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Libri di Vito De Bellis

Biografia e opere di Vito De Bellis

Oltre la terra, il mare

Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2017
pagine: 224
Pietro è un cafone meridionale attaccato alla terra che, all’inizio del Novecento, stanco della miseria e delle umiliazioni dei “caporali” e dei “galantuomini”, decide a malincuore di emigrare nella Merica. Vuole essere un uomo libero dal bisogno e cercare un mondo nuovo dove trovare lavoro, pane, dignità e progresso. A New York si inserisce nella Little Italy lavorando in un cantiere edile. Conosce Cecco, un socialista toscano, che lo sprona a imparare a leggere e scrivere e a formarsi una coscienza di classe. Tornato al suo paese compra l’agognato pezzo di terra e ritorna contadino. Ma, deluso dal tentativo di fondare una lega di braccianti, emigra di nuovo in America, a Chicago. Al suo ritorno gli eventi storici incalzano, la guerra di Libia pone inquietanti interrogativi politici a Pietro, che non condivide più tanti aspetti della mentalità del suo paese, anche se ama il mondo in cui è nato. Il benessere è stato raggiunto, ma Pietro, non più contadino sprovveduto, è a disagio, si sente “né carne né pesce”, ma ha compreso che c’è un altro mondo: oltre la terra c’è il mare.
18,00 17,10

Il fucile di Garibaldi

Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2010
pagine: 224
Questa è la storia di un commerciante che vive la fine dell'Ottocento in una città del sud. Il suo sguardo è bifronte: da un lato un Risorgimento che non c'è più, dall'altro un futuro pieno di incognite. La narrazione, in forma di diario, si sviluppa tra il 1887 e il 1900 su due livelli: da una parte il protagonista, Paolo Diana, l'anziano commerciante, commenta e riferisce fatti legati al presente (e quindi emergono le vicende della storia italiana di fine Ottocento, come la guerra d'Africa e i moti del pane del 1898), dall'altra rievoca e ricostruisce avvenimenti accaduti nell'intero corso della sua vita, dall'infanzia alla maturità, descrivendo anche dialoghi e testimonianze ricevute dai propri nonni e genitori. Incontrandosi con gli amici al caffè Risorgimento (storico locale ottocentesco effettivamente esistito, come tutti i luoghi citati nel diario), Paolo riflette e chiacchiera sui tempi nuovi che arrivano, sul nuovo secolo - il Novecento - che sta per nascere, e si chiede se il Risorgimento è stato veramente quello che lui e i suoi coetanei si aspettavano nei sogni entusiasti della prima giovinezza. Si snodano così, inframmezzati a vicende familiari e personali, tutti gli eventi del Risorgimento nazionale, in particolar modo quelli della Carboneria e del '48, con salti temporali che arrivano al 1799, come limite a quo, e all'unità d'Italia.
19,00 18,05

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