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Libri di Valeria Arnaldi

Biografia e opere di Valeria Arnaldi

14,90 14,16

Fashionland. Gli abiti più belli della storia del

Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
pagine: 256
L'abito bianco, svolazzante, di Marilyn Monroe in Quando la moglie è in vacanza. E quello nero, con scollatura scultorea sulla schiena, indossato da Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany. La minigonna di Julia Roberts in Pretty Woman, lo scultoreo abito rosso di Nicole Kidman in Moulin Rouge o il guardaroba di Richard Gere in American Gigolò. La storia della moda è strettamente legata a quella del cinema: ne è figlia per le tendenze che il grande schermo ha lanciato, ma al contempo ne è musa per l'ispirazione che ha offerto ai costumisti e per le storie che ha suggerito agli sceneggiatori, tra biopic su stilisti e trame ambientate in case di moda. L'abito al cinema si fa personaggio e non di rado conquista la scena, diventando poi tendenza nel mondo reale e ambizione nell'immaginario. Così è successo per gli hot pants di Riso Amaro, i jeans di Fronte del Porto, lo stile iper-sexy di Barbarella, l'abito con scollatura a cuore di Jessica Rabbit in Chi ha incastrato Roger Rabbit e l'outfit griffatissimo di Sex and the City, con tanto di proposta nuziale fatta senza solitario, ma con un paio di Manolo Blahnik. In Fashionland Valeria Arnaldi ci racconta la storia ammaliante degli abiti che hanno segnato la storia del cinema e dello stile, facendosi fantasia, aspirazione, oggetto del desiderio. Perché il grande schermo è la prima e forse la più importante passerella che nei decenni ha dettato le nostre idee di bellezza ed eleganza. Dal fascino al fashion.
25,00 23,75

Anni ’80. I film da vedere almeno una volta nella vita

Libro
editore: Ultra
anno edizione: 2025
pagine: 208
15,90 15,11

Casanova & Don Giovanni. Il mito del maschio seduttore

Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2025
pagine: 192
«La realtà dipende dall’immaginazione», scrive Giacomo Casanova nelle sue memorie. Avventuriero, scrittore, diplomatico, filosofo e, ovviamente, seduttore, come si racconta e come è raccontato, Casanova ha conquistato i cuori – e l’immaginario – di più generazioni nei secoli, fino a far dimenticare la realtà della sua vita per diventare personaggio, modello da seguire, “traguardo” cui ambire. Mito. E la sua figura finisce per confondersi con quella letteraria di Don Giovanni, anche lui libertino e gran seduttore. Fantasia dell’uomo totalmente libero. Di testa e di cuore. Profondamente legati alle epoche che li hanno visti nascere e al contempo figure senza tempo, i due seduttori hanno finito per confondersi, fino a essere considerati l’uno lo specchio dell’altro e così hanno conosciuto lunga vita ed eterna giovinezza, grazie a film, libri, fumetti, spettacoli e molto altro. Un’attenta analisi di storia e fortuna del personaggio e del suo “gemello”, che nei secoli e attraverso più linguaggi hanno acquisito pressoché infinite sfumature e sono diventati il simbolo di una vita consacrata alla passione. Anzi, alle passioni. Il modello dell’uomo: da diventare o cui abbandonarsi. Così Casanova ha avuto le fattezze di Vittorio Gassman, Gabriele Ferzetti, Leonard Whiting, Marcello Mastroianni, Heath Ledger e molti altri. E la sua figura ha sedotto registi come Steno, Luigi Comencini, Federico Fellini, Gabriele Salvatores. Don Giovanni ha avuto il fascino di Errol Flynn e il volto di Johnny Depp. Poi ci sono stati la letteratura, il teatro, la musica e molto ancora. Un viaggio alla scoperta del mito, per indagare origini e segreti della seduzione.
15,00 14,25

Pensavo fosse amore. Quando la canzone romantica offende le donne

Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2025
pagine: 208
“E quando mezzanotte viene / Se davvero mi vuoi bene / Pensami mezz’ora almeno / E dal pugno chiuso una carezza nascerà” cantava Adriano Celentano, nel 1968. “Io non ti voglio, ti pretendo / È inutile che dici di no” gridava Raf nel 1989. Nel mezzo, l’amore, spergiurato “vero” soltanto dopo tradimenti, addii o perfino dopo la morte (di lei, s’intende). Sono numerose le canzoni, divenute iconiche, che le donne, nei decenni, hanno cantato credendole romantiche e che invece, a ben ascoltare, avevano un messaggio violento, tutt’altro che sentimentale. Nota dopo nota, parola su parola, brani da classifica apparentemente innocui hanno contribuito a educare l’orecchio a considerare parole dure, atteggiamenti ostili, disprezzo, minacce e molto ancora come prove della forza del sentimento. Perché le canzoni spesso si conoscono a memoria, ma non sempre si ascoltano con attenzione. Ecco allora testi nei quali la donna è trattata come un oggetto, che l’uomo può prendere e lasciare quando vuole. E altri che inneggiano alla durezza da usare con la partner per farsi desiderare. In alcuni casi, si arriva agli insulti, allo stalking, anche alle minacce di violenza vera e propria. L’amore è celebrato come possesso, la passione come desiderio che non si può controllare. Pensavo fosse amore è un viaggio nella storia di canzoni divenute cult che compongono un ritratto del Paese nel tempo e delle sue idee di amore, relazione, legame. Per imparare ad ascoltare – e riascoltare – le dichiarazioni musicate. E anche per capire come è cambiato il nostro “orecchio”.
16,50 15,68

