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Libri di Tarjei Vesaas

Biografia e opere di Tarjei Vesaas

Il castello di ghiaccio

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2022
pagine: 185
L'inverno in Norvegia: il freddo, il buio, la solitudine, ma anche laghi che diventano lucidi specchi d'acciaio, alberi che si trasformano in ricami di brina, monti e valli che si confondono in un luminoso biancore. Un sortilegio sembra immobilizzare ogni cosa, come la cascata vicina al villaggio che il gelo ha trasformato in un castello di ghiaccio, una straordinaria costruzione di cupole, guglie, anfratti e saloni, che pare attirare tutti a sé con una forza arcana, come i castelli incantati delle fiabe o le inquietanti rocce di Hanging Rock. E anche questa è la storia di un'inspiegabile scomparsa, di una vana ricerca e di un mistero insoluto. Ma è soprattutto la storia di un'amicizia e lo scavo nel cuore di due adolescenti: la vivace Siss, trascinante dominatrice tra i giovani della piccola comunità, e la bella Unn, nuova arrivata, schiva e solitaria, che ha il fascino enigmatico di chi nasconde un segreto. È un lento avvicinamento, il loro, che mette a nudo quell'identità complessa e indefinita tra l'infanzia e l'età adulta, quando tutto è portato agli estremi e mira all'assoluto, in un fragile equilibrio che basta poco a spezzare in dramma. I bambini, gli adolescenti, i marginali che Vesaas sceglie come suoi protagonisti sono forse troppo sensibili per adattarsi al mondo, ma hanno il dono di vedere l'essenziale, di ascoltare le voci dell'acqua e del vento, di lasciarsi incantare dalla bellezza della natura fino a varcare il confine tra la vita e la morte per perdersi nel suo grande abbraccio. Postfazione di Luca Scarlini.
16,50 15,68

Gli uccelli

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2017
pagine: 272
La vita vista attraverso gli occhi di un "Idiota", di un "povero di spirito" che nelle fiabe popolari da cui sembra uscito sarebbe chiamato "lo scemo del villaggio". E come nelle fiabe Mattis vive con la sorella Hege in una casetta ai margini del bosco, alle prese però con reali e vani tentativi di rendersi utile, di lavorare come gli altri, di integrarsi in una società che, pur circondandolo di un'affettuosa benevolenza contadina, non può fare a meno di ridere di lui. Ma è solo nel mondo della logica, delle convenzioni, della razionalità, che esiste la stupidità di Mattis, capace invece di sentire con immediatezza ciò che sfugge alla comprensione altrui, dal fluttuare della nebbia al battito di un'ala, alle pause e i silenzi che rivelano l'inconsapevole o l'inespresso nei rapporti umani. Perché come in tutti i marginali e i visionari di Vesaas, altro è il suo modo di intendere il mondo, e il suo sguardo di sognatore smarrito gli fa vedere attraverso una lente d'ingrandimento quello che non vedono "i forti e gli intelligenti". Gesti impercettibili, incontri, le impronte di una beccaccia, l'invisibile scia luminosa lasciata da un volo d'uccelli sono messaggi cifrati in cui legge presagi di gioia o di dolore. E se così profonda è in lui la felicità di un attimo di contemplazione, Mattis è proprio per questo condannato a soffrire, della sofferenza altrui e della propria solitudine, e, come la sua beccaccia, a rimanere vittima dell'implicita violenza della vita.
17,00 16,15

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