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Libri di Caterina Martino

Biografia e opere di Caterina Martino

Look over look. Il cuore fotografico del cinema di Stanley Kubrick

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 222
C’è ancora qualcosa da dire su Stanley Kubrick? Le sue biografie ci hanno raccontato il passaggio dal mestiere di fotoreporter (già a diciassette anni assunto dalla rivista “Look”) a quello di filmmaker indipendente e poi di regista di kolossal come “2001: Odissea nello spazio” e “Barry Lyndon”. L’apertura dello Stanley Kubrick Archive ci ha introdotto nei vari progetti non realizzati. Ma la conoscenza approfondita del suo lavoro fotografico – un’esperienza maturata nella stessa New York di Diane Arbus, Weegee, William Klein, Robert Frank, Elliott Erwitt e gli altri innovatori di cui Kubrick è stato amico personale o allievo indiretto – permette ora una nuova e originale rilettura di tutta l’opera, dall’esordio di “Day of the Fight” (un photo essay che diventa un film) ai capolavori della maturità. Se “Shining” si chiude con una carrellata verso una foto (forse in omaggio al celebre corto “Wavelength” del regista/fotografo Michael Snow) e “Full Metal Jacket” ha fra i personaggi principali un fotoreporter di guerra, un po’ tutti i film di Kubrick possono essere riletti come una riflessione sulle fotografie (sempre presenti in quanto oggetti della quotidianità moderna) e sulla fotografia (tecnologia madre del cinema, fermo-immagine come punto limite della modernità cinematografica). Partito da “Look” e arrivato all’Overlook Hotel, Kubrick ha attraversato tutti i generi conservando nelle sue immagini un’estetica che trova il suo cuore nella scuola fotografica di New York.
18,00 17,10

Scatti del pensiero. La fotografia come problema filosofico

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 254
La fotografia, tecnologia che sembra votata alla riproduzione della realtà materiale, è un possibile oggetto di studio per i filosofi? Dall’altro lato la filosofia, indagine preliminare su qualunque campo del ragionamento, è un passaggio obbligato per l’operatività dei fotografi in quanto artisti? In questo volume provano a rispondere una serie di studiosi italiani di varia provenienza disciplinare, a cui si aggiungono due figure sconfinanti: Georges Didi-Huberman, filosofo che ha impugnato la macchina fotografica per illustrare il suo libro Scorze e Joan Fontcuberta, fotografo che alla sua attività artistica ha sempre unito la riflessione teorica sull’immagine digitale. Ne viene fuori un primo tracciato storico sulle suggestioni che la fotografia ha fornito al pensiero di alcuni grandi filosofi della modernità occidentale (fra cui Peirce, Saussure, Wittgenstein e Freud) ma anche sul debito che alcuni grandi fotografi del Novecento hanno contratto con la tradizione filosofica (ad esempio il legame tra Luigi Ghirri e Giordano Bruno). Un tentativo di contestare l’idea di Günther Anders che “fotografare e filosofare sembrano escludersi a vicenda”.
22,00 20,90

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