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Marinotti: Percezioni. Estetica & fenomenologia

Tutte le nostre collane

Il disgusto

Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2017
pagine: 129
“Il disgusto” di Aurel Kolnai è un libro scorretto. Ma la sfrontatezza, l'impertinenza, la spontaneità, la schiettezza delle analisi che vi si possono leggere non sono altro che il riflesso fedele di un sentimento irrimediabilmente politico. Non ha filtri il disgusto e sempre, cioè ogni volta che lo proviamo, investe e condiziona il già difficile, faticoso rapporto con l'alterità. Di questo non è che una delle modalità negative: la più immediata e incontrollabile. Seguirla significherebbe concedere tutto - e subito - al conflitto; fingere che non esista impedirebbe tuttavia di comprendere chi autenticamente siamo noi e chi è l'altro. Due derive che non possiamo permetterci e che solo un'autentica critica del disgusto può definitivamente scongiurare, come Aurel Kolnai dimostra lungo tutto il suo saggio.
15,00 14,25

Il bello dell'esperienza. La nuova estetica tedesca

Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2016
pagine: 230
Dopo la riunificazione delle due Germanie, i filosofi tedeschi hanno preso posizione rispetto ai temi dell'arte e della bellezza, senza ignorare quanto stava accadendo tanto in area analitica, quanto in area continentale, e gettando sull'estetica uno sguardo nuovo e comunque ben memore dell'insegnamento dei Grandi Maestri. Uno sguardo critico, che, prestando costantemente attenzione alle concrete esperienze artistiche, si confronta con la filosofia dell'arte di Danto, rinnovando l'armamentario concettuale dell'estetica negativa di Adorno; riprende Sartre e la fenomenologia, per offrire nuove soluzioni alle questioni lasciate aperte dalla filosofia analitica e dalla semiologia; inette a confronto Derrida e Lyotard con Gadamer e Heidegger, per ritrovare le radici feconde di decostruzione ed ermeneutica nel Romanticismo filosofico; s'interroga sulle funzioni dell'estetica per le democrazie occidentali in crisi e, nell'esplorazione della dimensione affettiva, atmosferica, mediale e performativa dell'esperienza estetica, non rinuncia all'approfondimento della riflessione, privilegiando all'ontologia dell'opera d'arte come 'cosa fra cose' l'ontologia dell'arte come dimensione specifica della prassi, dotata di un particolare valore per l'umanità.
23,00 21,85

Espressione e creatività

Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2015
pagine: 200
Ecco il caso di un pensatore tanto segretamente influente sulla cultura europea quanto ufficialmente dimenticato o, peggio, annoverato, per il suo esplicito amore neo-romantico per l'arcaico, tra i "pericolosi" nemici della ragione. Osteggiato per l'impostazione (volutamente) non accademica, Ludwig Klages è stato però non solo lo strenuo difensore dei diritti dell'anima al cospetto delle astrazioni imposte dalla razionalità moderna, ma anche l'autorevole fondatore di due scienze sui generis quali la grafologia e la scienza dell'espressione. Pensatore originale e imprevedibile. Klages incomincia a riemergere dall'ingiusto oblio soltanto in questi ultimi anni, in particolare nel campo di una fenomenologia e di un'estetica fondate non più sul distaccato giudizio critico ma sul sentire percettivo, inteso qui come partecipazione "patica" alle qualità espressive del mondo. "Espressione e creatività", che traduce uno studio risalente nel suo nucleo al 1913 e poi pubblicato in forma rivista e ampliata nel 1921. si pone appunto alla base di uno dei più interessanti percorsi della nuova estetica, laddove al centro dell'interesse tornano termini quali "percezione", "presenza corporea", "sentimento", "atmosfera", "carattere", ecc. Superando i confini della fisiognomica tradizionale.
22,00 20,90

