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Libri di Niccolò Jommelli

Biografia e opere di Niccolò Jommelli

Il trionfo di Clelia. Napoli-Lisbona 1794

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2019
pagine: XC-592
Edizione integrale della partitura dell'opera in tre atti. "Il trionfo di Clelia" è l’ultimo dramma per musica di Niccolò Jommelli. Composto su testo di Pietro Metastasio, il dramma fu rappresentato il 6 giugno 1774 al Teatro da Ajuda di Lisbona, per celebrare il compleanno di José I, re di Portogallo: il dramma passò sotto silenzio e non fu più ripreso. Giuseppe Sigismondo, musico ‘dilettante’, coadiuvò Jommelli nell’ultimo anno di vita, allorché malato, alla stesura della partitura, che fu poi adattata alle esigenze del teatro portoghese da João Cordeiro da Silva, compositore al servizio della Real Casa. Il testo musicale di questa edizione restituisce fedelmente, quale fonte principale, la lezione della copia della partitura redatta da Giuseppe Sigismondo (I-Nc, 28.4.1), emendandone gli errori, risolvendone le ambiguità e colmandone le lacune con l’aiuto delle fonti secondarie. Al contempo, al termine di ogni atto sono riportate quelle arie e quei recitativi della versione portoghese, rimaneggiata da Cordeiro da Silva (P-La, 44-X-54/56), che più differiscono dalla fonte principale. La disposizione degli strumenti in partitura segue l’uso moderno. Le parti vocali, solistiche, d’assieme o corali, sono collocate secondo l’uso dell’epoca sopra la linea del basso.
65,00 61,75

Didone abbandonata. Stoccarda. Volume Vol. 1-2

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: 654
Nel musicare per la terza volta la “Didone abbandonata” Jommelli mise mano a un libretto modellato sull’intonazione che Baldassarre Galuppi aveva approntato per la corte di Madrid nel 1752 con la supervisione del Farinelli, e sull’edizione parigina Quillau II (1755) che ne accoglieva i rimaneggiamenti, differenziandosi solo per la reintegrazione delle arie di Iarba “Fra lo splendor del trono” e “Son qual fiume che gonfio d’umori”. Quest’ultima aria è l’unico brano che accomuna il libretto della “Didone” del 1763 a quello che Jommelli musicò a Vienna nel 1749. Il testo musicale di questa edizione restituisce fedelmente la lezione del manoscritto autografo emendandone gli errori, risolvendone le ambiguità e colmandone le lacune con l’aiuto delle fonti secondarie. La disposizione degli strumenti in partitura segue l’uso moderno. Le parti vocali, solistiche, d’assieme o corali, sono collocate secondo l’uso dell’epoca sopra la linea del basso. Due volumi indivisibili.
57,00 54,15

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