Paul Newman. Mito e icona

Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2025
pagine: 216
«Il divo si toglie gli occhiali, rivela assieme a uno sguardo doloroso, severo, due laghetti azzurri, impreziositi da pulviscoli d’oro». Così Oriana Fallaci descriveva Paul Newman nel 1963. Bello, ribelle ma con misura, tormentato ma senza cercare l’autodistruzione, Newman era un modello “solido” su cui puntare. Così lo vide Hollywood. E così lo consacrò, facendone un sex symbol e riconoscendolo divo, ben oltre le mode, i canoni, le passioni. E sì che l’attore viveva il suo aspetto come un peso, una maschera che rischiava di non far notare il suo talento. Nato il 26 gennaio 1925, Newman, ad appena vent’anni, si ritrovò in volo, come mitragliere, a circa 500 miglia da Hiroshima e vide in lontananza il fungo atomico. Tornato dalla guerra, impossibilitato alla carriera da pilota, a causa del suo daltonismo, iniziò a lavorare nella ditta di articoli sportivi del padre. E, nel 1949, si sposò. Insomma, era il tipico bravo giovane americano, quell’immagine però gli andava stretta. Si sentiva un perdente. Allora si iscrisse all’Actors Studio e, nel 1953, debuttò a Broadway, l’anno dopo approdò al cinema con “Il calice d’argento” di Victor Saville. L’esordio sul grande schermo fu tutt’altro che di successo. La critica lo stroncò. E Newman poi pagò una pagina di pubblicità di un giornale per chiedere scusa per la sua interpretazione. I grandi successi arrivarono a partire dal 1958, da “La lunga estate calda” a “Lo spaccone”, “Il colore dei soldi” e molto altro. Il dietro le quinte della carriera di uno degli ultimi divi di Hollywood.
16,50 15,68

Sulle tracce di orti e giardini. Viaggio alla scoperta dei più bei parchi d'Italia

Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2022
pagine: 224
Immersi nella natura, tra piante anche esotiche, a pochi chilometri da casa. Tra orti botanici e giardini, sono veri e propri tesori “verdi” a guidare il passo dei viaggiatori, italiani e stranieri, alla ricerca di mete inusitate. Non rimane che scegliere il paesaggio. Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1997, l’orto botanico di Padova è il più antico del mondo ad aver conservato il suo assetto originario. A Verbania, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, a conquistare gli sguardi sono i colori e le “forme” dei Giardini Botanici di Villa Taranto, nati negli anni Trenta del Novecento, per volere del capitano scozzese Neil McEacharn, appassionato botanico e grande viaggiatore – si dice abbia fatto il giro del mondo sette volte – sempre alla ricerca di nuove piante da studiare e coltivare. Flora e fauna guidano il passo a Parco Pallavicino, a Stresa. E ancora, il giardino giapponese a Roma, le Stanze in fiore di Canalicchio a Catania e molte altre mete. Ogni giardino ha un suo stile. E ogni epoca ha il suo giardino. Andare alla ricerca delle meraviglie verdi del nostro Paese diventa così anche un modo per fare un viaggio nel tempo, dall’antichità a oggi, attraversando momenti, visioni, concezioni. E tendenze, perfino moda.
14,90 14,16

Tutto quello che potevo dare. I mille volti di Monica Vitti

Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2022
pagine: 128
«Un medico mi disse che con le corde vocali arrugginite che mi trovavo potevo fare tutti i mestieri, tranne quello dell’attrice. “Se lo racconta in giro - gli gridai - io m’ammazzo”, e mi buttai per terra a piangere come una pazza». Intensa, bellissima e profondamente determinata, Monica Vitti dava così, in poche battute, la misura di vocazione, passione e dedizione che la legavano alla scena, sin da ragazza, quando era andata anche contro le aspettative della famiglia nel desiderio di costruirsi un futuro su misura delle sue fantasie. Così, poi, ha fatto, diventando «il quinto colonnello della commedia all’italiana», come è stata definita, unica donna tra Sordi, Manfredi, Tognazzi, Gassman. Nata a Roma il 3 novembre 1931, con il vero nome di Maria Luisa Ceciarelli, e scomparsa il 2 febbraio 2022, a novant’anni, dopo una lunga malattia che la teneva da tempo lontana dai riflettori, negli anni l’attrice ha conquistato il pubblico, tra teatro, cinema, televisione. Molti i grandi ruoli e film divenuti poi iconici, da Il deserto rosso a La ragazza con la pistola, da Amore mio aiutami a Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca). Senza dimenticare Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa, La Tosca, Teresa la ladra, Polvere di stelle, L’anatra all’arancia e molti altri. Musa di Michelangelo Antonioni, più volte compagna di scena di Alberto Sordi, indimenticabile accanto a Gigi Proietti e ad altri grandi e grandissimi della scena, ha contribuito a raccontare e diffondere una nuova immagine femminile, moderna, indipendente e lontana da canoni imposti e tradizione. Un viaggio dal sogno di diventare attrice, maturato a quattordici anni, alla formazione teatrale, dal doppiaggio all’esordio sullo schermo, fino alla consacrazione, per scoprire tutti i “volti” della diva.
13,50 12,83

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