Il Me della percezione. Un'autopsia

Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2014
pagine: 176
Chi percepisce sa perfettamente che cosa significa percepire. Ma se ne dimentica non appena cerca di spiegarsi come la percezione sia possibile, finendo così per dubitare del proprio effettivo accesso al mondo. Ma l'uomo non accede al mondo. E non perché questo gli sia estraneo, ma perché non ha bisogno di accedervi, visto che è già comunque nel mondo, coinvolto e implicato da quanto vi si manifesta. Non dubita della presenza di ciò che percepisce, né può sottrarsi a sua volta alla percepibilità. Eppure larghe sezioni della filosofia, della psicologia e delle neuroscienze ignorano colpevolmente questa evidenza, preferendo spiegare la percezione con dei miti: quello del dato (l'uomo è un riflesso del mondo) e oggi soprattutto quello del mediato (si accede al mondo solo attraverso media). Questo testo - il primo disponibile in italiano di Lambert Wiesing, professore di teoria dell'immagine e fenomenologia nell'Università di Jena - ci guida a riscoprire, attraverso una meditazione approfondita senza essere strettamente accademica, una verità elementare: il soggetto non produce la percezione, ma ne è piuttosto il prodotto.
20,00 19,00

Coscienza del corpo. La filosofia come arte di vivere e la somaestetica

Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2013
pagine: 231
In nessun'epoca come nella nostra i problemi legati alla cura del corpo, per un verso, e ai disagi con la corporeità, per l'altro, hanno occupato uno spazio così ampio, dalla diffusione dei centri di bellezza, delle palestre, delle diete, all'attenzione per la salute e l'alimentazione, fino all'esplosione di fenomeni come l'anoressia o altri disturbi dell'immagine corporea. In quale rapporto si è posta la filosofia rispetto a questa svolta in direzione del corpo che il nostro tempo sta vivendo? Ha saputo superare la divisione tradizionale fra mente e corpo? Ha saputo dire qualcosa di nuovo rispetto alla sfiducia tradizionale nei confronti dell'inganno dei sensi e delle emozioni? Questo libro pubblicato negli Stati Uniti da Richard Shusterman nel 2008, subito tradotto in numerose lingue, dal francese, al tedesco, al polacco, al coreano, al cinese, e ormai divenuto un classico dell'estetica contemporanea, offre una risposta avvincente e appassionata difendendo, insieme, la centralità del corpo e l'esigenza per l'essere umano di raggiungere la più completa coscienza e consapevolezza di esso. L'edizione italiana di questo libro, attraverso il confronto del suo autore con alcuni dei più importanti filosofi del Novecento offre al lettore la possibilità di un confronto con una prospettiva, l'estetica del corpo vivente, o somaestetica, che sta riscuotendo un successo editoriale e un attenzione critica globali.
24,00 22,80

L'arte e i suoi oggetti

Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2013
pagine: 148
"L'arte e i suoi oggetti" di Wollheim è uno dei grandi classici dell'estetica americana contemporanea, e si pone accanto a opere di autori come Goodman e Danto (di cui si veda "Oltre il Brillo Box", pubblicato dalla Marinotti Edizioni a fine 2010) quale punto di riferimento obbligato per il dibattito filosofico sull'arte. In esso vengono esaminati e discussi i maggiori problemi dell'estetica: dalla definizione dell'arte allo statuto dell'esperienza estetica, dalle peculiarità della percezione dell'opera d'arte alla sua dimensione sociale e culturale. Wollheim sviluppa una teoria che concepisce l'arte come "forma di vita". Questa teoria trae origine dall'approfondimento delle pratiche percettive che intervengono nella fruizione concreta dell'opera d'arte. Questo perché la riflessione dell'autore, di tipo marcatamente descrittivo, si basa su un'intensa immersione nell'oggetto studiato. Atteggiamento che trova riscontro in un approccio alle opere pittoriche che esige una contemplazione prolungata per assistere alla progressiva emersione del senso dell'immagine. Come racconta lo stesso Wollheim, "giunsi a riconoscere che spesso ci voleva più o meno un'ora per far placare in me associazioni divaganti o percezioni falsamente motivate, e che solo in seguito, impiegando almeno la stessa quantità di tempo nell'osservazione, ci si poteva aspettare che il quadro schiudesse se stesso per quel che era".
16,50 15,68

