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Mursia: Civiltà letteraria del Novecento

Tutte le nostre collane

Patria, nazione, fascismo. Scritti di politica

Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2021
pagine: 576
Sin dall’inizio della elaborazione della sua concezione speculativa (attualismo), Giovanni Gentile (1875-1944) ha strettamente collegato il tema della politica all’interno dell’etica, con conseguente esigenza dell’impegno personale. Sotto tale profilo, il pensiero di Gentile, in una tradizione che si potrebbe far risalire a Platone, è tra i più rigorosi tentativi speculativi di ricondurre concretamente la vita civile in una concezione etica. Il testo che qui si presenta è la raccolta organica, cronologicamente organizzata, dei più significativi scritti politici del filosofo, sì da consentire al lettore di cogliere lo sviluppo del suo pensiero volto alla formazione di una condivisa coscienza nazionale. Da questo punto di vista, l’incontro con il fascismo consentì a Gentile di cercare di delineare e realizzare, pur non senza duri contrasti all’interno del regime, un superiore ideale di Stato in cui il bene e le esigenze dei singoli cittadini confluissero e si armonizzassero nella unità della nazione operante e capace di superare i particolarismi che il filosofo aveva rimproverato alla politica italiana di fine Ottocento.
28,00 26,60

La letteratura italiana del primo Novecento

Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2020
pagine: 268
In anni recenti l’autore ha pubblicato presso questo editore una serie di saggi dedicati a grandi narratori internazionali e nostrani tra fine Ottocento e primi del Novecento. Nel presente lavoro egli concentra l’attenzione sulla nostra narrativa, passata in rassegna lungo la prima metà del Novecento. Nella sua intensa attività di critico letterario l’autore ha già avuto modo di occuparsi di un notevole numero di nostri narratori importanti di quell’epoca, quali Svevo, Pirandello, Moravia e altri ancora, ma intervenendo su di loro come “a macchia di leopardo”, lasciando sulla strada dei vuoti. Ora ha pensato di doverli colmare, e dunque di occuparsi anche di figure che aveva tralasciato in precedenza, a torto o a ragione, forse cedendo a pregiudizi. E dunque vengono sottoposti a esame i da lui trascurati Moretti, Bacchelli, Morante, su su fino all’aprirsi della questione del neorealismo, con protagonisti del calibro di Vittorini e Pavese, che pure costituiscono quasi un lascito con cui la prima metà del secolo si prepara ad affrontare la seconda metà, recependo e scavalcando i disastri della guerra mondiale.
18,00 17,10

Il simbolismo nella letteratura europea dell'Ottocento tra prosa e poesia

Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2018
pagine: 240
Il presente saggio, quarto di una serie rivolta a esaminare gli aspetti salienti della narrativa internazionale del primo Novecento, fa un passo indietro per rendere omaggio al grande Baudelaire, pietra miliare nel proporre in anticipo le profonde motivazioni del contemporaneo, consistenti per gran parte nella scoperta dell’inconscio, dovuta a Freud. In questo senso i veri eredi di Baudelaire saranno Eliot, Pound, da noi Montale e gli Ermetici. I suoi successori, in Europa, non lo capirono a fondo, e anche se furono ben sicuri nel condannare le “magnifiche sorti” dell’età borghese, non cercarono le alternative dentro di noi, bensì nell’andare a proiettare la salvezza affidandosi a simboli capaci di sollevarci dalle miserie della vita prosaica per approdare a paradisi immaginari. Annunciatori di questo Simbolismo furono alcuni poeti francesi guidati da Moréas e un terzetto belga, Maeterlinck, Rodenbach, Verhaeren. Ma per un narratologo come lo scrivente risulta molto più importante andare a sorprendere questa corsa verso cieli superiori quale venne realizzata dai prosatori del tempo, Villier de l’Isle-Adam, Huysmans, Wilde.
19,00 18,05

