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Libri di Yasunari Kawabata

Biografia e opere di Yasunari Kawabata

Koto, l'antica città imperiale

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 228
Chieko è una ragazza di vent'anni sensibile e ingenua, un po' malinconica, adorata figlia unica di un mercante di Kyoto, che in realtà l'ha adottata quando era neonata. Sa solo questo del proprio passato, fino al giorno in cui, durante il Festival di Gion, incontra Naeko, una giovane che le somiglia come una goccia d'acqua e che già aveva visto di sfuggita nel villaggio dei cedri di Kitayama. Scopre così di essere stata abbandonata dai poverissimi genitori, morti poco dopo, e di avere una gemella, cresciuta tra gli stenti ma divenuta una donna forte e dal cuore puro. Un'intesa profonda unisce le due sorelle, divise però da una diversità di educazione e di stato sociale che non sarà facile superare. Nelle pagine di Koto, l'antica città imperiale (1962) - opera citata, assieme a Il paese delle nevi e Mille gru, nel discorso del Premio Nobel - Kawabata, con la sua prosa fluida e il linguaggio elegante, conduce il lettore a esplorare la magnifica antica capitale del Giappone, sfiorandone luoghi ed eventi attraverso lo scorrere delle stagioni, mentre narra una vicenda di sentimenti tanto delicati quanto saldi.
13,50 12,83

Il maestro di go

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 240
In un giorno di mezza estate, isolato in un raffinato albergo di campagna, il maestro Shusai, fino ad allora imbattuto, affronta il suo rivale più temibile, il VII dan Otake. La sfida è leggendaria, una partita di go destinata a diventare memorabile. Per sei lunghi mesi, gli avversari si fronteggeranno sul goban, il tavoliere: dei due esperti contendenti trionferà chi saprà occupare un'area più ampia dell'altro. Tra giudici e ufficiali di gara, con le loro pedine disegnano via via un intricato enigma di vuoti ed entropie, dove l'armistizio non è contemplato. Arte millenaria, il go è il più antico gioco da tavolo al mondo e racconta un universo intriso di storia e tradizione: i silenziosi rituali, il rispetto per gli antichi maestri e la tensione palpabile a ogni mossa vietano la stasi o il compatimento mentre obbligano, passo dopo passo, a tornare sul campo di battaglia. Nato nel 1938 come reportage della partita tra Hon'inbo Shusai e lo sfidante nonché discepolo Kitani Minoru, "Il maestro di go" è «un enigma avvincente» - secondo Anna Kazumi Stahl - «perché si basa su eventi reali, e tuttavia vi troviamo una ricchezza letteraria che travalica il concetto di "cronaca". Il tono poetico commuove, e la trama si dipana con suspense via via che si delinea lo scontro finale, decisivo, tra i due grandi avversari.»
13,50 12,83

Mille gru

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 264
Invitato alla cerimonia del tè per conoscere una ragazza in cerca di marito, il giovane Kikuji rimane invischiato in una complessa rete di relazioni su cui domina l'ombra di suo padre, con gli amori proibiti che ne hanno segnato la vita. Due figure femminili incarnano nella vicenda gli opposti ideali di purezza e desiderio: Inamura Yukiko, la ragazza dal furoshiki con il motivo "mille gru" bianco su fondo rosa, e la signora Ota, una persona matura di sfrontata disponibilità. Personaggi di diverse generazioni appaiono marchiati dagli stessi errori e vittime delle stesse passioni, e i peccati dei genitori ricadono sui figli in un ciclo apparentemente ineluttabile. Al centro dei vari intrighi, il rito tradizionale del tè che, con le sue tazze antiche e i gesti codificati, diventa teatro di conflitti interiori, di complicità e di tragici eventi. Lo stile raffinato e il tono malinconico di queste pagine, in cui - secondo Onda Riku - «oggetti d'antiquariato come utensili da tè assurgono al ruolo di protagonisti», ci trasportano in un Giappone sospeso tra modernità e tradizione, esplorando con maestria la fragilità dell'animo umano, l'inesorabilità del tempo e il peso dei legami che ci definiscono. Un romanzo - qui accompagnato dal suo seguito "Il disegno del piviere" - che, come il volo delle gru sullo sfondo del cielo, resta impresso per la sua bellezza effimera e indimenticabile.
13,50 12,83