Nuova fenomenologia. Un'introduzione

Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2011
pagine: 154
L'uomo europeo moderno concepisce se stesso come un soggetto individuale, in possesso di un proprio privato mondo interiore. Ma l'individualità è possibile solo su fondamenti che egli non considera, condizionato in ciò da una tendenza all'oggettivazione tanto antica quanto moderna. Tra questi fondamenti si possono annoverare il corpo, la comunicazione corporea, il coinvolgimento affettivo, le situazioni significative, i sentimenti come atmosfere, i fatti irriducibilmente soggettivi. Chiarendo questi fondamenti, Hermann Schmitz espone qui in sei lezioni le tesi principali della Nuova Fenomenologia, contrapponendo al pensiero scientifico dominante, che addomestica la realtà riducendo tutto a sostanze e accidenti, un più complesso "pensiero in situazioni". Alla luce di questo nuovo modo di pensare, il modello dualistico, di un mondo oggettivo composto da corpi solidi da un lato e di un mondo soggettivo segregato in uno spazio interno (anima) dall'altro, perde fatalmente tuttaja propria apparente ovvietà. Questa Introduzione - la prima opera disponibile al lettore italiano di Hermann Schmitz - tocca succintamente i principali temi della Nuova Fenomenologia.
16,50 15,68

Oltre il Brillo Box. Il mondo dell'arte dopo la fine della storia

Libro
editore: Marinotti
anno edizione: 2010
pagine: XIV-279
La filosofia dell'arte di Arthur Danto, celebre critico d'arte americano, prende le mosse in questo libro dal Brillo Box, icona insieme del consumismo e della Pop Art. La scatola di spugnette detergenti, famosa negli USA quanto la Coca Cola e il ketchup Heinz, ha una confezione emblematica, simbolo di una rivoluzione al contempo commerciale e artistica. Già celebre sugli scaffali dei supermercati e nella vita quotidiana delle casalinghe negli anni Sessanta, la scatola Brillo diventa una vera e propria star grazie a Andy Warhol, che la riproduce e la espone nelle più importanti gallerie d'arte del mondo. Ma è con il saggio "Il mondo dell'arte", riproposto in questo volume in una versione rivista e ampliata, che il Brillo Box raggiunge un successo filosofico: esso diventa il discrimine storico-artistico di una nuova era, un'epoca di pluralismo, un periodo in cui qualsiasi cosa si può convertire in arte, perché non esiste più la possibilità di una direzione storicamente corretta che regoli la prassi artistica. Analizzando in modo critico la complessa relazione tra interpretazione, storia, teoria e pratica nell'arte, e con uno stile improntato alla chiarezza espositiva, "Oltre il Brillo Box" prende le distanze da un passato dominato dal paradigma tradizionale delle arti visive e ci proietta nell'attualità di un mondo caratterizzato da opere d'arte indiscernibili dagli oggetti ordinari: è il mondo in cui viviamo, costantemente alla ricerca di una risposta alla domanda "che cos'è l'arte?".
26,50 25,18

Atmosfere, estasi, messe in scena. L'estetica come teoria generale della percezione

Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2010
pagine: 284
Perché mai l'estetica dovrebbe occuparsi principalmente, se non esclusivamente, dell'arte? Non dovrebbe invece, spostare l'attenzione dall'arte, e dal "discorso" che se ne fa (ermeneutica e semiotica), alla percezione? E, di conseguenza, dal bello al più generale coinvolgimento corporeo ed emozionale dell'uomo nel proprio ambiente? È proprio nel quadro di una "estetica ecologica" di questo genere, in grado di comprendere (anche criticamente) il processo di estetizzazione diffusa che conferisce alla nostra società il carattere di una "messa in scena", che Gernot Böhme presenta qui, in modo chiaro e originale, i capisaldi di una nuova estetica intesa appunto come percettologia. Interessata ai modi in cui la realtà ci appare e influenza i nostri stati d'animo, la nuova estetica (aistetica) si concentra, allora, da un lato sulle atmosfere, cioè sui sentimenti che, diffusi nello spazio, ci vengono incontro prima di qualsiasi percezione specifica e della distinzione stessa tra soggetto e oggetto, dall'altro sul cosiddetto "lavoro estetico", vale a dire sul modo in cui si possono generare professionalmente tali atmosfere. Quest'opera di Böhme si rivela perciò particolarmente utile a chi si occupa di estetica non solo teoricamente ma anche praticamente, non da ultimo perché reinterpreta i problemi tradizionali dell'estetica alla luce di un'acuta analisi critica dei processi spesso occulti di manipolazione (politica, mediatica, pubblicitaria) della nostra sensibilità.
26,50 25,18

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