I narratori della generazione di mezzo. Fitzgerald, Sartre, Camus, Gombrowicz, Moravia

Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2016
pagine: 326
Anche questo saggio nasce come il precedente, La narrativa dei «capitani coraggiosi», che ha fatto seguito al capostipite della serie, La narrativa europea in età contemporanea, per il fatto che in quel primo studio non era potuto entrare un personaggio di grande statura quale Joseph Conrad. Infatti l’attivismo esasperato e l’essere per la morte degli eroi conradiani non trovavano posto nella sottile analisi del vissuto condotta da autori quali Joyce e Compagni. Però, a sua volta, in quella sequenza successiva non è entrato uno scrittore come Camus, il cui «straniero» sembra gettarsi pure lui a compiere un atto inconsulto, un omicidio immotivato, sostenendone poi stoicamente le conseguenze. Ma in questo caso non si tratta appunto di un eroe, bensì di un essere comune, mediocre, e così si dica per gli altri personaggi presentati dai narratori di questa famiglia. Sartre fa provare nausee e crisi di rigetto a un’esistenza media, quando si trova in presenza di oggetti banali. Il polacco Gombrowicz istruisce un’arguta caccia al tesoro andando a sorprendere certi sintomi di sapore freudiano che inquietano il comportamento di gente comune. Il nostro Moravia tratta i casi di personaggi della buona borghesia che però si dissociano dall’affarismo e dallo spirito di possesso dei loro simili. Infine lo statunitense Scott Fitzgerald, pure lui, mette in scena personaggi perplessi, esitanti, quasi degli «uomini senza qualità» alla maniera di Musil. Anche in questo caso, come nei saggi precedenti, vengono esaminati autori quasi coetanei, nati nel corso del primo decennio del Novecento, solo con qualche anticipo, per il più anziano Scott Fitzgerald, o qualche scavalcamento in avanti, se si pensa a Camus.
22,00 20,90

La narrativa dei «Capitani Coraggiosi». Conrad, Malraux, Saint-Exupéry, Hemingway, Silone, Malaparte

Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2015
pagine: 304
Questo saggio nasce in stretto riferimento al precedente La narrativa europea in età contemporanea, in cui venivano presi in esame scrittori quali Joyce, Proust, Woolf, Musil, ponendoli in rapporto con i grandi protagonisti di una rivoluzione culturale avvenuta tra fine Ottocento e inizi Novecento, Freud per le scienze umane e Einstein per quelle fisico-matematiche. In più o meno sintonia con loro, Joyce e Compagni si erano sentiti indotti a condurre una esasperante e minuziosa analisi del vissuto. Ma restava fuori un autore della mole del polacco Joseph Conrad, anche se di solito accostato a quegli innovatori. La differenza sta nel fatto che i personaggi dei romanzi conradiani sdegnano di soffermarsi a riflettere sul loro vissuto, ma si precipitano in azioni tumultuose fino a sfidare la morte, e così anticipano quanto poi avrebbe affermato un filosofo quale Heidegger, il teorico appunto dell'"essere per la morte". Se Conrad si è trovato ad anticipare le teorie heideggeriane, molti anni dopo, proprio a cavallo tra i due secoli, sono arrivati altri narratori, coetanei tra loro, che ne hanno seguito le orme in un'analoga sfida tra le forze della vita e l'incombere della morte. E dunque, qui si opera un'avvincente e imprevista lettura di questi altri "capitani coraggiosi", pronti a sfidare i rischi di guerre e rivoluzioni. Sono i francesi Malraux e Saint-Exupéry, lo statunitense Hemingway, i nostri Silone e Malaparte.
22,00 20,90