Il paese delle nevi

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 180
In viaggio verso un remoto villaggio termale tra le montagne giapponesi, Shimamura, raffinato intellettuale di Tokyo, cerca pace e riposo, desideroso di sfuggire alla monotonia della vita cittadina e ritrovare se stesso. E nell'idilliaco paese delle nevi incontra Komako, una giovane geisha, donna passionale e vulnerabile. Tra loro nasce un rapporto alimentato da non detti, incertezze e desideri dell'animo e del corpo, una storia d'amore intrisa di ambiguità e di amara solitudine: i turbamenti interiori dei personaggi e le loro debolezze emotive si trasformano in immagini e vicende scomposte che si intrecciano al naturale e imprevedibile fluire dell'inverno. «Kawabata» scrive Giorgio Amitrano «nel suo stile ellittico, allusivo, ci restituisce la realtà con la stessa complessità e frammentarietà con cui la percepiamo, non nella sua versione edulcorata e semplificata. Se la sua arte mimetica non ci rassicura e non ci consola, essa raggiunge l'essenza delle cose e dei sentimenti che ci rivela fragili, impermanenti, inconoscibili.» Il paese delle nevi (1937), capolavoro di Kawabata, è un dipinto delicato, lirico, segnato da silenzi e pause che lasciano affiorare fratture di significato e venature di acceso erotismo. In questo mondo etereo e sospeso, la malinconia si fonde con il candore immacolato della neve, come un'impronta leggera che mostra la fugace e ambigua bellezza della vita, labile e intensa nella sua transitorietà.
13,00 12,35

Bellezza e tristezza

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 240
Oki Toshio, uno scrittore di mezza età, desidera ascoltare dal vivo, per la prima volta, il suono delle campane l'ultima notte dell'anno. La motivazione recondita del suo viaggio a Kyoto, tuttavia, è ritrovare Ueno Otoko. Vent'anni prima, i due hanno avuto una travagliata relazione, segnata dalla ferita di una gravidanza interrottasi e dalla successiva separazione. Otoko, che nel frattempo è diventata un'affermata pittrice, sembra ancora profondamente legata al suo vecchio amore. Vive con la giovane allieva Keiko, una figura misteriosa e ambigua, morbosamente attaccata a Otoko al punto da volersi vendicare di Oki. Le pagine di "Bellezza e tristezza" (1965) disegnano un intricato paesaggio sentimentale e incarnano la tipica forma di "romanticismo lirico" che ha reso Kawabata noto in tutto il mondo. Come suggerisce Mishima nella Postfazione, si tratta di un genere letterario romantico, in cui «i contorni fisici degli individui sfumano e le passioni vengono lasciate fluttuare nella loro forma autentica fino a sopprimere il dualismo tra bene e male, al punto che antagonisti e alleati, vivi e morti, si fondono insieme in un'unica, viva tristezza». Ed è proprio da questo comune senso di malinconia che Kawabata riesce a trarre una vivida forma di felicità: tra cupi, opprimenti salti temporali e momenti di struggente imprevedibilità, "Bellezza e tristezza" riflette il doloroso splendore della vita, la fragilità umana che ci accomuna e le conseguenze ineluttabili delle passioni irrisolte.
13,50 12,83

Prima neve sul Fuji

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 240
Due ex amanti, Jirō e Utako, si ritrovano anni dopo la fine della loro relazione. E, durante una gita al monte Fuji, riflettono sui cambiamenti avvenuti nelle loro vite e sui sentimenti che ancora provano l’uno per l’altra. Il racconto eponimo è un efficace esempio della tonalità dell’intera raccolta "Prima neve sul Fuji" (1958), formata da nove brevi racconti e da un dramma: storie di unioni che scivolano verso il fallimento, di coppie estenuate sull’orlo del tradimento, di amori che nascono dalla bellezza di un gesto fugace, che si sciolgono all’improvviso come neve al sole o che impallidiscono fino a sparire. Un sorprendente Kawabata che indaga l’inquietudine del sentimento d’amore esplorando argomenti quali la bellezza effimera del momento, la nostalgia del passato, la transitorietà della vita. Testi brevi che per una precisa volontà compositiva dell’autore seguono «un ordine personale, in un’alternanza di temi e atmosfere che suggerisce» – come segnala Giorgio Amitrano nella Postfazione – «la ricerca di un tono complessivo, unitario». In queste variazioni sul tema dell’amore e del matrimonio, grazie a uno stile delicato e minuzioso nell’attenzione per i dettagli, a tratti non privo di sfumature gotiche, Kawabata riesce a fermarsi un passo prima che la sua analisi sconfini nella letteratura rosa: sentimentalismo e orizzonte artistico sembrano così unirsi «come se l’amore e la bellezza fossero illuminati dalla stessa luce e minacciati dalla stessa fragilità».
13,50 12,83

