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Libri di Michele Tortorici

Biografia e opere di Michele Tortorici

I fiori di borragine

Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2019
pagine: 16
"Versi tanto umili che non si alzano al di sopra di un marciapiede sbrecciato".
5,00 4,75

Due bugie di Dante. Ciacco e Filippo Argenti non sono mai esistiti. Perché l’autore se li è inventati?

Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2018
pagine: 157
I primi commentatori della Commedia si sforzarono di trovare, per ciascuno dei personaggi coevi a Dante che compaiono nel poema, una precisa identità storica. Spesso una totale mancanza di documenti, palesi contraddizioni o fantasiose falsificazioni dimostrano che essi non avevano la più pallida idea di chi fossero quei personaggi. Una analisi dei casi di Ciacco e di Filippo Argenti condotta senza pregiudizi porta a scoprire che le incoerenze e le manipolazioni toccano per questi due personaggi livelli macroscopici e, per quanto riguarda il secondo, può far sospettare che quegli antichi commentatori (e tra loro, in prima fila, il Boccaccio) volessero tenere nascosto qualcosa che ritenevano disonorevole per Dante. Un vero e proprio giallo. L'autore affronta questo groviglio di questioni con un'indagine accurata dal punto di vista storico, critico e filologico, ma anche con una certa leggerezza narrativa: non è usuale trovare i nomi di Mike Buongiorno e di Caparezza in un saggio letterario. Ne emerge una certezza: né Ciacco né Filippo Argenti sono mai esistiti. Di conseguenza la domanda che l'autore si pone a proposito di questi personaggi non è più: "Chi furono storicamente?", ma: "Perché Dante se li è inventati?". La risposta a questa domanda, che conclude il saggio, penetra nelle pieghe più profonde del genio dantesco. Ma non la riveliamo qui: abbiamo detto che si tratta di un giallo!
20,00 19,00

La musica delle parole. Come leggere il testo poetico

Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2016
pagine: 189
"L'iniziazione a un mistero è quel che deve aspettarsi chi si avvia alla lettura di questo libro. Il mistero cui si viene iniziati è un mistero bello: leggere la poesia. [...] L'intento di queste pagine non è quello di insegnare un sapere ma di insegnare un potere. E insegnare un potere richiede un'opera creativa. Difficile non avvertire come l'autore voglia che chiunque legga le sue pagine arrivi a godere in proprio di uno dei luoghi più belli dell'essere umani". Nel saggio che dà il titolo a questo volume, "La musica delle parole", l'autore "ha il pregio di padroneggiare la difficile arte di giungere nei luoghi semplici, e così, in questa sua opera, la poesia viene riscoperta anche come creazione di un ritmo e, grazie ai suoni delle parole, di un'armonia; quindi come ri-creazione della dimensione spazio-temporale e, perciò, come ri-conoscimento dell'eterno". Gli altri saggi del volume costituiscono in gran parte una sorta di esemplificazione di come, concretamente, leggere specifici testi poetici. Insieme con i saggi che si occupano di testi in prosa, essi sono il frutto di letture svolte senza pregiudizi, con mente sgombra: di conseguenza, con risultati critici originali. (Dalla Presentazione).
20,00 19,00

Fine e principio. Quattro contaminazioni

Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2015
pagine: 28
"I versi dei quali si compone questo libro, scritti con diversi propositi tra il 2011 e il 2014, sono scaturiti tutti dalla contaminazione con opere d'arte visuale o con altri versi (quelli delle Metamorfosi di Ovidio, che qualche anno fa ho riletto con rinnovate emozioni) o con entrambe le cose. Ho successivamente proposto questi versi a Marco Vagnini - industrial e graphic designer ma, in questo caso, semplicemente 'illustratore' - perché mettesse in moto, per una nuova contaminazione, la sua folgorante capacità di dare forma a un pensiero così complesso e dalle origini così felicemente ingarbugliate. Infine, li ho riscritti tenendo conto anche delle illustrazioni. Benché si possa affermare che i versi della poesia di ogni tempo si siano sempre contaminati con altro da sé, a questi è certamente capitato di contaminarsi più ancora che a tutti gli altri. Da qui il sottotitolo del libro, che non è un vezzo, ma una constatazione."
10,00 9,50

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