di Anselmo II fu appunto il fatto che, dopo la sua morte, i valori da lui impersonati fossero accolti da tutta la cittadinanza.
15,00 14,25

Le gesta di Berengario imperatore. «Gesta Berengarii Imperatoris» (X sec.)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2013
pagine: 122
Nei "Gesta Berengarii Imperatoris" sono tratteggiate figure storiche come Berengario del Friuli, il protagonista assoluto del poema, Arnolfo di Garinzia e Guido da Spoleto, filtrate attraverso la lente di un anonimo poeta di corte, forse identificabile in Ardingo, vescovo di Brescia. Lo stile dell'opera è tendenzialmente alto, anche quando sono rappresentate cruente battaglie e le terribili ferite riportate dai condottieri, ed in ciò l'autore è aiutato dall'ampia conoscenza degli autori classici, specialmente di Virgilio. Sulla "marea" di fantaccini (o sul popolo nel caso dell'ampia descrizione dell'incoronazione a imperatore), svettano i comandanti delle varie schiere e, al massimo grado, Berengario e il suo avversario Guido. L'autore vuole trasmettere l'immagine ideale di Berengario come "pius rex", come principe della pace che scende in guerra solo perché costretto dagli altri e invocato dal popolo. Molto interessante la connotazione nazionale conferita a Berengario, definito "heros italicus" mentre il suo avversario Guido è il "tyrannicus gallicus". I "Gesta Berengarii Imperatoris" rappresentano una testimonianza preziosa per comprendere in modo più ravvicinato uno tra i periodi più turbolenti e interessanti della storia medievale italiana a cavallo dei secoli IX e X.
10,00 9,50

Adalberón di Laon, «Carme per re Roberto» (ca. 1030)

Adalberón di Laon, «Carme per re Roberto» (ca. 1030)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
Adalbéron di Reims (ca 950-ca 930), più noto ai suoi contemporanei con il diminutivo (forse lievemente spregiativo) di Ascelin, è certamente uno dei protitgonisti di quella complessa stagione storica, a cavallo dell'anno Mille, che vide tra le altre cose l'affermarsi, forse a priori imprevedibile, della dinastia capetingia. Ma se Ascelin è ancor oggi ricordato con viva attenzione dai maggiori medievisti non è tanto per il suo efferato tradimento (senza il quale peraltro, secondo i teorici del caos, non vi sarebbe stata la Rivoluzione Francese) quanto per la breve composizione in esametri che qui è presentata, per la prima volta in traduzione italiana, e che va sotto il nome di "Carme" per re Roberto. La fama di quest'opera è in realtà per molti legata ai pochi versi nei quali è esposta la dottrina dei tre ordini del corpo sociale, teorizzazione formale di una realtà millenaria che dalle origini indoeuropee all'Ancien Règime percorre sotterraneamente la storia europea fino, appunto, alla Rivoluzione Francese. Ma il "Carme" è molto più di questo: è satira sociale, è libello contro gli avversari politici, è spaccato dei costumi e delle contraddizioni di un'epoca di transizione, è complesso esercizio retorico (con tanto di teoria retorica a suffragio), è disegno moraleggiante (da qual pulpito!) di una società ideale. La riproposizione del testo originale, accompagnato da una traduzione che ha la sola pretesa dell'assoluta fedeltà, da un'introduzione che ricostruisce la biografia dell'autore mediante la citazione diretta di tutte le fonti coeve, da un'analisi e da una sintesi dei contenuti del Carine e da un ampio apparato documentario volto a facilitarne l'inquadramento storico, vuole offrire l'opportunità di avvicinarsi finalmente in modo diretto a un documento essenziale per la comprensione del contesto storico e culturale cui esso si riferisce. Conclude il volume la prima versione italiana dell'"Historia Francorum Senonensis", una breve cronaca dei primi del XI secolo portatrice di un punto di vista alternativo rispetto alla storiografia "ufficiale" dei primi capetingi in relazione agli avvenimenti di cui Ascelin fu coprotagonista.
10,00

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