La danzatrice di Izu

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 180
Uno studente di Tokyo intraprende un viaggio solitario nella pittoresca penisola di Izu: spera di trovare sollievo ai propri tormenti. Nella bellezza del paesaggio autunnale, il protagonista vive un'esperienza che lo segnerà a fondo: conosce Kaoru, una giovane danzatrice errante, pura nella sua naturale semplicità e nel suo animo infantile. In un delicato equilibrio tra lo scenario idilliaco di Izu e le dinamiche emotive fra i due, Kawabata esplora il tema della bellezza effimera e dell'innocenza perduta, catturando con maestria la fugacità del momento. Opera giovanile dell'autore, fortemente autobiografica, "La danzatrice di Izu" (1927) secondo Mishima «ha la bellezza incompiuta della giovinezza stessa». La accompagnano in questo volume altri tre racconti, come nell'edizione Shinchosha del 1950: "Locanda termale" (1930), che nella coralità tutta declinata al femminile ricostruisce con vividezza gli stessi ambienti della "Danzatrice di Izu"; "Lirica" (1934), un'interpretazione di rara intensità dello struggimento di una donna per l'amore perduto; e "Uccelli e altri animali" (1934), un racconto in cui vita e scrittura si fondono in un'allegoria disturbante. In ognuno di questi testi – al di là di una semplice narrazione di eventi e azioni – Kawabata riesce a offrire un affresco di indelebili emozioni, così fine da penetrare profondamente nell'animo del lettore.
13,00 12,35

La casa delle belle addormentate

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 216
Afflitto da profonda solitudine, raggelato dalla vecchiaia, Eguchi decide di visitare una casa misteriosa e segreta dove uomini anziani come lui possono trascorrere la notte riscaldandosi accanto ai corpi di giovani donne profondamente addormentate. Svegliarle è impossibile, toccarle assolutamente vietato. In questo luogo sospeso tra sogno e realtà, Eguchi – turbato dal fascino magico delle ragazze «in un letargo di morte apparente» – esplora gli sfumati confini tra piacere, memoria e rimpianto in una delicata rapsodia di sensazioni e ricordi. Raffinato racconto erotico, viaggio nei più profondi recessi della psiche, "La casa delle belle addormentate" (1961) è – secondo Mishima – «un capolavoro di letteratura decadente capace di mantenere una bellezza formale, pur emanando allo stesso tempo una fragranza simile al marciume di un frutto troppo maturo». Un'opera che intreccia soffocanti fantasie sessuali con il disgusto per la vita, che trae dall'atmosfera onirica – tipica della prosa delicata, rarefatta e luminosa di Kawabata – riflessioni sulla natura effimera dell'esistenza umana, sulla fugacità del tempo e sull'ineluttabilità della morte. Il breve romanzo è accompagnato da due racconti: "Il braccio" (1965), in cui le ossessioni e la bramosia sessuale si riversano nel desiderio allegorico dell'autore di «un mondo di solitudine assoluta», e il giovanile "La bellezza sfiorisce presto" (1935), ispirato a un caso di duplice omicidio di due ragazze avvenuto nel 1928.
13,00 12,35

Il lago

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 156
Momoi Ginpei, ex insegnante tormentato dalle proprie insicurezze e afflitto per la bruttezza dei suoi piedi, è fortemente attratto dalla bellezza femminile. Al punto che comincia a seguire le donne di cui si invaghisce: un'ossessione per il bello che lo condurrà a una vera e propria «ribellione contro se stesso». Nel suo breve romanzo, inizialmente pubblicato a puntate nel 1954, Kawabata esplora le impalpabili sfumature dell'animo umano e la complessità delle relazioni interpersonali, alternando il presente di un mondo reale – quello di un Giappone postbellico – con i ricordi del passato di Ginpei. La trama si snoda lungo una sottile linea tra il conscio e l'inconscio in cui le visioni enigmatiche del protagonista – sottolinea Kakuta Mitsuyo nella postfazione – «non sorgono dai suoi pensieri consci, ma sono qualcosa di cui lui stesso non riesce a comprendere l'origine, che si manifesta viscido dal suo io più profondo». Al di là di una semplice narrazione realistica, "Il lago" ci guida alla ricerca di significati più profondi ed esplora il potere della memoria e dell'autoanalisi, rivelando non solo una nevrosi legata alle paure personali di Ginpei ma anche la progressiva sconfitta morale di un uomo e di una nazione.
13,00 12,35

La casa delle belle addormentate

La casa delle belle addormentate

Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 176
"La casa delle belle addormentate" (seguito in questo volume dai romanzi brevi "Uccelli e altri animali" e "Il braccio") è un raffinato racconto erotico centrato sulle visite del vecchio Eguchi a un inconsueto postribolo in cui gli ospiti possono passare la notte con giovanissime donne addormentate da un narcotico. Il regolamento vieta di svegliarle, esaltando il fascino quasi magico emanato dalle fanciulle, e permette a Eguchi, attraverso una delicata rapsodia di sensazioni e di ricordi, di riappacificarsi con se stesso in un viaggio tra i più misteriosi recessi della psiche, evocati con segni incredibilmente semplici, rarefatti e luminosi.
12,00

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