Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Mimesis: Cinema / Minima

Tutte le nostre collane

Film brutti. Ma così brutti da diventare bellissimi

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 148
Se vi state chiedendo cosa ci possa essere di interessante in un film brutto, sappiate che non stiamo parlando di film semplicemente brutti. O mediocri, o noiosi. No: stiamo parlando dell’eccellenza della mostruosità, del kitsch allo stato puro, di quelle pietre miliari che definiscono e talvolta perfino innovano il genere. In poche parole: i capolavori della bruttezza. Immaginatevi degli uccelli realizzati con la peggiore CGI che abbiate mai visto e che esplodono senza apparente motivo, uno Spider-Man turco serial killer e decisamente fuori forma, e uno strambo lupo mannaro in lotta contro... la camorra! Ecco, questi sono solo alcuni degli improbabili protagonisti di questo libro che stringi tra le mani. Un volume insolito, che celebra con ironia e passione il fascino nascosto di alcuni tra i film più brutti della storia del cinema. Scoprirai incredibili retroscena, trame assurde e le storie delle menti deliranti che hanno dato vita a questi capolavori involontari. Prepara dunque i pop-corn: stai per esplorare alcune perle inestimabili della settima arte, come Alien 2 - Sulla Terra, seguito apocrifo in salsa tricolore del celebre horror di Ridley Scott, L’uomo puma, ovvero il supereroe col costume più orrendo di tutti i tempi, o ancora Megaforce, sci-fi di serie Z con alcune delle battute più idiote e memorabili che siano mai state scritte.
15,00 14,25

Elsa de’ Giorgi. Storia, discorsi e memorie del cinema

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 282
Dopo aver raggiunto la notorietà come attrice negli anni Trenta, Elsa de' Giorgi lascia il cinema per il teatro, dedicandosi in seguito alla regia, alla critica, alla saggistica e alla letteratura; pubblica poesie, romanzi e alcuni preziosi memoir ricchi di riflessioni e ricordi cinematografici, grazie ai quali possiamo oggi esplorare in modo inedito un'importante fase del cinema italiano. La sua figura sale agli onori della cronaca in diverse occasioni, ma l'interesse non è determinato dalla sua attività culturale o interessato a essa. Su di lei aleggiano invece leggende incentrate su champagne, mascherate e misteriose lettere d'amore ingiallite dal tempo, potenti detonatori di polemiche mediatiche. Questo libro ricostruisce una controstoria di genere, la cui protagonista si rivela essere una intellettuale originale e per niente organica. Occuparsi di lei significa interrogarsi anche sugli scenari del dopoguerra, quando la cultura di massa guadagna progressivamente spazio ridisegnando il campo intellettuale, segnato dal fantasma del fascismo, da elementi di instabilità nuovi e da un'antica misoginia. La vicenda de' Giorgi si colloca così al crocevia di traumi storici, questioni di gender e la crisi delle élite intellettuali.
24,00 22,80

Look over look. Il cuore fotografico del cinema di Stanley Kubrick

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 222
C’è ancora qualcosa da dire su Stanley Kubrick? Le sue biografie ci hanno raccontato il passaggio dal mestiere di fotoreporter (già a diciassette anni assunto dalla rivista “Look”) a quello di filmmaker indipendente e poi di regista di kolossal come “2001: Odissea nello spazio” e “Barry Lyndon”. L’apertura dello Stanley Kubrick Archive ci ha introdotto nei vari progetti non realizzati. Ma la conoscenza approfondita del suo lavoro fotografico – un’esperienza maturata nella stessa New York di Diane Arbus, Weegee, William Klein, Robert Frank, Elliott Erwitt e gli altri innovatori di cui Kubrick è stato amico personale o allievo indiretto – permette ora una nuova e originale rilettura di tutta l’opera, dall’esordio di “Day of the Fight” (un photo essay che diventa un film) ai capolavori della maturità. Se “Shining” si chiude con una carrellata verso una foto (forse in omaggio al celebre corto “Wavelength” del regista/fotografo Michael Snow) e “Full Metal Jacket” ha fra i personaggi principali un fotoreporter di guerra, un po’ tutti i film di Kubrick possono essere riletti come una riflessione sulle fotografie (sempre presenti in quanto oggetti della quotidianità moderna) e sulla fotografia (tecnologia madre del cinema, fermo-immagine come punto limite della modernità cinematografica). Partito da “Look” e arrivato all’Overlook Hotel, Kubrick ha attraversato tutti i generi conservando nelle sue immagini un’estetica che trova il suo cuore nella scuola fotografica di New York.
18,00 17,10

