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Libri di Sandra Costa

Biografia e opere di Sandra Costa

Atmosfere. Esperienze immersive nell'arte e al museo

Libro
anno edizione: 2021
pagine: 336
Il volume propone una riflessione sulle funzioni, gli sviluppi e le procedure che nel tempo e in un equilibrio sempre mutevole tra realtà e illusione hanno caratterizzato l'esperienza immersiva nell'arte e al museo. La proposta di ambienti emotivi, di atmosfere, così come i dispositivi utilizzati per allestire collezioni e musei, hanno infatti sempre cercato di comporre insieme valori di conoscenza razionale e di coinvolgimento emotivo e sensoriale. All'interno di una dimensione teorica e in un orizzonte internazionale viene messa in risalto sia l'esperienza del pubblico che quella di artisti e curatori. Dal viaggiatore del Grand Tour al turista internazionale, allo spettatore virtuale gli obiettivi auspicati con la realizzazione di esperienze immersive sono stati talvolta ricorrenti: dall'educazione popolare alla propaganda politica, dalla valorizzazione del patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico alla conoscenza scientifica. Le diverse sezioni del volume suggeriscono così un fil rouge che va dagli allestimenti analogici - sale d'epoca d'altri tempi, diorami, ricostituzioni a diverse scale di siti e luoghi - ai nuovi display immersivi con i loro ambienti virtuali.
30,00 28,50

Dal magnifico concerto all'ordinato metodo. Collezioni e Musei d'Ancien Régime

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 248
In un serrato confronto tra pratiche collezionistiche internazionali, sviluppo della storia dell'arte come disciplina scientifica ed evoluzione del display dalle gallerie private ai musei pubblici, l'Ancien Régime costruisce nel XVII e XVIII secolo un'"officina del vedere" destinata a traghettare la prassi del "fare galleria" dal modello aristocratico del diletto e dell'armonia agli ideali democratici e alle esigenze didattiche proposti all'Europa intera dal Settecento illuminista. Attraverso l'esperienza collettiva dello sguardo, che si viene attuando per la prima volta in forma istituzionale nelle esposizioni dell'Académie Royale al Louvre, i celebri Salon, si sperimenta un modo di vedere e di parlare d'arte che non si riferisce più soltanto alle singole opere, ma all'insieme narrativo degli allestimenti e dei confronti proposti tra gli stili. Mentre continua una sorta di teoria fiduciaria dello sguardo, che ancora affida alle relazioni del Grand Tour e ai cataloghi illustrati la selezione di ciò che si "deve" vedere nei diversi paesi europei, l'allestimento dei primi musei pubblici è oggetto di un vasto dibattito di metodo che tocca Parigi e l'Italia, ma anche i paesi germanici. Alla fine dell'Ancien Régime le soluzioni espositive dei primi musei possono essere già considerate l'espressione di sistemi culturali e nazionali in emulazione così come di modi diversi di concepire il valore e il ruolo dell'arte. Sandra Costa è docente di Museologia e Collezionismo all'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna. Fino al 2014 ha insegnato e condotto i suoi studi in Francia (Université Paris 1, Université de Grenoble, CNRS). Habilitée à diriger des recherches, è membro titolare del Comité des Travaux Historiques et Scientifiques. Le sue pubblicazioni vertono principalmente sulle pratiche del collezionismo in Europa in epoca moderna e su metodi e aspetti comparati della storia del patrimonio artistico e dei musei. Dominique Poulot, cui si deve la Prefazione al volume, è professore all'Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne dove dirige il Master dedicato alla Storia del Patrimonio e dei Musei.
25,00 23,75

L'Italia dei musei 1860-1960. Collezioni, contesti, casi di studio

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2018
pagine: 280
La collana ARTE Collezioni Luoghi Attori è interessata alla sociologia dei fenomeni artistici e a temi e aspetti largamente interdisciplinari, si caratterizza così per un comitato scientifico di cui fanno parte storici e storici dell'arte, docenti universitari e conservatori di musei o responsabili di importanti collezioni. L'Italia dei Musei 1860-1960 è frutto di un partenariato tra docenti del gruppo di ricerca Spazi ed attori del collezionismo e della connoisseurship del Dipartimento delle Arti dell'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, l'équipe d'histoire culturelle et sociale de l'art de l'Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne, alcuni docenti di Storia dell'arte e di Museologia del Dipartimento del Design del Politecnico di Milano e il Museo Centrale del Risorgimento di Roma. Saggi di Gilles Bertrand, Delphine Morana Burlot, Paola Callegari, Sonia Cavicchioli, Paola Cordera, Sandra Costa, Pietro C. Marani, Maria Luigia Pagliani, Marinella Pigozzi, Marco Pizzo. Prefazione di Dominique Poulot. Abstract inglese di ogni saggio.
25,00 23,75

Arte, archeologia e pubblico. Per una storia della fruizione museale fra Settecento e Novecento

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2017
pagine: 264
L'arte e l'archeologia hanno sviluppato con i loro spettatori un rapporto in costante evoluzione che, con la fine dell'Ancien Régime e la diffusione dei musei aperti al pubblico, si è arricchito di nuovi dibattiti e di diverse prospettive. L'influenza del pensiero illuminista e le conquiste della Rivoluzione francese sostennero la funzione didattica dei musei e delle esposizioni, sollecitando nuovi criteri di allestimento attraverso uno sviluppo che condusse spesso all'espressione di valori civici e identitari. La prima parte del volume offre un percorso dedicato a questioni museologiche e museografiche; la seconda parte propone una riflessione sulla fruizione attraverso lo studio di alcuni casi esemplari. Una antologia di testi critici, letterari, giuridici sul tema completa lo studio ed offre al lettore la possibilità di accesso a fonti significative, ma spesso poco note.
35,00 33,25

60,00 57,00

Pietas et scientia. Un sistema delle arti nell'Europa del Barocco

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2014
pagine: 352
Il fondamentale apporto offerto dagli ordini religiosi nati dopo il Concilio di Trento allo sviluppo di una comunicazione visiva devota e didattica, popolare e internazionale, basata sulla capillare diffusione di immagini sapientemente elaborate è ormai un dato acquisito e unanimemente riconosciuto dalla cultura europea. In continua interazione con altri ordini religiosi come la Compagnia del Gesù o la Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri, gli Scolopi affidarono anche alle immagini la definizione, identitaria, del loro apostolato. Nell'attività figurativa promossa dalle Scuole Pie, forme estetiche e media definiscono i caratteri di una politica eidetica, dai contorni internazionali, che seppe unire l'arte con la formazione cristiana, ma anche con le esigenze di una nuova gerarchia dei saperi progressivamente imposta dalla adesione dell'epoca moderna alla "scienza nuova". Fin dai tempi della fondazione, nello spazio culturale dell'Ordine si intrecciano le vicende artistiche di pittori celebri e di oscuri artigiani, di architetti romani e di chierici operai itineranti, di grandi mecenati e di semplici devoti uniti nella elaborazione di un'alta cultura materiale che aveva fatto delle forme artistiche strumenti di pietas, ma anche di paideia. Oggi questi oggetti costituiscono parte di un tessuto storico e artistico che svela la propria vitale coerenza quanto una straordinaria capacità di connessione e di dialogo con la memoria del passato e con la società del presente.
36,00 34,20

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