Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
“Se avessi figli oggi, sarei in guerra” dice Miranda, 27 anni, alla fine del romanzo. I bambini e i giovani dovrebbero essere al centro delle nostre preoccupazioni, poiché sono loro a pagare il prezzo delle nostre scelte, dei nostri errori e delle nostre rinunce. Miranda rappresenta pienamente la sua generazione ma sfugge a definizioni e diagnosi. Una depressione ha rivelato la sua sensibilità estrema, che però si sviluppa in facoltà soprannaturali, responsabili di apparizioni, sdoppiamenti, presenze fantasma. Gli adulti sono incapaci di comprendere cosa c’è che non va in questi giovani perduti, come sono incapaci di accedere a manifestazioni paranormali, a comunicazioni invisibili. Questa è una delle grandi tensioni che Rebecca Lighieri esplora: il nostro rapporto collettivo con l’invisibile, l’inspiegabile, il magico, è andato perduto nei secoli e ritorna qui come sintomo romantico della solitudine di un’intera generazione. In questo grande romanzo corale a due voci, narrato dalla figlia Miranda e dal padre Armand, si confrontano due mondi – e due visioni romantiche – che cercano disperatamente di capirsi. Armand incarna il buon senso, la vitalità quotidiana, Miranda un’attenzione all’invisibile e un’inquietudine, una compassione e un’empatia profonde. “Miranda è un mistero” ripete Armand. Appartiene a uno strano club, quello degli adolescenti a cui “non è mancato nulla, tranne quella gioia pura ed essenziale che alcuni provano semplicemente per il fatto di essere vivi”.