David Fincher. La polisemia della sguardo

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 206
Ha senso parlare di autori nel cinema odierno, in un momento storico in cui la serialità è norma e il consumo dei prodotti audiovisivi non è più esclusivo della sala cinematografica? Può apparire obsoleto il termine “autore”, ma, al contrario, si vuole dimostrare che è ancora possibile utilizzare tale definizione per alcuni registi contemporanei. È il caso di David Fincher, che cela la propria autorialità in una polisemia che ricorre sia nella forma sia nei contenuti, combinando un’estetica originale di sguardo e di senso. La filmografia del regista americano è in grado di interpretare una società fluida attraverso una poetica che reinventa il mondo stesso, restituendo una visione ancora più realistica del reale. In un rispecchiamento metaforico, la polisemia del cinema fincheriano è (re)interpretata nella pluralità dei saggi che compongono il presente volume, fornendo nuovi significati allo spettatore curioso e attento.
18,00 17,10

Le strutture del linguaggio cinematografico

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 208
Muovendo da un'analisi estetico-semiologica di opere significative nel campo del cinema, il presente volume tenta di mettere in luce le peculiarità strutturali del linguaggio cinematografico nelle sue articolazioni tecniche e retoriche. Dal montaggio al piano-sequenza e ai movimenti di macchina (livello sintattico) fino alle anacronie e alle forme più complesse di gestione del racconto (livello narratologico), questo studio attraversa le principali modalità di funzionamento del testo audio-visivo in rapporto ai fini diegetici e di costruzione del significato. Il metodo impiegato non è storiografico, né tanto meno storicistico: il volume mira a sondare trasversalmente modalità espressive ricorrenti e dunque a porre le basi per una vera e propria narratologia di marca semiotica della grande arte del cinematografo.
18,00 17,10

La carne e l'anima. Il cinema di Abdellatif Kechiche

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 132
Abdellatif Kechiche è uno dei pochi, grandi autori del Duemila. Nell’arco di vent’anni e sette film si è ritagliato il suo spazio nell’universo cinema: da Tutta colpa di Voltaire al progetto Mektoub, My Love, passando per titoli imprescindibili come La schivata, Cous Cous, Venere nera. Con La vita di Adele ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes 2013. Kechiche è nato come regista tunisino immigrato in Francia, poi è “diventato” francese: ha raccontato i migranti come lui, il sogno impossibile dell’integrazione, ma anche la banlieue, la famiglia meticcia, i poveri e gli sfruttati. Ha inscenato il corpo come mai si era visto prima. Amato e odiato, sostenuto e detestato, oggi Kechiche è il più grande naturalista del cinema. "La carne e l’anima" è la prima monografia sul regista.
12,00 11,40

Il cinema di oggi: una riflessione

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 104
Il libro raccoglie dieci riflessioni sul cinema contemporaneo – pubblicate sui “Diari di Cineclub” – da varie angolazioni: il ruolo dei devices, dei vari dispositivi- supporti attraverso i quali si consumano i film; il ruolo e il peso della critica della carta stampata e dei siti online oggi nonché il loro deterioramento; l’emorragia del pubblico, la fuga dalle sale che negli ultimi anni è diventata allarmante, la fine delle emozioni che si provavano un tempo quando il cinema coinvolgeva l’intera collettività; la disaffezione dello spettatore nei confronti della critica, anche quella delle riviste specializzate, e l’identikit del critico odierno che ha perso identità; il rapporto tra produzione, distribuzione ed esercizio; una radiografia dei Festival italiani grandi e piccoli e un approfondimento della loro utilità o ricaduta nella riconquista del pubblico perduto; l’insegnamento del cinema nelle università con tutte le varie definizioni delle cattedre.
8,00 7,60

L'occhio politico e visionario del cinema italiano contemporaneo

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 176
In che modo il cinema con la sua produzione di affetti, movimenti, percezioni e sensibilità si confronta con la politica? Questa la domanda rivolta a un corpus di fi lm usciti in Italia agli inizi del nuovo millennio: Nuovomondo (Emanuele Crialese, 2006), Buongiorno, notte (Marco Bellocchio, 2003), The Dreamers (Bernardo Bertolucci, 2003), Il divo (Paolo Sorrentino, 2008), Il caimano (Nanni Moretti, 2006) e Fuocoammare (Gianfranco Rosi, 2016). Sono opere che ripensano l’interazione tra estetica e politica alla luce di un realismo visionario che racconta alcune vicende significative della storia italiana, investigando al contempo l’autocoscienza della settima arte. La società è rappresentata alternando dati di realtà a momenti onirici e surreali che esprimono la paradossale natura del cinema di favola contrastata tra spettacolo sensibile e logica narrativa.
15,00 14,25

