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Libri di Pierfrancesco Arces

Biografia e opere di Pierfrancesco Arces

Ricerche sulle tecniche di scrittura delle Istituzioni di Gaio

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 130
Le Istituzioni di Gaio occupano da sempre una posizione particolarissima nel panorama degli studi giusromanistici e della cultura giuridica occidentale. Il manuale scritto poco dopo la seconda metà del II secolo d.C. da un giurista a noi noto solo tramite il cognomen è stato di volta in volta indicato come paradigma della classicità o come prodotto mediocre di un maestro di provincia, sulla cui identità si è peraltro formulato ogni tipo di congettura. Recentissimi indirizzi metodologici auspicano un ritorno al testo inteso come luogo del «misterioso appuntamento» con il suo autore, secondo la metafora, dichiaratamente allusiva a suggestioni benjaminiane, formulata da uno studioso contemporaneo. In tale prospettiva, in questo libro si ripercorrono le principali questioni tradizionalmente poste in letteratura circa la genesi, la forma e la modalità di realizzazione delle Istituzioni, anche in relazione all’ambiente di destinazione, e si offre una lettura del testo e della sua formazione che tiene conto della rivalutazione della letteratura didattico-didascalica dell’antichità, senza tuttavia trascurare intuizioni e linee di ricerca più datate, delle quali si propone un recupero.
23,00 21,85

Studi sul disporre mortis causa. Dall'età decemvirale al diritto classico

Libro
anno edizione: 2013
pagine: 262
Questo libro racconta la storia di come, sin dall'età decemvirale, il diritto romano sia servito ad appagare l'esigenza di disporre mortis causa, e ne presenta gli sviluppi fino all'epoca classica. La più antica regolamentazione a tal proposito è affidata ad un unico, scarno versetto della legge delle XII Tavole: su di esso la giurisprudenza si eserciterà per introdurre ardite innovazioni creative, la cui evoluzione è indagata al fine di offrire un'interpretazione della storia primitiva delle successioni testamentarie, con particolare riguardo al rapporto tra heredis institutio e testamentum, e alla possibilità di quest'ultimo di rendersi idoneo veicolo di disposizioni eterogenee. Essa viene inoltre rapportata ai più ampi ambiti del "disporre" e dell'"acquistare" mortis causa, e posta in costante contrappunto con le progressive limitazioni della latissima potestas ancora menzionata nella compilazione giustinianea, più che altro per recare memoria della reliquia decemvirale che ne costituiva il fondamento. Tale menzione risulta del tutto coerente con il generale atteggiamento di venerazione da sempre tributata al codice decemvirale, e con i plurisecolari tentativi di palingenesi, i quali impegnano ancora oggi un appassionato gruppo di studiosi, protagonisti dell'immane ricerca che ha per il momento contribuito a fornire un supporto testuale all'intuizione relativa alla retrodatazione degli esperimenti palingenetici della legge delle XII Tavole all'età dell'Umanesimo.
37,00 35,15

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