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Libri di Tommaso Munari

Biografia e opere di Tommaso Munari

Lettere e scritti editoriali. 1949-1980

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 288
«La grandezza einaudiana deve certo tanto a tanti... ma dire Einaudi significa dire, per tanti versi, Giulio Bollati e il suo genio» (Claudio Magris). Fin dalle origini, l’Einaudi fu una casa editrice organizzata per collane: la loro coerenza e il loro intrecciarsi davano «il marchio dell’editore» assai più che il singolo libro. Ma fu Bollati a perseguire questa speciale armonia di un progetto editoriale nel quale ogni proposta «faceva sistema». Potremmo dire che, se nell’Einaudi degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta Calvino fu il fantasista, Bollati a tutti gli effetti di quella squadra fu il regista. E di collane ne inventò anche, prima fra tutte «Nuovo Politecnico» che, ispirata all’amato Carlo Cattaneo, sarebbe stata un modello per affrontare l’attualità politica con libri di grande spessore culturale e di lunga durata. Lo sguardo ampio emerge soprattutto dagli scritti editoriali qui raccolti: progetti, documenti interni, interventi pubblici. Viceversa nelle lettere e in alcuni pareri di lettura Bollati aguzza la vista con affondi su singoli libri, pubblicati o in fieri, dimostrando un’intelligenza critica acutissima. Così, nel corso di questo volume, si potranno incontrare questioni editoriali grandi e piccole, ma anche vere e proprie recensioni, ritratti di scrittori e studiosi, riflessioni sui propri filoni di ricerca (gli illuministi, Leopardi, Manzoni, il carattere nazionale degli italiani, la fotografia…) e anche qualche sfogo personale, inevitabile nella dialettica con l’altro Giulio, Einaudi. Un concentrato di intelligenza, eleganza e ironia che ha segnato un lungo e significativo periodo dell’editoria e della cultura italiana del dopoguerra.
32,00 30,40

L'Italia dei libri. L’editoria in dieci storie

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 288
La storia dell’editoria è la storia dell’emancipazione di un mestiere da un altro. O meglio da altri due: quello del tipografo e quello del libraio. L’editore non è chi stampa un libro né chi lo vende, scriveva Niccolò Tommaseo, ma chi lo fa stampare per farne commercio. Ne discende che l’editoria non ha una data di nascita. È un’attività che si struttura in modo graduale, definendosi in corso d’opera. La sua affermazione si configura allora come un lento processo che, almeno nel caso italiano, inizia nella prima metà dell’Ottocento, si compie sul finire di quel secolo e perdura nella forma di un’interdipendenza fra i tre mestieri per tutto il Novecento. Questo volume delinea tale parabola, ponendo in rilievo la relazione che intercorre fra libri e società, industria editoriale e storia nazionale. Ripercorrendo le vicende di alcune case editrici – fra cui Zanichelli, Treves, Bemporad, Hoepli, Laterza, Mondadori, Einaudi, Feltrinelli, Adelphi, Sellerio – e concentrando l’attenzione su alcune questioni trasversali alla loro attività, traccia un quadro non solo dell’editoria italiana, ma anche dell’Italia dei libri dall’età liberale a quella repubblicana.
18,50 17,58

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