Il sistema dell’impegno nel cinema italiano contemporaneo

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 280
Si può ancora parlare di “cinema d’impegno” in epoca post-moderna? Qual è il ruolo di questo cinema nell’età della disgregazione delle forme di partecipazione politica tradizionali? Il volume affronta questi temi a partire da una riflessione più generale intorno al concetto d’impegno civile, in quanto fenomeno specifico della cultura italiana, e in quanto veicolo di capitali simbolico-culturali riconoscibili. I contributi qui raccolti analizzano da diverse angolature le contingenze produttive, formali ed estetiche, che permettono ancora oggi al cinema di ritenersi impegnato e attivare processi di legittimazione del suo pubblico, delle sue istituzioni, delle sue strutture industriali.
24,00 22,80

Geroglifici e cinema. Il film come «universale fantastico»

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 135
I geroglifici egizi, valorizzati dall’estetica fin dalle sue origini settecentesche, sono considerati, nell’età dei Lumi, la lingua muta della sensazione, una sorta di Characteristica universalis che, dopo aver attirato l’interesse, tra gli altri, di Leibniz, diventa la metafora del parlare per immagini: i “geroglifici espressivi” di cui scrive Diderot, peraltro rifacendosi anche a Bacone, accomunano la lingua dei sordomuti all’arte teatrale “del gesto”. Due secoli dopo, “arte geroglifica” è definito il cinema delle origini, ancora concepito come teatro filmato, dove l’enfasi espressionistica della recitazione comunica secondo il principio del rebus, che sta alla base anche della lingua geroglifica: lo scrive Abel Gance, lo esemplifica Chaplin, lo teorizzano, tra gli altri, Balázs e Ejzenstein. Ma v’è di più. Il film è una sorta di “universale fantastico”, direbbe Vico, che in questo si ispirava proprio ai geroglifici, traducendo concetti astratti in immagini concrete, il cui significato, tuttavia, non è spesso manifesto. Il film, infatti, è, come vuole Kracauer, un “geroglifico visibile”, che illustra in filigrana i cambiamenti ancora invisibili di una realtà storico-politica che va saputa, smascherata e denunciata. È un simbolo, proprio alla maniera ermetica, nel quale si celano le “disposizioni psicologiche” di un popolo: anche nei film d’evasione del periodo classico si può intravedere ciò che sarebbe accaduto durante il nazismo.
11,00 10,45

Sergio Leone. Dal cinema popolare al cinema d'autore

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 86
A trent’anni dalla scomparsa di Sergio Leone (1929-1989), questo breve saggio, in costante confronto con il western americano e con il contesto cinematografico e politico-culturale italiano degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, intende sollecitare a riflettere ancora sul suo personale percorso cinematografico. In origine sottovalutato e considerato dalla critica ufficiale per lo più come esempio di una produzione popolare frutto di una moda provinciale (il “western all’italiana”) dalle finalità esclusivamente commerciali, il cinema di Leone presenta invece, dalle prime opere più popolari fino agli ultimi grandi film, notevoli aspetti di originalità, sia stilistici sia contenutistici, il cui riconoscimento ne ha reso possibile una valutazione più oggettiva, consacrando il regista come uno dei maggiori autori del cinema italiano (e non solo).
8,00 7,60

Paesaggi meridiani. Luoghi, spazi, territori del Sud nel cinema italiano (1987-2003)

Libro
editore: Mimesis
Il Sud è una presenza costante nel “nuovo cinema italiano”, che avvia una lettura geosimbolica dei territori meridionali. Questo cinema, assumendo come propri punti di riferimento le esperienze fi lmiche di Pasolini, Rossellini, De Seta, Di Gianni, Bene, le recenti teorizzazioni sul pensiero meridiano di Franco Cassano e quelle sul Mediterraneo di Matvejevic´, sviluppa una propria immagine non denigratoria del paesaggio meridionale. Il paesaggio del Sud viene “autorappresentato” e non più individuato come luogo “altro” come in passato. Viene osservato da insiders, ovvero registi che accolgono lo “spirito dei luoghi”, e non da sguardi esterni o estranei ai territori osservati. Attraverso un’indagine sulle nozioni di spazio, paesaggio, luogo e territorio e attraverso alcuni punti fermi teorici (Assunto, Augé, Bonesio, D’Angelo, Foucault, Cosgrove, Turri), in questo testo si analizzano le categorie estetiche che si sono proposte nei paesaggi del Sud nel cinema degli anni Novanta (il pittoresco, il bello, il brutto, il rimescolio di sacro cristiano e pagano e la presenza di alcuni geosimboli essenziali come quello del “ritorno”) e le poetiche paesaggistiche di alcuni autori che hanno dato ambientazioni meridionali ai loro film (Amelio, Incerti, Salemme, Piavoli, Salvatores, Soldini, Martone, Corsicato, Capuano, De Bernardi, Ciprì e Maresco, Tornatore).
34,00 32,30

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.