La narrativa europea in età contemporanea. Cechov, Joyce, Proust, Woolf, Musil

Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2014
pagine: 352
Un'indagine sulle molte vie, spesso sotterranee, che collegano tra loro i grandi protagonisti della narrativa europea in età contemporanea: il russo Cechov, gli inglesi Joyce e Woolf, il francese Proust e l'austriaco Musil. I manuali scolastici insistono sulla distinzione tra un'età moderna e un'età contemporanea e, in ambito narrativo, la prima trionfa nell'Ottocento ponendo in primo piano l'homo oeconomicus, immerso soprattutto nella lotta per l'esistenza, con lo scopo di procurarsi beni di fortuna, sotto il dominio di impulsi dettati da madre natura. Ma verso la fine di quel secolo scatta una dirompente rivoluzione scientifica che apre le porte alla nuova era contemporanea, per cui l'interesse va tutto a un homo epistemologicus che, grazie a filosofi come Bergson, psicologi come Freud, scienziati come Einstein, sperimenta una specie di esplosione dell'io. Per dirla con Pirandello, l'uomo scopre di essere "uno, nessuno e centomila". L'autore di queste pagine ha esordito studiando Pirandello, associato a Svevo, e ora estende l'indagine ad altri colossi di quella rivoluzione. Sono i grandi innovatori della narrativa contemporanea, rivolti a frugare nell'inconscio, a ricavarne minimi frammenti di vissuto, che saranno le epifanie di Joyce, o i fenomeni sul tipo della madeleine nel caso di Proust, o i granelli di sabbia che l'uomo senza qualità di Musil insinua nell'ingranaggio del potere austro-ungarico.
24,00 22,80

D'Annunzio in prosa

Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2013
pagine: 300
Il presente volume ripropone un saggio uscito vent'anni fa, approfittando della ricorrenza dei 150 anni dalla nascita di D'Annunzio, costruito sull'intento di rivendicare l'importanza del tutto primaria che narrativa e teatro hanno avuto nell'opera del Vate, non secondari alla produzione in versi. Una vana e inutile disputa tra i vari generi si supera riconoscendo che c'è in lui una emissione primaria non ancora caratterizzata nell'un senso o nell'altro. All'inizio di tutto si riscontra una indifferenziata onda energetica, quasi il big bang dell'astrofisica, che D'Annunzio è pronto a modulare a seconda dell'estro e delle esigenze del momento, salvo poi rituffarsi, come atto finale, nel Notturno, ritrovando lo scorrimento omogeneo e lineare di partenza. In secondo luogo, il ricorso smodato di D'Annunzio al piacere dei sensi e agli amori a ripetizione va collegato al grande insegnamento freudiano che ci invita a recuperare cariche energetiche dal polo dell'eros, fonte continua di innovazione e di creatività. Infine, anche l'ostinato impegno dannunziano sui temi della politica ha consonanze del tutto attuali, perfino interpretabili in termini positivi, come ha dimostrato l'impresa fiumana, un'operazione non certo priva di ambiguità e di ombre, in cui però la migliore critica recente ha intravisto un presentimento della successiva rivoluzione del 1968.
20,00 19,00

La struttura del testo poetico

La struttura del testo poetico

Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2019
pagine: 372
Non c’è momento della storia umana che non conosca l’aspirazione all’arte. Parte da questa osservazione Jurij Lotman, uno dei più originali linguisti e semiologi russi, per indagare sulla natura del testo artistico, sulle caratteristiche del linguaggio poetico, sulla relazione tra contenuto e forma, sulla struttura e sul significato dell’opera d’arte. Un manuale di metodologia di ricerca letteraria secondo il metodo semiologico che raccoglie la summa delle ricerche di Lotman sull’arte come lingua, sul significato del testo artistico, sui principi costruttivi del testo, sulla composizione dell’opera letteraria fino alle relazioni con le strutture artistiche esterne al testo. Ricchissimo di esempi letterari, il libro anticipa molti temi del dibattito contemporaneo su che cosa sia la letteratura, sulla critica letteraria, sui modi per dimostrare la superiorità di un’opera su un’altra.
21,00

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